Di Enrico Nugnes
E’ domenica pomeriggio, sono a casa, la valigia è pronta, Nando Salemme patron dell’osteria Abraxas e il suo chef Tommaso Di Meo mi aspettano per un nuovo tour. Scendo le scale verso il Chianti, questa volta lento e con il cuore scuro.
L’autostrada scivola via con il nuovo camper, la velocità è tenuta a bada sotto i 130, i Tutor ci controllano, prima tappa la campagna attorno ad Orvieto ospiti di Francesco amicone di Nando anche lui appassionato di vini e detentore di una bella cantina. Francesco è gentile, ci accoglie in una cucina radical chic con un Pietramarina già aperto ma noi lo cogliamo in contropiede con un Franciacorta cuvée di Bellavista. Ceniamo con pappardelle al ragù di cinghiale preparate con cura e poi ravioli. Mentre i Clash suonano piano una versione slow di “This is Radio Clash”, Tommaso e Nando cucinano al camino un filetto di maiale che poi si rivelerà di ottima succulenza (il manico è sempre il manico), nei bicchieri si alternano oltre a quanto già citato, una Falanghina macerata sulle bucce (non ci è piaciuta tanto), Brunello di Montalcino Castello Romitorio e poi ( a’ verità ho insistito un po’ io per berlo) un Cerasuolo di Montepulciano d’Abruzzo 2007 Valentini che era la fine del mondo. Dunque cinque bottiglie, Tommaso beve pacatamente, io Nando e Francesco ci diamo dentro, finiamo con un distillato di cui non ricordo il nome, poi a nanna nel camper (non prima di aver bevuto una tisana digestiva di Vanna), ci aspetta una giornata al castello di Nipozzano.
La mattina il risveglio non è dei migliori, testa e stomaco girano in senso inverso, incolpiamo naturalmente la tisana digestiva….
L’accoglienza al Castello di Nipozzano è tra le migliori, si parte con una degustazione di Chianti Classico riserva di Nipozzano 2002, 2004, 2005 e 2007. Poi pranzo a buffet con cuochi gourmet, musica, spettacolo e tiro con l’arco. Agli ospiti in regalo una magnum con etichetta personalizzata da disegni colorati a tempera. La giornata è ancora lunga così decidiamo di fare un colpo di telefono all’azienda Querciabella in quel di Greve in Chianti per fissare un appuntamento immediato, ci stanno e noi li raggiungiamo immediatamente. Bella cantina quella di Querciabella, tutto con un grande senso estetico e pratico, facciamo un bel giro dell’azienda poi degustiamo il Batàtr un bianco da Pinot Bianco e Chardonnay fermentato in barrique, passiamo al Chianti Classico e infine il loro vino di punta il Camartina un blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese.
La tappa successiva è alla macelleria Falorni sempre a Greve in Chianti. Qui sono specializzati nella lavorazione del maiale, soprattutto in quello di Cinta Senese, acquistiamo prosciutto, pancetta, lardo, salame, finocchiona e poi tre bistecche sempre di Cinta Senese che Tommaso ci cucinerà nel camper dove finiamo la serata.
La seconda giornata si apre con la visita all’Antica Macelleria Cecchini a Panzano in Chianti. Entriamo in macelleria accolti con bruschette all’olio extra vergine, al lardo speziato e un bicchiere di Chianti dal tradizionale fiasco impagliato. Troviamo Cecchini molto disponibile, ci spiega un po’ del suo lavoro, della frollatura della carne e dei tagli. Poi restiamo incantati guardando mentre taglia bistecche e prepara stinchi al midollo, nell’aria il soul di Nina Simone: “I put a spell on you”. Ci raggiunge Gian Paolo Motta patron di Fattoria La Massa con una bottiglia di Champagne che beviamo insieme a Cecchini accompagnadola con una porchetta intinta in una salsa di peperone: è l’aperitivo! Saliamo su nel ristorante di Cecchini: l’Officina. Gian Paolo porta con sé un La Massa 2008 e due Giorgio I 2007 e 2008. Il pranzo comincia con un pinzimonio poi subito il Tonno del Chianti (maiale lavorato come solo quel toscanaccio di Cecchini sa) e il Sushi che è una tartare di manzo. Continuiamo con la brace: Panzanese, Fiorentina, Costata e dolce, rifiutiamo i distillati perchè ci aspetta una degustazione per pochi: nelle sue cantine Gian Paolo ci farà assagiare i vini che poi costituiranno i blend del Giorgio I: Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot . Ci spostiamo così dall’Officina di Cecchini alla Fattoria La Massa nella Subaru da 270 cv di Gian Paolo (appassionato anche di motori) che lungo il percorso ci da prova di cosa vuol dire da 0 a 100 Km/h in 5 secondi tra le curve del Chianti…. Visitiamo la nuova cantina in costruzione che sarà senz’altro una delle più belle e innovative di tutta la zona. Dopo un giro tra i vigneti dove la potatura è già a buon punto scendiamo nell’attuale cantina per la degustazione. Siamo affascinati e intuiamo gli apporti di ogni vitigno che compone il blend del Giorgio I. Gian Paolo è gentile, disponibilissimo, dopo la degustazione saliamo su nella sua villa dove conosciamo la sua bellissima famiglia e aggiustiamo la bocca con un ultimo flute di Champagne.
L’ultimo giorno ce la prendiamo comoda, andiamo a Greve per ritirare la carne che servirà per la cena di Giovedì all’Abraxas di Nando e dopo subito a Castelnuovo Berardenga in visita al Podere le Boncie di Giovanna Morganti. Qui abbiamo la possibilità di assaggiare dalle botti il Chianti 2010, 2009, poi in bottiglia l’anteprima 2008. Di loro hanno già scritto in molti, io cerco di registrare solo la cronaca, una cosa però posso scriverla: l’aria che si respira da Giovanna è contadina, è artigiana, tutto è fatto con cura, a mano…
Il tour è finito, il camper fa rotta verso sud, lasciamo le colline del Chianti per l’autostrada, Nando guida, Tommaso gli è di fianco, io sto dietro, scrivo, il cuore mi batte cupo.
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