Di Antonio Monaco*
FRECCIA ROSSA ROMA-NAPOLI: Rientro ora da una convention aziendale a Marrakech. Porto nella valigia del cuore e in quella di nylon, odori e sapori di un mondo lontano eppure atavicamente agganciato al substrato di un nostro passato che ancora ci scorre vivo nelle vene. Nei vicoli di quella città marocchina ho ritrovato tanto di una napoletanità che è purtroppo sempre più relegata a folklore nei sensi tangibili ma che immediatamente si rende riconoscibile nei gesti, nel modo di vivere, in quell’arte di arrangiarsi che oggi da noi è solo un trasgredir di regole, sopraffazione o strafottenza, mentre lì, in quell’angolo d’Africa, è necessità di sopravvivenza quotidiana, è mutuo soccorso, è semplicità del vivere, stando ai margini ma con normalità, senza piangersi addosso, addirittura con orgoglio. Tra gli odori pungenti di ambra e cumino, e sapori indecifrabili di decine di spezie affollati in piatti a base di cus cus e agnello spunta inatteso un “Vino del Sahara”! Meraviglia ben presto smorzata dal pensiero di una lunga dominazione francese di quella terra. Quei conquistatori dal palato raffinato non avrebbero potuto di certo restare laggiù così a lungo, lontani dai loro imponenti Bordeaux o dai freschi chardonnay: saranno stati di certo loro stessi ad insegnare e trasmettere a quel popolo lontano la loro arte enologica. Ciò che ho assaggiato, pur nella mia ancor modesta capacità di giudizio, non aveva nulla di sorprendente o di eccezionale al gusto; forse ci sarà qualcosa di migliore nella loro produzione, ed è certo che il clima di quella terra, e il territorio stesso, probabilmente non li avvantaggia. Eppure il pensiero che in Marocco si possa trovare uno Chardonnay bevibile dovrebbe far riflettere chi ritiene di possedere un’esclusiva su un’arte così antica eppur così viva, vivace e soprattutto universale. Vi regalo questo flash mentre il treno mi riporta a casa, in una terra, la mia, la nostra, che storicamente è stata una culla per la vitis vinifera; tanto nostra che qualcuno pensa di poterla possedere per sè solo e invece io l’ho incontrata tanto lontano da qui e tanto viva!
*Aspirante Sommelier Ais Napoli
Noi aspiranti sommelier ,alle primissime armi, ne scopriremo delle belle, in giro per il “mondo dei vini”, piccolo e immenso al tempo stesso.