Di Mimmo GagliardiStasera nel locale Fenesta Verde di Giugliano festeggiamo le tante anime del vino Falerno con la Confraternita del Falerno.Le tavole sono pronte ad accogliere i commensali e dal numero di coperti vedo che saranno anche in tanti! Il locale è piccolo, raccolto, ma estremamente funzionale ed accogliente.E’ diviso in due sale al piano terra ed una con terrazza al primo piano. La carta dei vini è possibile leggerla, ma anche vederla visto che le bottiglie fanno bella mostra sull’ampia credenza. Appena siamo entrati ci ha accolto il tepore e l’aroma inconfondibile di un compagno inseparabile della tradizione contadina: il camino. Il divano di fronte al fuoco è gettonatissimo per chi vuole scaldarsi appena antrato ed è comprensibile visto che fuori fa freddo e piove. La prima vera serata di freddo dell’autunno 2010. Entriamo in sala: anche qui c’è il camino ma è spento. Ma poco male, perchè ci penserà il Falerno a scaldarci tra breve.Faccio un giro tra le bottiglie del vino che degusteremo e sfoglio il materiale informativo sui produttori.  Angelo Di Costanzo, l’animatore della serata, si da da fare con l’apertura delle bottiglie, ma in maniera “rilassata”. Mi dice di non farci caso ma è tardi e deve affrettarsi. Lo giustifico, ma solo per questa volta, perchè gli ospiti sono già alla porta e fanno tappa al camino.Una volta acclimatati ed accomodati gli ospiti, Angelo procede con la presentazione del locale e della serata. Vengono chiamati i produttori, che nel corso della serata parleranno dei loro vini, per una breve auto-presentazione di ognuno. Finalmente si mangia e si beve!Il nostro tavoo è uno di quelli che scotta, visti i personaggi. Ma non svelo nulla. Si parte con fiori di zucca ripieni con ricotta e salumi. Poi Gateau di patate con salsiccia e friarielli, pancetta coppata tipica giuglianese, involtino di verza e cipolla con formaggio, pasticcio di salsiccia e funghi porcini. Con questi piatti ci viene proposto il Falerno del Massico Mille880 di Rossetti da Aglianico e Piedirosso. Non molto complesso e un pò corto, il vino mi appare giovane. Da rivedere. Si prosegue con la braciola di cotica di maiale con pizza di semola. Con questo piatto ci viene servito il Falerno del Massico Rampaniuci di Viticoltori Migliozzi. Il naso molto “francese” di questo vino e la persistenza in bocca denotano una ricercatezza mirata alla commerciabilità del prodotto. Infatti la mia sensazione è che lo si voglia discostare dalla classica visione del vino Falerno come compagno di pasto, ma è un prodotto veramente buono. Angelo non ci fa mai mancare il vino nel bicchiere poichè, da vecchio marpione, ha compreso che al nostro tavolo la serata è animata da discussioni sui vini proposti, ma sempre senza perdere di vista lo spirito puramente conviviale che il vino ispira ed a cui è destinato. Arrivano i paccheri con funghi e salsiccia. Su questo piatto ci viene proposto il Falerno del Massico Masseria Felicia etichetta bronzo da uve di Aglianico e Piedirosso. Il vino al naso è estremamente compleso ed elegante, al pari della possenza gustativa. Rilevo il giusto equilibrio tra tannini, freschezza e alcolicità. Si accompagna bene al piatto ma ci avrei visto qualcosa di più sostanzioso come la carne. Il secondo è carne alla brace con pepe verde e rucola. il Falerno del Massico Campantuono di Cantine Papa da uve primitivo. All’olfatto il vino ci mette un pò ad aprirsi, ma poi l’aroma di fichi secchi e cacao emerge predominante. Al gusto il vino è pieno e fresco ma non molto tannico, ma sorregge bene la carne ed il pepe verde. Riassaggio il vino di Felicia sulla carne e penso che poteva anche essere invertito l’abbinamento con Papa sul primo piatto. Il dolce è un flan al ciocolato accompagnato con crema alla vaniglia. L’ultimo vino è il Falerno del Massico rosso Campierti di Carlo Zannini da uve di primitivo. L’abbinamento al dolce è adatto, visto il naso di frutta matura, quasi passita, in bocca è sapido e lungo. Da rivedere. Cercando di essere lucidi e seri, nonostante si sia a fine serata, mentre ci dividiamo i cioccolattini nell’attesa del caffè ci scambiamo le reciproche impressioni. La mia personale classifica, tenuto conto solo dei piatti abbinati, è la seguente:

1 – Masseria Felicia  

2 – Migliozzi  

3 – Papa    

4 – ex aequo Rossetti e Zannini.

Dopo il saluto finale dei produttori e del Priore della Confraternita del Falerno ci salutiamo felici per la bella serata tra amici. Confortato dal calore del Falerno riesco ad affrontare la serata, divenuta ancora più fredda, e che mi aspetta dietro la porta, oltre il camino.