Un pubblico numerosissimo ha avuto modo di assaggiare le 43 etichette
in degustazione presentate da 34 aziende. Dieci i riconoscimenti assegnati
nel corso dell’iniziativa. Il direttore generale Salerno: «E’ così che svolgiamo il nostro ruolo al fianco dei produttori”. Il direttore editoriale Cernilli: «Un territorio sempre più vivace che non è venuto meno rispetto alla sua unicità»
Galà del Vino Campano di Gambero Rosso, un evento di successo. Estremamente positivo il bilancio dell’iniziativa che ha inteso mettere insieme il mondo produttivo campano, le istituzioni e il gruppo editoriale Gambero Rosso in un confronto a più voci con l’obiettivo di fare il punto della situazione dell’intero comparto vitivinicolo nelle cinque province della Campania.
34 aziende con 43 etichette in degustazione a rappresentare l’eccellenza della vitivinicoltura campana secondo la guida Vini d’Italia 2011, numerosissimi operatori del settore ed un pubblico vastissimo che ha avuto la possibilità di entrare in contatto con una delle realtà produttive più interessanti della regione.
Nel corso del Galà del Vino Campano sono stati assegnati dieci riconoscimenti con l’obiettivo di mettere insieme tutti gli aspetti dell’eccellenza vitivinicola della Campania. Premi e menzioni che hanno di fatto reso ancor più spumeggiante ed appassionante l’evento.
Ecco i dieci riconoscimenti assegnati nel corso della manifestazione:
Cantina Campana dell’Anno: Montevetrano di San Cipriano Picentino (SA)
Premio campano per la viticoltura sostenibile: Contrade di Taurasi – Taurasi (AV)
Premio campano per la sostenibilità viticola: Costa d’Amalfi Gran Furor Divina Costiera di Marisa Cuomo – Furore (SA)
Cantina campana esordiente dell’anno: Sabbie di Sopra il bosco ’08 – Nanni Copé – Castel Campagnano (CE)
Cantina campana emergente dell’anno: Cantine dell’Angelo – Tufo (AV)
Viticoltore campano dell’anno: Fattoria La Rivolta – Torrecuso (BN)
Enologo campano dell’anno: Carmine Valentino
Rapporto qualità-prezzo campano dell’anno: Fiano di Avellino ’08 – Ciro Picariello – Summonte (AV)
Bianco campano dell’anno: Cupo ’08 – Pietracupa – Montefredane (AV)
Rosso campano dell’anno: Taurasi Radici Riserva ’04 Mastroberardino – Atripalda (AV)
Il Galà del Vino campano di Gambero Rosso ha preso il via con l’incontro che si è svolto presso la Sala Nisida, all’interno del Museo di Città della Scienza, dal titolo “Lo stato dell’arte del vino Campano – Il mondo del Gambero Rosso si confronta con la politica e i produttori regionali”.
Spunti interessanti, numeri e dati e, ancora, prospettive per il futuro. Ecco quanto emerso dalla tavola rotonda condotta da Paolo De Cristofaro, responsabile Campania della guida Vini d’Italia 2011.
Attenzione puntata sul trend positivo che sta attraversando il comparto regionale. Da qui ha preso avvio l’intervento di Luigi Salerno, Direttore Generale di Gambero Rosso Holding.
«Questa nostra iniziativa – ha dichiarato Luigi Salerno – conferma la bontà delle scelte che abbiamo fin qui operato rispetto alla Campania. D’altronde i riconoscimenti per questa Regione continuano a crescere in maniera esponenziale. E’ nostra intenzione quella di continuare a dare il nostro convinto sostegno ai produttori. Gambero Rosso continua a svolgere così un ruolo che possiamo definire istituzionale. Un ruolo che spesso viene esercitato in assenza delle istituzioni preposte a questo compito. E lo facciamo affiancando questa veste a quelle che sono le nostre attività primarie, la formazione e la comunicazione. Intendiamo così essere vicini al territorio e affidarci al racconto del territorio attraverso gli uomini che lo animano e che qui operano».
A seguire l’intervento del direttore e co-fondatore del Gambero Rosso, Daniele Cernilli.
«La crescita – ha dichiarato Cernilli – che la Campania ha fatto registrare può essere letta attraverso quello che è accaduto in ventiquattro anni di guida. Per l’ultima edizione, infatti, abbiamo ricevuto campioni di vino da 210 aziende per un totale di 1119 vini. Ecco perché, in assoluto e nello specifico per la Campania, nel corso degli anni, abbiamo voluto e dovuto declinare le classificazioni con altre categorie che danno conto della complessità del settore. Per la Campania fino a dieci anni fa non si andava oltre la classificazione di sessanta aziende. Al Galà del Vino Campano abbiamo avuto il gotha della produzione regionale. Oggi la Campania nella sua produzione si caratterizza per la capacità di non snaturare i propri vini e di restare fortemente saldata alle tradizioni. Con questo evento raccontiamo un territorio e attraverso il racconto se ne tutela l’unicità, un valore che non potranno portarci via né l’Australia né la Calfornia».
Spunti di natura tecnica sono stati sollecitati dal Direttore del Corriere Vinicolo, Carlo Flamini.
«La Campania – ha dichiarato – può crescere se si affida di più al brand regionale piuttosto che ai singoli vitigni autoctoni». La ricetta vincente secondo Flamini passa per la razionalizzazione delle denominazioni, attraverso l’accorpamento e la semplificazione di un quadro oggi troppo articolato e anche attraverso un apporto più significativo della cooperazione.
Le conclusioni sono state affidati ai Presidenti e i rappresentanti dei Consorzi di Tutela dei vini della Campania. Sono intervenuti, infatti, il vice presidente del Consorzio di tutela Samnium, Nicola Venditti, il presidente del Consorzio di tutela dei Campi Flegrei, Michele Farro e il vice presidente del Consorzio di tutela dei vini doc Asprinio d’Aversa, Galluccio e Falerno del Massico, Salvatore Avallone.
Il Galà dei Vino Campano è poi proseguito con il salotto tecnico che ogni ora ha ospitato brevi seminari tematici con il coinvolgimento dei produttori, nei quali i principali collaboratori di Gambero Rosso hanno fatto il punto della situazione su quanto emerso, fra punti di forza e di debolezza, nelle cinque province campane.
Le 34 aziende e le 43 etichette recensite con tre bicchieri e due bicchieri colorati sulla guida “Vini d’Italia 2011” di Gambero Rosso hanno invece composto il grande banco d’assaggio. Una prestigiosa vetrina che è stata apprezzata dal vasto pubblico presente presso Città del gusto di Napoli.
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