Di Elena Erman Foto di Anna Ruggiero

“Milena, si fa’?Hai visto il cielo? Le previsioni portano pioggia, vuol dire che stanotte dovremo fare la danza del sole!”
Sono da poco passate le 7.00, stamani mi aspettano a scuola, seguirò le prime fasi della vendemmia solo per telefono.
“Elena, che accoglienza! Meno male il sole c’è. Milena e Maria Carputo ci hanno accolto con caffè e cornetti, e ora siamo già in vigna! Il gruppo è entusiasta, per molti è la prima vendemmia. Ti aspettiamo, fai presto.” E’ Magda Garufi che accoglie per l’AIS Napoli, i 30 prenotati per la vendemmia presso l’Azienda Carputo a Quarto. Il taglio comincia sotto la giuda attenta di Paolo e Pasquale, i pazienti viticultori  dell’Azienda Carputo.
Le ore corrono veloci, e da “ Professorè ” mi trasformo in vendemmiatrice.
Nel piazzale dell’Azienda fervono i preparativi per il pranzo. Sotto il gazebo, appositamente allestito per noi con i grappoli d’uva si muovono precisi lo chef con i  suoi aiutanti, sotto il comando attento di Zio Carputo, abituato a gestire gli eventi all’Accademia Navale a Livorno.
“Dai Milena raggiungiamo i vendemmiatori, non vedo l’ora di darmi da fare”
Non l’avessi mai detto! Scivolo, ma con grazia, appena arrivo in vigna, e sempre con grazia mi si sloga una caviglia. Troppa grazia stamani!
“Elena, quale è? Mannaggia la destra?” “Guarda che non è il polso, e poi non sono mancina!”
Intanto un grappolo lo taglio, la mia sarà una partecipazione simbolica.
In cantina mi organizzano una cavigliera di ghiaccio fermata con nastro da imballo griffato Carputo, credetemi una vera sciccheria.
Intanto, il popolo dei vendemmiatori rientra in cantina, un po’ a piedi e un po’ coi trattori ed incomincia la festa gastronomica: pasta e fagioli da favola, gnocchi con nel sugo salsicce maritate con la cotica, braciata di salsicce, peperonata, melanzane a tocchetti in agrodolce e a listarelle sott’olio. I vini? Naturalmente il nuovo prodotto dell’azienda, il rosato Amalthea, e poi la falanghina frizzante, il rosso Etalòn e il crù “Collina Viticella”, che mi piace tanto.
I sapori sono quelli antichi, il pane arriva caldo, impastato e infornato da Mamma Carputo apposta per noi.
Papà Carputo ci accompagna in cantina mentre la diraspatrice inizia a lavorare.
Non è geloso nel mostrarci tutte le fasi della produzione dei bianchi, dei rossi, dei mossi e degli spumanti, ed è paziente nello sciogliere i dubbi e colmare le curiosità dei presenti e ci fa anche provare il succo d’uva già nel silos a temperatura controllata. “Ragazzi, bevetene poco, per carità!”
La pioggia, ora, incombe con scrosci selvaggi, e noi ci intratteniamo intorno un grande tavolo gli aneddoti della giornata e le grappe di falanghina e di piedirosso sono ottimi compagni.

Si è fatto tardi, la caviglia mi duole e bisogna andare.

“Bella giornata, da ripetere” “ Sono d’accordo, mi è piaciuta molto”.

E’ piaciuta anche a targa che abbiamo lasciato in Azienda, a ringraziamento per aver accolto la Delegazione di Napoli in Cantina.

La famiglia Carputo è molto ospitale, Milena che sta seguendo il percorso formativo AIS insiste “Tornate quando volete, grazie a tutti voi!”

“ Grazie a te Milena, grazie a Maria e a tutta la tua grande  famiglia. Ciao. Alla prossima!”

Paolo e Pasquale ci salutano con la mano, ora consapevoli che i sommelier non girano solo il vino nel bicchiere.