Di Tommaso Luongo
Spulciando tra le righe dei comunicati stampa che anticipano, come di consueto, la lista dei premiati campani dalle principali guide italiane (Duemilavini, Gambero Rosso, Espresso e Veronelli, in attesa di Slow Wine che però ha annunciato di non volere pubblicare nè classifiche nè punteggi, e dell’Annuario di Luca Maroni) si trovano tante conferme, qualche sorpresa e delle esclusioni eccellenti, elementi che suggeriscono spunti interessanti per un successivo approfondimento. Prima di un’opportuna riflessione, che non può non considerare la diversità del metodo d’assaggio ed i differenti criteri di classificazione utilizzati dalle quattro guide, la sensazione immediata, a caldo, dell’analisi comparata dei premi conquistati fotografa una Campania del vino nella quale convivono beatamente modelli, filosofie e sensibilità assai divergenti. Un panorama, almeno in apparenza, contraddittorio, dove si alternano scelte “market oriented” e strategie finalizzate a governare i processi piuttosto che a subirli. Se propendiamo per il bicchiere mezzo pieno tale stato di cose potrebbe rappresentare un’opportunità: la ricchezza e la multiforme offerta del nostro comparto vitivinicolo pronto a sfidare i tradizionali competitor nello scenario mondiale; se invece optiamo per il bicchiere mezzo vuoto allora sarebbe un indizio, per certi versi preoccupante, dell’incapacità del sistema-vino campano di muoversi come un corpo unico e di fare sistema in mercato globale che è sempre più aggressivo. Nell’attesa di consultare i vaticini della Sibilla Cumana per sciogliere questo intricato dilemma godiamoci questo mezzo bicchiere (magari anche qualcuno in più) con tutti i vini che il nostro palatopensante ha deciso di premiare a prescindere dalle guide, strumento indispensabile per orientarci nel mare magnum del mondo del vino, ma che bisogna imparare a considerare un mezzo e non un fine.
Intanto facciamo un po’ di conti, e dal confronto fra le quattro guide emerge in maniera netta che è solo il Taurasi Radici Riserva 2004 Mastroberardino a fare l’enplein , guadagnandosi l’olimpo dei quattro riconoscimenti su quattro; subito dopo il Fiano di Avellino Vigna della Congregazione 2008 di Villa Diamante mette a segno una tripletta assieme al Taurasi Vigna Cinque Querce di Salvatore Molettieri Riserva 2005 (una segnalazione anche per il 2006 non Riserva); ed infine, sul terzo gradino del podio, con due premi su quattro si piazzano il Fiano di Avellino 2008 di Ciro Picariello, il Montevetrano 2008 di Silvia Imparato ed il Vigna Piancastelli Terre del Volturno di Terre del Principe (anche se in due annate differenti 2006 e 2007). A seguire, ecco tutti i vini campani premiati:
I cinque grappoli di Duemilavini 2011 – 13 premiati (5 Bianchi e 8 Rossi)
Aglianico del Taburno Terra di Rivolta Riserva 2007 Fattoria La Rivolta/Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2009 Furore Marisa Cuomo/Falerno del Massico Rosso Etichetta Bronzo 2007 Masseria Felicia/Fiano di Avellino Pietramara Etichetta Bianca 2009 I Favati/ Fiano di Avellino Vigna della Congregazione 2008 Villa Diamante/ Greco di Tufo Vigna Cicogna 2009 Benito Ferrara/ Montevetrano 2008 Montevetrano/ Naima 2006 Viticoltori de Conciliis/ Sabbie di Sopra Il Bosco 2008 Nanni Copè/ Taurasi 2006 Feudi di San Gregorio/ Taurasi Radici Riserva 2004 Mastroberardino/ Terra di Lavoro 2008 Galardi/ Vigna Piancastelli 2007 Terre del Principe
I tre bicchieri del Gambero Rosso 2011 – 19 premiati (10 Bianchi e 9 Rossi)
Centomoggia ’08 Terre del Principe / Cupo ’08 Pietracupa /Falerno del Massico Bianco V. Caracci ’08 Villa Matilde /Fiano di Avellino ’09 Colli di Lapio/ Fiano di Avellino ’08 Ciro Picariello/ Feudi di San Gregorio Fiano di Avellino Pietracalda ’09/ Fiano di Avellino Vigna della Congregazione ’08 Villa Diamante/ Cantine dell’Angelo Greco di Tufo ’09/ Greco di Tufo ’09 Pietracupa/ Greco di Tufo Tornante ’09 Vadiaperti/ Greco di Tufo V. Cicogna ’09 Benito Ferrara/ Montevetrano ’08 Montevetrano/ Taurasi ’06 Di Prisco/ Taurasi ’05 Perillo/ Taurasi ’06 Urciuolo/ Taurasi Radici ’06 Mastroberardino/ Taurasi Radici Ris. ’04 Mastroberardino/ Taurasi Vigna Cinque Querce Ris. ’05 Salvatore Molettieri/Terra di Lavoro ’08 Galardi
I Vini dell’Eccellenza secondo l’Espresso 2011 – 10 premiati ( 3 Bianchi, 7 Rossi)
18.5 Greco di Tufo 2009 Di Prisco /18 Fiano di Avellino 2008 Picariello Ciro /18 Greco di Tufo Terrantica Etichetta Bianca 2009 I Favati /18.5 Taurasi Poliphemo 2006 Tecce Luigi/ 18.5 Taurasi Riserva 2004 Perillo/ 18 Falerno del Massico Rosso Rampaniuci 2008 Migliozzi/ 18 Le Fole 2008 Cantina Giardino/ 18 Montevetrano 2008 Montevetrano/ 18 Taurasi Riserva Radici 2004 Mastroberardino/ 18 Taurasi Vigna Cinque Querce Riserva 2005 Molettieri Salvatore
Le Tre Stelle secondo la Guida Oro Veronelli 2011 – 16 premiati ( 1 bianco, 15 rossi)Costa d’Amalfi Furore Rosso Riserva 2007 – Cuomo Marisa – Gran Furor Divina Costiera/ Greco di Tufo Giallo d’Arles 2008 – Quintodecimo/ Guardiolo Riserva Aglianico Cantari 2007 – La Guardiense/ Irpinia Aglianico Terra d’Eclano 2007 – Quintodecimo/Pàtrimo Rosso Campania 2007 – Feudi di San Gregorio/ Sannio Piedirosso Cantone 2008 – La Guardiense/ Silicata Terre del Volturno Rosso 2006 – Selvanova/ Taburno Aglianico Riserva Terra di Rivolta 2007 – La Rivolta/ Taurasi 2005 – Vesevo/ Taurasi Altavilla 2006 – Villa Matilde/Taurasi Riserva Radici 2004 – Mastroberardino/Taurasi Riserva Vigna Cinque Querce 2005 – Molettieri Salvatore/ Taurasi Riserva Vigna Quintodecimo 2005 – Quintodecimo/ Taurasi Vigna Cinque Querce 2006 – Molettieri Salvatore/ Terra di Lavoro Roccamonfina Rosso 2008 – Galardi/ Vigna Piancastelli Terre del Volturno 2006 – Terre del Principe
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Tommaso…è na cosa buona, nun te precoocupà!
Solo una precisazione, caro Tommaso, la nuova guida Slowine non avrà punteggi ma offrirà al lettore, attraverso tre chiavi di lettura sul vino (vino slow, grande vino e vino quotidiano) e tre sulle cantine (chiocciola, bottiglia e moneta), tutte le notizie che riguardano le eccellenze del vino campano e italiano. Riconoscimenti più che premi che non vanno troppo enfatizzati, visto che il nostro lavoro cerca di essere di raggio più ampio.