Di Phyllis De Stavola*
Parigi, definita dal Financial Times ‘città europea del futuro’ è una metropoli dall’indubbio fascino. La sua topografia che si è adeguata nei secoli all’evoluzione del mondo accogliendolo con ospitalità e abbagliandolo con le sue bellezze più appariscenti come i luoghi più famosi, e al contempo intrigandolo con le sue rues più silenziose e i quartieri meno noti da scoprire. Talvolta abbaglia e intriga a distanza di pochi metri. Montmartre, il quartiere più alto della città detta ‘la butte’ (la collina) è uno dei quartieri più famosi al mondo sia per la presenza del Sacre-Coeur sia per essere stata prescelto come quartiere di dimora, atelier o luogo di ritrovo da numerosi artisti, pittori e scrittori bohémiens di fine ottocento come Pisarro, Van Gogh, Renoir, . A pochi passi a piedi dalla pittoresca Place du Tertre, percorrendo la stradina rue Norvins si giunge a rue des Saules all’angolo con rue Saint Vincent, dove si trova da una parte il famoso locale ‘Lapin Agile’ e dall’altra la romantica Vigna-giardino di Montmartre. E’ la vigna più antica della città risalente all’epoca gallo-romana e addirittura l’unica rimasta. Non molto distante dal brusìo della ‘piazza degli artisti’ e dalle luci di Pigalle in fondo alla strada, scoscesa sulla collina un angolo nascosto di poesia visiva, les vignes ultimo appezzamento di vigna a testimoniare l’originale antico villaggio di vignaioli dove ogni 7 ottobre ha luogo la festa della vendemmia (Fête des vendanges de Montmartre). L’antica vigna è di proprietà del Comune di Parigi, che si occupa della produzione dl vino prodotto, dell’imbottigliamento in bouteilles da 50cl, dell’invecchiamento nelle cantine del municipio ed infine della vendita all’asta in bottiglie dipinte ovviamente da pittori famosi.
*Sommelier Ais Caserta
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