Di Karen Phillips (testo e foto)
Un caldo martedì mattina di agosto. Cilento-provincia di Salerno . Prendo un caffè con Bruno De Conciliis in un bar di Torchia, a soli 5 minuti di auto dalla sua cantina, Viticoltori De Conciliis. Stiamo per iniziare la mia Vineyard Hopping, edizione Cilento. Bruno ha fatto cominciare il nostro tour da una chiesa in cima ad una collina, da dove ho potuto ammirare i diversi vigneti di famiglia. Sotto l’ombra di un albero di Tiglio enorme, ho visto come i suoi vigneti sono sparsi in tutto il territorio. E da questo punto e per tutta la nostra visita ai vigneti, ho provato ad immaginare cosa significasse essere un grappolo nelle mani di De Conciliis.
Se io fossi una uva di Aglianico, mi troverei in diversi vigneti di Bruno. Coccolata nelle braccia di una catena di montagne … godendo il verde .. gli ulivi … il mare … io potrei avere la mia casa a fianco di una villa abbandonata nel suo più antico vigneto (impiantata nel 1979). Le miei radici andrebbero giù in profondità in un terreno compatto e argilloso con quarzo luccicante. Sabbioso … limoso … potente. O forse in un vigneto noto come Destre dove il sole tramonta lentamente intorno le 16.30-17.00 del pomeriggio. Qui potrei maturare molto lentamente. Potrei essere in un qualsiasi punto all’interno di una posizione di 180 ° che abbraccia la collina con esposizione nord. Potrei anche trovarmi nei dintorni di Agropoli … vicino al mare, dove l’aria è fresca, salato, e ventilato. Mi abbronzerei più velocemente qui che in qualsiasi altro luogo, a causa della mia posizione … praticamente a livello del mare con una esposizione ovest.
De Conciliis potrebbe scegliere me uno dei vini che produce utilizzando Aglianico. Potrei essere raccolto a metà agosto per diventare Selim, un brut spumante, il primo spumante fatto con l’Aglianico in Campania. O forse Donnaluna Aglianico DOC, dove, dopo la vinificazione in acciaio inox, riposerò circa 1 anno in un tonneau. Forse Naima IGT – un vino di grande eleganza. Un rosso pieno di potenza e di struttura. Macerazione 20 giorni in acciaio inox prima di sostare in una barrique (di età da 4-10 anni), poi in una botte più grande. Tornerò in acciaio inox per sei mesi prima di trovare il mio posto in bottiglia per altri 6. Forse una Naima Riserva -1 anno in acciaio inox, 2 anni in barrique e poi altri 18 mesi in botte grande, prima di andare in una bottiglia formato magnum. Potrei anche essere scelto per una delle ‘sperimentazioni’ di De Conciliis nella sua Fabbrica dei Mostri come chiama la affettuosamente. Potrei diventare Lato Scuro / Dark Side dove fermento con Fiano per ammorbidire i miei tannini un po’ con un tocco di fragranza fruttata.
Fiano … Se fossi Fiano, anche io, avrei a disposizione tanti vigneti da chiamare casa. La mia vigna preferita, però, sarebbe Destre. Per la sua composizione del terreno e la sua esposizione al sole. E’ la migliore che De Conciliis ha per prosperare. E’ qui dove sviluppo le caratteristiche per diventare un elegante Donnaluna Fiano DOC, grintoso (come la brochure mi descrive), ma gentile. Essere raccolto alla fine di agosto e trascorrere otto mesi in acciaio inox prima di andare in bottiglia. Perella IGT è un’altra opzione per me, ma avrei bisogno di 12 mesi in acciaio inox o 12 mesi in botte grande prima di attendere un altro anno in bottiglia. Oppure Antece IGT … sarebbe bello. A fermentare con le bucce, e poi 2 anni in botte di rovere francese … 12 mesi in bottiglia.
Qualunque sia la vite o l’uva, Bruno mi lascierà fare in pace il mio lavoro … Da solo in vigna, dove io farò il mio meglio nel sopportare condizioni climatiche difficili come la mancanza di pioggia la grandine. Cercherò di respingere malattie da solo dato che non sono toccato da prodotti chimici. Rimarro’ da solo in cantina … Bruno non aggiunge lievito, acqua o qualsiasi altra cosa che possa modificare ciò che ho da condividere. Le barriques dove io riposo sarrano vecchie in modo che non sarò influenzato da aromi di vaniglia o di tostatura. Come un Aglianico, in alcuni casi, durante la mia maturazione, posso anche arrivare fino a un contenuto alcolico del 17%. Non sarò filtrato … avrò sedimenti nel mio vino che alcuni consumatori potrebbero non capire. Sarò diverso anno dopo anno. Questo può rendere difficile il ‘marketing’, sono difficile da descrivere … Ma questa è la filosofia di De Conciliis. Lasciate che il vino sia a raccontare la sua storia. Se l’anno scorso era fresco, il vino ha un gusto fruttato … più asciutto, di meno. Il lievito naturale farà ciò che ha da fare e sarà diverso ogni anno. Questo non è un mondo di vino dove tutti sono ‘alti, magri e biondi’. No.
Mi piaceva la mia giornata con Bruno e una parte della squadra De Conciliis (Giovanni, Paola, e Antonio). Discutere di vino durante un pranzo a base di mozzarella fresca, pomodori e zucchine. Mi piaceva la mia visita a una cantina con una filosofia che è diversa da alcune cantine che ho visitato in precedenza. E io sono curioso di vedere uno dei prossimi ‘esperimenti’ di Bruno… un vigneto a 700 m sul livello del mare, dove si pianterà Fiano, Greco e Malvasia senza trattori … solo asini e cavalli … Ma questa è un’altra storia per un’altra volta.
Viticoltori De Conciliis
Località Querce, 1
84060 Prignano Cilento (Sa)
0974 831090 0974 831334
Testo in inglese
A hot August Tuesday morning. Cilento –Salerno province. I’m having a caffè with Bruno De Conciliis in a bar in Torchia, a 5 minute drive from his winery, Viticoltori De Conciliis. We are about to begin my Vineyard Hopping, Cilento edition. Bruno began our tour by stopping next to a church high on a hill where I could see his family’s various vineyards from a distance. Under the shade of an enormous tiglio tree, I saw how his vineyards are spread throughout the territory. And from this vantage point and throughout our visit to the vineyards, I imagined what it must be like to be a grapevine in the hands of De Conciliis.
If I were an aglianico grape, I could find myself growing in several of Bruno’s vineyards. Cuddled within the arms of a chain of mountains…enjoying the greenery.. the olive trees…the sea…I may have my home alongside an abandoned villa in his oldest vineyard (planted in 1979). My vines would go down deep into a compact, clayey soil with sparkling quartz. Sandy…silty…powerful. Or maybe in a vineyard known as Destre where the sun slowly sets between 4:30 and 5:00 in the afternoon. Here I would mature gradually. I could be situated anywhere within a 180° position embracing this hill with sun exposure to the north. I might even be found near Agropoli…close to the sea, where the air is fresh, salty, breezy and cool. I would ‘tan’ quicker here than any other location, logical due to my altitude…practically sea level with a western sun exposure.
De Conciliis would choose me for a variety of the wines he produces using aglianico. I might be harvested in mid August to become Selim, a spumante brut, the first spumante made with aglianico in Campania. Or maybe Donnaluna Aglianico DOC where, after vinification in stainless steel, I would rest about 1 year in a barrel. Maybe Naima IGT—De Conciliis’s grande elegant red. A red full of power and structure. Maceration 20 days in stainless steel before passed to a barrique (one that is anywhere from 4 to 10 years old), then to a larger barrel, back to stainless steel for six months before I find my place in the bottle for another 6. A Naima Riserva -1 year in stainless steel, 2 years in barrique and then another 18 months in a large barrel before I would be placed in a magnum size bottle. I might even be chosen for one of De Conciliis’s ‘experiments’ in his Fabbrica dei Mostri as he fondly calls it, his little shop of horrors. I could become Lato Scuro/Dark Side where I would ferment with Fiano to soften my tannins a little and give me a touch of fruity fragrance.
Fiano…If I were Fiano, I too, would have a various selection of vineyards to call home. My favorite vineyard, however, would have to be Destre. This location mentioned above, for its soil composition and its sun exposure is the best that De Conciliis has for me to thrive in. It is here where I would develop the elegant characteristics to become a Donnaluna Fiano DOC, gritty (as the brochure describes), but gentle. I would be harvested in late August and spend 8 months in stainless steel before I’m bottled. Perella IGT is another option for me but I would need 12 months in stainless steel or 12 months in a large barrel before waiting another year in the bottle. Or Antece IGT…that would be nice. I would ferment with my grape skins, then it’s 2 years in French oak barrel…12 months in the bottle.
Whichever grapevine or grape, I would be left alone to do my job…Alone in the vineyard, where I may have to put up with weather conditions such as lack of rain or hail. I would do my best to fend of diseases due to the fact that I am not touched by chemical products. I would be left alone in the cantina…Bruno will not add yeast, water, or anything else that might alter what I have to share. The barriques that I rest in will be older ones so that I will not be influenced by vanilla or toasty aromas. As an aglianico in some cases, during my aging, I may even get up to a 17% alcohol content. As an aglianico, I wouldn’t be filtered…I will have sediments in my wine that some consumers may not understand. I will be different year after year. No ifs, ands, or buts. This may make me hard to market, hard to describe…But that’s De Conciliis’s philosophy. Let the wine tell its story. If the past year was cool weather-wise, the wine will have a fruitier taste…drier, less. The natural yeast will do what it has to do and will be different every year. No ‘Stepford’ wines here…a wine world where everyone is tall, thin and blonde. No.
I enjoyed my day with Bruno and some of the De Conciliis team (Giovanni, Paola, and Antonio). Discussing wine and just about everything over a lunch of fresh mozzarella, tomatoes, and zucchini. I enjoyed my brief glimpse into a winery with a philosophy that is different from some wineries I’ve visited before. AND I am curious to see one of Bruno’s next ‘experiments’…a vineyard 700 m above sea level where he will plant Fiano, Greco and Malvasia…no tractors, just donkeys and horses…But that’s another story for another time.
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