Di Karen Phillips (testo e foto)
For my latest edition of vineyard hopping, I decided to stay a little closer to home…my Campi Flegrei, and a visit to my Winerdì partner, Vincenzo Di Meo and his La Sibilla located in Bacoli…June 21st, 2010. According to the calendar, the first day of summer. But as I drove towards La Sibilla in Bacoli, I’m sure I saw all 4 seasons outside the window. As I pulled into the driveway at 0950, sun turned to storm as the skies opened up and poured out a torrential downfall of heavy, cool rain. Not to worry, though. Vincenzo Di Meo, La Sibilla’s winemaker, was waiting for me under the canopy of his porch, with Falanghina, and Piedirosso, and a smile.
Falanghina…Piedirosso…Campi Flegrei’s indigenous grapes…the two grapes that have made their mark on a territory that the Greeks and Romans once called home. The two grapes that are the base for La Sibilla’s wines. The wines that I wanted to try. The vineyards that I wanted to see. The stories that I wanted to hear.
During an informal wine tasting, we discussed the territory beginning with the soil. Volcanic, a strong presence of ash, sand, lime, pumice, loose soil, friable, magnesium, salt. This salt presence, that moves around quickly in the soil, a blessing and a curse. Potassium, as well, is something that Vincenzo has to keep an eye on…at times the levels can get too high that he has to intervene…organically, of course.
La Sibilla’s vineyards are 3 km from the beach and range from 0 to 50 m above sea level. The range in temperature between night and day, then, is not dramatic. The differences, though in the soil, from one vineyard to the other is crucial to their decision as to what grapes will be grown where, even though they may be only 1 km apart. Which vineyard is drier, more humid, more ventilated…A lot goes into it. So as we tasted, I kept these things in mind…
We tasted La Sibilla’s Falanghina
–Falanghina DOC 2009 (base wine)
–Cruna de Lago 2007 and 2008 DOC. These 2 are Falanghina wines as well, but here we have a different vineyard, the vines are older, the wines are older, the best grapes.
–Passio IGT 2007 (a passito-dessert wine)
We moved to Piedirosso
–Piedirosa IGT 2009 (their rosé)
–Piedirosso IGT 2009
And finally, their Marsiliano IGT 2007 which is a blend of Marsigliese, Olivella, and Piedirosso.
The sun came out so, to the vineyards, time to stroll through the vineyards. We went on a walk through his vineyards where I not only saw the grapes growing, but tomatoes, zucchini, and other vegetables. We walked up to where they age their wines in wooden barriques. Part of the Di Meo’s property is in the Baia’s Archeological Park. I saw a Roman cistern, ruins of Roman walls. We entered the ‘barrel room’ and tried wine straight from the barrique. Vincenzo’s grandfather was with us, Nonno Vincenzo…I had the opportunity to listen to two ‘schools’ of thought on this passaggiata. From the vines to the wines…all testimony to how La Sibilla’s family spirit is part of Campania’s spirit. A spirit that can be tasted in their wines and seen throughout their cantina and vineyard…
Versione in italiano
Per la mia ultima edizione del vineyard hopping, ho deciso di rimanere un po’ più vicino a casa mia … Campi Flegrei, con una visita al mio Winerdì partner, Vincenzo Di Meo e la sua azienda La Sibilla in quel di Bacoli
21 giugno 2010. Secondo il calendario, il primo giorno d’estate. Ma mentre guidavo verso La Sibilla a Bacoli, sono sicura di aver visto tutte e quattro le stagioni al di fuori del mio finestrino. Appena ho imboccato il vialetto alle 9.50, il sole si volse in tempesta, il cielo si aprì e versò una torrenziale e pesante pioggia fredda. Non c’è da preoccuparsi, però. Vincenzo Di Meo, enologo La Sibilla, mi aspettava al riparo del suo portico, con la Falanghina e Piedirosso, e un sorriso.
Falanghina… Piedirosso dei Campi Flegrei sono i vitigni autoctoni … le due uve che hanno “marcato” il territorio che i Greci e i Romani, un tempo chiamarono casa. Le due uve che sono utilizzate da La Sibilla per i propri vini. I vini che ho voluto provare. I vigneti che volevo vedere. Le storie che volevo sentire.
Nel corso di una degustazione informale, abbiamo discusso del territorio a partire dal suolo. Vulcanico, una forte presenza di cenere, sabbia, calce, pietra pomice, terra smossa, friabile, magnesio, sale. Questa presenza del sale, che si muove velocemente nel terreno, è una benedizione e una maledizione allo stesso tempo. Così come per il potassio che Vincenzo deve tener d’occhio … a volte i livelli sono troppo elevati e deve intervenire … organicamente, naturalmente.
I vigneti del La Sibilla sono a 3 km dalla spiaggia e vanno da 0 a 50 m sul livello del mare. L’intervallo di temperatura tra notte e giorno, quindi, non è drammatico. Le differenze del terreno, da un vigneto all’altro sono fondamentali per la loro decisione su quali uve saranno coltivate, anche se possono essere solo ad 1 Km di distanza. Quale vigna è più secca, più umida e più ventilata… Informazione estremamente importante e da ricordare durante la degustazione…
Abbiamo assaggiato Falanghina
-Falanghina DOC 2009 (vino base)
De-Cruna del Lago 2007 e il 2008 DOC. Vini da uve Falanghina, ma qui abbiamo un vigneto diverso, le viti sono vecchie, le migliori uve.
Passio-IGT 2007 (un vino passito-da dessert)
Poi è il turno del Piedirosso
-Piedirosa IGT 2009 (rosato)
-Piedirosso IGT 2009
E, infine, il loro Marsiliano IGT 2007, che è una miscela di Marsigliese, Olivella, e Piedirosso.
Il sole è venuto fuori, giusto in tempo per andare nei vigneti.
Siamo andati a fare una passeggiata attraverso i suoi vigneti, dove non ho visto solo le uve di crescita, ma i pomodori, le zucchine e altre verdure. Abbiamo camminato verso le barriques. Parte della terra della famiglia Di Meo è nel Parco Archeologico di Baia. Ho visto una cisterna romana, gli scavi di mura romane. Entriamo nella ‘stanza a botte’ e ho bevuto il vino direttamente dalla barrique. Il nonno di Vincenzo era con noi, … ho avuto l’opportunità di ascoltare due ‘scuole’ di pensiero su questa passeggiata. Dalla vigna al vino … tutti testimonianza di come il spirito di famiglia a La Sibilla è parte dello spirito della Campania.
Uno spirito che si possono gustare nei loro vini e ho visto tutta la cantina e la vigna …
che bello , Karen e Vincenzo a camminare le vigne . . .
CHE BRUTTO kAREN NON MI HA NEMMENO INVITATO !!!!!!!!!
scherzo..
@ Ais Napoli…non controlli più i commenti prima di pubblicare? Chi è ‘fabri zio’? :-)