Di Enrico Nugnes
Prologo
Siamo alle battute finali del corso di Sommelier. La tensione dell’esame è alta e come ragazzi alla prova di maturità non ci sentiamo abbastanza preparati per affrontare il grande momento. La nostra Michela Direttrice Guadagno ci sprona e ci impartisce ripetizioni. Il morale è sulle montagne russe, depresso dal Sud Africa, tonificato dalla criomacerazione e di nuovo depresso dallo spostamento di data e di sede (dobbiamo lasciare i nostri amati Campi Flegrei). Il gruppo però si compatta siamo tutti fortemente legati nel momento del bisogno e in men che non si dica iniziamo a parlare come innamorati: “non ci lasceremo mai più”, “la nostra storia durerà in eterno”, “io e te per l’eternità”. Poi l’esame. Lo scritto, l’orale……. Quasi tutti promossi qualche caduto tra le bottiglie di Champagne e qualche ferito tra quelle di Vernaccia di Serrapetrona…….Il legame resta forte, in estate i primi incontri all’Abraxas di Nando Fazenderos Salemme, poi alla Cantina dell’Abbazia di Procolo Lino Di Bonito, poi da CiaoVino di Fabrizio Erbaggio poi il gruppo si restringe e si consolida nasce così la formazione tipo (in ordine alfabetico) :Alessandro Scrivo; Davide Romanelli; Elisabetta Betty Marasco; Enrico Giaguaro Nugnes; Laura Dramis; Lucia Peraino; Michela Direttrice Guadagno; Mimmo 1° Sommelier non Professionista Brasiello; Nando Fazedenderos Salemme; Procolo Lino Di Bonito; Rosario Presidente Mattera ; Viviana Brenda Migliaresi
Il Cancelliere.
Solita confusione su orario e luogo dell’incontro poi genio e fantasia ci regalano: “passaggio a livello di Via Diocleziano” e il consolidato “Autogrill tra Avellino Ovest e Avellino Est”. Si parte, quasi tutti puntuali: 1° appuntamento e 2° appuntamento poi uscita ad Avellino Est poi sbagliamo strada (solo una volta e questo è record) e finalmente siamo nelle terre de Il Cancelliere. Ci accolgono il capostipite Soccorso Romano con la moglie, la figlia Nadia e la nuora Rita: gentilissimi. Facciamo un giro tra le vigne dove ci mostrano il metodo di potatura a cordone speronato con una particolare variante, ci spiegano che ogni impianto e più in generale ogni vigna va condotta in maniera differente così come facciamo con i nostri figli, penso: li seguiamo attentamente ma in maniera diversa e speriamo che il tempo ci dia ragione. La giornata è primaverile, l’umore è ottimo, il sole ci bacia, sembriamo più belli! Saliamo, per avere un migliore vista del panorama, tra gli impianti che producono l’uva che tutti gli anni viene conferita a Cantina Giardino che in collaborazione con la famiglia Romano cura questa vigna. La vigna è su un terreno esposto a nord, il panorama è bellissimo, succhiamo fiori dolci “Sucamieli” e siamo felici. Qui il terreno è più avaro e gli impianti hanno naturalmente una produzione minore rispetto alle vigne più a valle dove la produzione generosa costringe spesso i Romano ad una potatura verde. Poi scendiamo, ci aspetta il momento clou: l’assaggio.
Ci accomodiamo su una terrazza, dove sostano ad asciugare le barrique di 4° e 5° passaggio dopo essere state lavate per accogliere il nuovo vino. La filosofia in azienda è quella di utilizzare legno che cede poco o niente al vino mantenendo intatte le caratteristiche del terroir. Visitiamo la cantina dove è ancora in fermentazione il mosto che darà vita ad una novità per l’azienda: un passito di Aglianico con il metodo del “ripasso”.La moglie di Soccorso ci prepara una uno spuntino con pancetta (buonissima), salame, capicollo, formaggio e una marmellata di Aglianico (ottima con il parmigiano) tutti prodotti dalla famiglia Romano. Assaggiamo i vini e ne discutiamo, c’e’ chi ne parla subito, chi sta zitto e pensieroso e chi butta li la prima cosa che gli viene in mente…La giornata è bellissima siamo seduti al sole a parlare di vino con i Romano e non vorremmo più andare via ma arriva il caffè e capiamo che il momento è giunto.
Epilogo
Via, tutti in macchina, tra scherzi, battute e risate quando arriva inaspettato l’incidente: il Fazenderos mi distrae e io a marcia indietro con la GiaguaroMobile colpisco di striscio la vettura (appena ritirata dal carrozziere!!!) dell’agronomo nonché figlio di Soccorso, Enrico Romano: TRAGEDY! Tutti fuori dalle macchine, ma non è niente, ci si accorda subito. Poi tutti sulla via di ritorno, qualcuno continuerà la serata dal Tarantino, qualcun altro aspettando le figlie alle 2:00 fuori discoteca: la vita è una ruota e a volte ci si sta sotto….!
Note di degustazione di Mimmo Brasiello
Gioviano IGT 2008:Colore rubino intenso è vivacità in evidenza che ben mi predispone all’assaggio. Al naso si mostra subito intenso, con le note fruttate che la fanno da padrone (ciliegia e prugna su tutte) rendendolo quasi monotematico, ma non coprente. Resisto dall’assaggiarlo subito come da cattiva consuetudine vedo spesso fare(ahi,ahi)…..mi dice bene…s’inizia ad aprire in un leggero sottofondo balsamico con le note speziate che fanno da contorno(qualcuno mi suggerisce liquirizia… concordo). Non resisto più…bevo! In bocca esprime tutto il frutto di cui è capace, la nota alcolica si fa sentire, ma non è sbilanciata. Tannino perfettamente fuso e acidità in evidenza che ne determina la giusta lunghezza. Vino che nasce pronto ma in grado di regalare soddisfazione nel tempo.
Taurasi Nero Ne 2005:Colore impenetrabile e trama fittissima, al naso è intenso con frutta polposa a maturazione spinta (non ancora marmellata per fortuna), più marasca che ciliegia.Elegante e fine pur essendo TERRAIOLO. Le note speziate qui sono più nette, chiodi di garofano in primis e sottofondo balsamico più marcato. In bocca è suadente con la nota alcolica ben stemperata anche in questo caso dalla buona freschezza. Tannino elegante e bella persistenza. Taurasi di nuova interpretazione, uno dei migliori (a mio avviso) provati quest’anno,assieme a quello di Tecce (stessa annata 2005). Intelligente uso dei legni, con botti grandi di Slavonia. L’ideale sarebbe riprovarlo tra qualche anno per quello che ha ancora da esprimere…..Cancelliere permettendo. Solo 3000 bottiglie all’anno è tutte numerate…..meditate gente,meditate.
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