IL CUSTODE AMBIENTALE -SCUOLE IN CAMPAGNA -PERCORSI IN NATURA ED IN CAMPAGNA ALLA VIGNA DI SAN MARTINO
Come fanno i bambini a comprendere quanto sia importante il cambiamento che la terra sta vivendo, se, isolati nelle proprie case all’interno della grande città, non sperimentano personalmente la vitalità della terra, se non hanno la possibilità di osservare i cambiamenti ed i delicati equilibri che l’ecosistema ha costruito nel corso di migliaia di anni?Come possiamo fare a lasciare in eredità alle future generazioni la storia della nascita del mondo, a far loro conoscere i cambiamenti che hanno condotto ai nostri giorni, a far sperimentare ai bambini come l’uomo ha abitato nel tempo la terra? Come sarà possibile stimolare un senso di critica positiva, la valutazione di quanto ciascuno di noi può realmente fare per rimediare agli errori che l’attuale tendenza industriale e tecnologica compie in nome del consumismo e dell’eccessivo sfruttamento delle risorse con le relative ripercussioni sugli equilibri del nostro pianeta? Ci fu un tempo nel quale gli esseri umani erano completamente dipendenti dalla natura e adattarsi era l’unico modo di sopravvivere. Ad un certo punto però l’uomo si accorse che poteva intervenire sulla natura, modificarla ed interagire con essa. Attraverso un legno, un oggetto contundente, la ferì, la solcò ed in questo solco mise un seme che germogliò. La terra poteva essere fecondata e dare frutti. L’idea di potenza dell’essere umano e la sua ricerca di autonomia e dominio sulle forze naturali, dilagano tra popoli lontani nel tempo e nello spazio ed ancora oggi, in forme sempre più violente e sofisticate pervadono la nostra vita quotidiana. La storia dell’alimentazione di una società è strettamente legata alla sua cultura. Riti, credenze e conoscenza sono sempre state indirizzate verso il tentativo di propiziare il buon raccolto, di conoscere e prevedere le forze divine per cercarne benevolenza e per la buona sorte, per scongiurare le carestie o per trovare il coraggio per superarle. Fu grazie alla capacità di osservare la natura ed attraverso le intuizioni, che gli esseri umani riuscirono ad affinare le loro conoscenze, migliorando la comprensione degli equilibri del nostro pianeta e della ciclicità che li sorregge. Anticamente ogni villaggio viveva di una selezione di varietà di piante che meglio di altre si adattavano alla specificità del microambiente nel quale il villaggio stesso era insediato. Questa selezione di piante era patrimonio della piccola comunità ed era fondamentale per la sicurezza della sua sopravvivenza, la conoscenza sulle modalità di coltivazione era tramandata da padre in figlio con grande attenzione perché da essa dipendevano la vita e la morte. Tutti insieme, ciascuno per il canto suo, contribuiva alla biodiversità nel pianeta. Saper conservare e far riprodurre un seme era il vero tesoro che bisognava possedere, perché dava speranza per il futuro. La “cura” della natura era un elemento integrante delle attività per la propria conservazione. La nostra epoca si fonda invece sul distacco dal naturale, su una separazione degli ambiti, sulla frammentazione del sapere e sul demandare le responsabilità con l’alibi della piccola “sopravvivenza quotidiana”. Gli interessi economici di pochi diriggono le “non scelte” di tutti, la resa ed il profitto superano ogni altro valore, dalla dignità al diritto di non estinzione. Per scelte commerciali scompaiono dai campi varietà di ortaggi e di frutta per uniformare le produzioni ad un mercato globale fatto di statistiche, pezzature e standardizzazioni, tutto ciò con ripercussioni catastrofiche sull’ambiente e sulle sue risorse. Nasce, o meglio rinasce, quindi il concetto e l’esigenza dei “custodi ambientali”, persone che si assumono la responsabilità di garantire e cautelare la vita di una specie vivente e che collaborano tra loro nell’intento, per contribuire alla salvaguardia della biodiversità, tanto importante per il mantenimento degli equilibri dell’ecosistema.
L’IDEA DEI PERCORSI IN NATURA ALLA VIGNA DI SAN MARTINO
Frequentare la campagna per tutto l’anno permette di conoscere l’intero ciclo naturale, l’allungarsi e l’accorciarsi delle giornate, il cambiamento dei colori e la scoperta degli odori, dei suoni, della calma e del silenzio. Le trasformazioni restituiscono all’immaginario il senso della ciclicità, permettendo di comprendere l’importanza delle qualità di ciascun momento in ogni stagione. Il punto di vista si sposta da se stessi alla terra, alle sue necessità per consentire al grano, al cocomero ed alla zucchina di crescere bene. Si scoprono così le esigenze degli altri abitanti del pianeta e quindi anche le proprie.Per tali ragioni i percorsi elaborati coinvolgono il regno animale e quello vegetale con attività che si basano su cicli annuali, come per i cereali, e su cicli stagionali, come per gli ortaggi. Gli obiettivi sono quelli di far comprendere il concetto di sostenibilità, che altro non è che equilibrio, di condurre verso la scoperta delle numerose vite che la terra ospita, di prendere coscienza che noi non siamo gli unici abitanti e che ciascun essere è fondamentale per reggere questo miracoloso equilibrio, di imparare a provare gioia anche per cose semplici.
PERCORSO DEL GRANO
Il percorso mira a conoscere il ciclo produttivo del grano, provando con le proprie mani l’utilizzo degli strumenti antichi usati per compiere le varie fasi della coltivazione. Fare un viaggio nei riti che accompagnano la nostra cultura da tanti secoli, per la coltivazione di questo cereale che ha un ruolo così importante da assumere grandi valenze simboliche e metaforiche oltre a rappresentare una delle basi della nostra alimentazione.
3 incontri intera giornata + 10 incontri brevi di 3 ore + Piccolo campo di due giorni ed una notte in corrispondenza della festa degli zoccoli (festa del grano)
1 – L’aratura a mano ( 1 Giornata lunga a fine ottobre)
2 – La semina a spaglio e la copertura del seme con il rastrello (1 Giornata lunga a fine ottobre)
3 – La coltivazione, la concimazione, il controllo ed il diserbo del campo (10 incontri brevi durante l’anno)
4 – “Festa degli zoccoli” (festa della mietitura e del grano) : la trebbiatura, la preparazione dei covoni e le composizioni con le spighe, la scocciatura del seme, la festa degli zoccoli, la separazione dei semi dalla pula con i crivi, la macina con il mulinello (corn flakes, farina, couscous). Il lievito, l’impasto, la farina, il pane, la pasta, i biscotti, la pizza, le torte.
PERCORSO DELL’ORTO
Semina autunnale – semina invernale
ortaggi – leguminose – tuberi -aromi
Quella dell’orto è una proposta che mira a ripercorrere l’arte di interagire con la natura al fine dell’alimentazione dell’uomo, disporre uno spazio per coltivare ed allevare quanto utile al proprio nutrimento per conoscere e scoprire i ritmi che accompagnano la terra e le sue creature. Il percorso è indirizzato alla scoperta delle relazioni tra ambiente, piante ed animali. Vedere il frutto del proprio lavoro dà un altro sapore alle cose, si comprende forse il significato di “coltivare”.
Il percorso prevede la sistemazione di un pezzetto di terra per la coltivazione di ortaggi, di legumi, di tuberi e di cereali, per l’allevamento di un animale ai fini della produzione di concime, per la creazione di una compostiera che attraverso i lombrichi crei humus per la fertilizzazione. L’idea è quella di vivere gli impegni del contadino e della campagna che provvede al proprio sostentamento.
3 incontri intera giornata + 10 incontri brevi di 3 ore
1 – Preparazione e suddivisione del terreno(1 Giornata lunga)
2 – Sesto del campo, creazione del sistema di irrigazione e semina (1 Giornata lunga)
3 – Cura, concimazione, e diserbo (10 incontri di 3 ore)
4 – Festa del raccolto (1 Giornata lunga)
IL GIARDINO DELLE MERAVIGLIE
“adotta un pezzetto di terra”
Il percorso si basa sull’adozione ed uso di un piccolo pezzetto di terra: coltivarci qualcosa, trasformarlo, interagire con esso, considerandolo come un ecosistema, per comprendere come interagiscono gli elementi che lo costituiscono; valutare i cambiamenti e gli adattamenti che la natura restituisce all’opera dell’uomo e scoprire quanto sia difficile creare habitat equilibrati e funzionali come quelli creati dalla natura, sperimentare quanto tempo occorre affinchè determinate condizioni ambientali possano ripresentarsi (la ciclicità in senso lato). Osservare il cambiamento, mentre si manifesta contemporaneamente in una miriade di varietà e specie, vegetali ed animali.
ALLEVAMENTI ANIMALI
L’allevamento delle galline permette di conoscere il ciclo vitale di un animale domestico di grande adattabilità, consentono di sperimentare un esempio di ciclo del consumare e del produrre rifiuti, alcuni dei quali, gli organici possono essere nutrimento perfetto per questo animale. La produzione delle uova permette l’osservazione quasi immediata della trasformazione, e di come qualcosa che per noi è diventato rifiuto, diventa cibo per un altro essere, che crea un cibo per noi …comprendere che quello che non può essere utilizzato da altri esseri, quando conlude il proprio ciclo di utilizzo, diventa veleno per la terra e per i suoi abitanti.
Riflettere e sperimentare attorno alla pratica dello sviluppo sostenibile.
Altro animale che abbiamo ipotizzato di allevare (nel senzo che la sua presenza è da prevedere non prima di qualche mese dall’inizio delle attività) è la capra, anch’essa è molto adattabile. Il suo ciclo vitale e l’utilizzo del letame da essa prodotto permettono di riflettere sull’importanza che, anche le cose meno “belle” hanno e del loro ruolo fondamentale nel contribuire all’equilibrio che governa il mondo. Cosa che spesso l’uomo non ha. La capra introduce alla pastorizia, che è una pratica antichissima. La cura dell’animale e la sua mungitura, conoscere il ciclo del latte e di qualche suo derivato per abituare alla genuinità dei sapori e far conoscere la vita di un altro appartenente al regno animale.
ALLEVAMENTO DEI LOMBRICHI
I lombrichi costituiscono un anello importantissimo per la fertilità del terreno. Per loro natura, infatti, sono responsabili dell’areazione del terreno che avviene attraverso i cunicoli che scavano per la creazione del loro habitat, mentre attraverso l’attività digestiva del materiale organico di cui si nutrono creano il famoso ”humus” tanto importante per la fertilità del terreno.
All’interno delle attività una delle sezioni prevede la realizzazione di una compostire per l’allevamento dei lobrichi e la creazione del compost.
EVENTI DI UNA GIORNATA
Novembre
“Raccolta delle olive”: posizionare le reti, i sistemi di raccolta, la conservazione in salamoia.
Fine aprile – maggio
“Festa del grano”: mietitura, creazioni con le spighe, danza degli zoccoli per la scocciatura dei semi, la macina, il lievito di pasta acida, l’impasto, le pizze, il pane e la pasta, uso del forno a legna.
Concerti di Natura – Musica Classica- (cadenza mensile)
Percorso di sensibilizzazione all’ascolto. Attraverso un percorso laboratoriale sul suono si vuole stimolare nei bambini la capacità di comprendere un insieme “musicale”, di parteciparlo e condividerlo con dei musicisti in un contesto di musica classica all’interno di un contesto di natura.
Teatro di Luna Piena
Spettacoli teatrali per bambini legati alla ciclicità della luna, per conoscere il cielo e le stelle e la mitologia che nei tempi hanno accompagnato la relazione con il cielo.
È possibile concordare ed elaborare altri percorsi con i referenti di scienza della scuola.
N.B. LA DISPONIBILITA’ DEI PERCORSI E’ MOLTO LIMITATA IL “CUSTODE AMBIENTALE” MOTIVAZIONI DELLA PROPOSTA
Le ragioni che ci hanno spinto ad immaginare percorsi in natura nascono da una ricerca aperta sull’educazione e dall’esigenza di lavorare nella direzione del rispetto ambientale, insegnando ai bambini ad essere abitanti del pianeta, consapevoli di condividere con altre specie animali e vegetali, spazi e risorse. L’intento è quello di stimolare la crescita di un senso critico positivo finalizzato alla comprensione del concetto di sviluppo sostenibile in senso lato, per stimolare l’agire concreto e quotidiano in risposta alla domanda: “che cosa posso fare io?”.Attraverso la presa in carico, attraverso l’assunzione di responsabilità si impara ad osservare i problemi dal punto di vista di chi si può prodigare per risolverli e superarli e si comprende come ciascuno di noi è attore protagonista di tutto quello che succede sul pianeta e che scelte considerate “semplici” possono condizionare attività e risorse distanti migliaia di chilometri. Ci sembra assurdo non affrontare tematiche così importanti quali quelle dell’educazione alla sostenibilità e del rispetto ambientale e ci è sembrato opportuno partire da azioni concrete come la frequentazione di un contesto naturale per sperimentare direttamente concetti che generalmente si possono sviluppare soltanto in termini teorici. Gia da qualche tempo si parla del concetto di “custode contadino”, ma all’interno del nostro percorso abbiamo preferito chiamarlo “custode ambientale”, individuo competente e capace di farsi carico della salvaguardia di altre specie viventi, poiche in tali competenze rientra la capacità di considerare una specie vivente come elemento di un ecosistema che deve essere cautelato nella sua globalità per la salvaguardia di ciascuno dei componenti che gli consentono di esistere.
Fondazione Morra – Museo Nitsch vico lungo Pontecorvo 29/d
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