antonio-argiolas.gifAlmeno duemila persone hanno accompagnato l’ultimo viaggio di Antonio Argiolas, il “patriarca” del vino e fondatore dell’omonima cantina di Serdiana, morto all’età di 102 anni.L’ultimo saluto gli è stato tributato da almeno duemila persone. Antonio Argiolas, re del Turriga, è stato sepolto nella tomba di famiglia accompagnato dai familiari e dagli amici arrivati da tutta la Sardegna. Il patriarca non c’è più. Resta quello che ha fatto nel tempo per la famiglia, per Serdiana, per la Sardegna intera. Negli Stati Uniti, in Giappone, in Europa, i vini Argiolas fanno qualità e storia.Una storia ed una realtà che anche in questo momento di crisi, fa anche la fortuna dei viticoltori che conferiscono le loro uva nelle Cantine Argiolas.
Ai funerali c’erano i suoi operai, i suoi tecnici, c’era soprattutto la gente comune in un clima di grande, grandissima commozione. C’erano anche l’assessore regionale all’Industria Andreina Farris, il comandante provinciale dei carabinieri Michele Sirimarco, il comandante della Compagnia di Dolianova, capitano Giovanni Ferrari.C’erano i cultori del vino, enologi e imprenditori del settore anche del nord dell’isola, il mondo della finanza sarda. Commoventi le parole del parroco don Locci che ha ricordato la nobilissima figura del grande vecchio, offrendo anche conforto ai familiari. Il corteo funebre si è mosso alle 18 dalla casa di Tziu Antoni, Poche centinaia di metri più avanti, ecco la chiesa parrocchiale, già gremita ed incapace di accogliere l’intero corteo. E dopo la messa, l’ultimo viaggio sino al cimitero dove la salma è stata tumulata nella tomba di famiglia. Antonio Argiolas da alcuni giorni non stava bene, erano stato accompagnata per una visita in ospedale.La sua fortissima fibra si stava lentamente consumando: aveva 102 anni e sei mesi. Una vita lunghissima, un uomo che ha firmato il suo successo soprattutto negli anni Ottanta quando tutti espiantavano i vigneti e lui invece li impiantava. Con i figli Pepetto e Franco che lo seguivano. Una scelta azzeccata ed un successo straordinario arrivato grazie ad una èquipe di lavoro, di studio, di marketing che ha posto i vini Argiolas al centro dell’attenzione mondiale. Oggi dire Argiolas è sinonimo di qualità. L’ultima grande gioia tziu Antoni Argiolas l’ha avuta con la costruzione della nuova cantina. Una struttura modernissima, progettata da un grande architetto e che presto sarà completata in tutte le sue parti. Ricostruito anche il frantoio oleario, altro fiore all’occhiello della famiglia Argiolas. Il grande vecchio ha lasciato sicuramente una grande eredità. Ai funerali, le riflessioni erano proprio queste.Un Grande Uomo, Un Grande Vino…(T.L.)
Fonte: L’Unione Sarda.it
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