Di Salvatore Landolfo
Martedì 19 maggio 2009 intorno alle tre del pomeriggio all’hotel Excelsior di Napoli nell’ambito della manifestazione Vitigno Italia si è tenuta una eccezionale degustazione riguardante i Riesling tedeschi. Il primo appunto va fatto in favore di coloro che hanno concepito ed organizzato la manifestazione “Vitigno Italia” di quest’anno dimostrando che i nostri luoghi possono essere alla ribalta mediatica anche per le belle cose organizzate nel punto nevralgico della città senza che nessuno ne patisse il peso. Infatti è stata agevole la partecipazione di tutti noi appassionati divisi tra i banchi di degustazione presso Castel dell’Ovo e le degustazioni tecniche presso i due Grand Hotel situati di fronte il Castello. Come avrete capito dall’introduzione questo report non vuole essere di tipo tecnico degustativo, per il quale limitarsi ai termini tecnici sarebbe riduttivo, ma un diario di emozioni che oggi ad una settimana di distanza sono ancora presenti e nitide nella mia memoria visiva olfattiva e gustativa. Partiamo dal relatore, tal Dick Ten Voorde, originario dei Paesi Bassi e cresciuto in una famiglia di produttori vitivinicoli che amavano degustare i vini di Bordeaux. Oggi questo signore è uno dei più importanti importatori dei vini della Mosella (e non solo) in Italia e residente in Emilia Romagna dove a quanto sembra ha trovato moglie con relativa suocera più volte menzionata nel corso della degustazione. Una volta definito lo scenario di tutto rispetto che vedeva tra i protagonisti Tommaso Luongo Delegato AIS di Napoli nel ruolo di degustatore e relatore che ha parlato di come questi raffinati ed eleganti vini sappiano mettere d’accordo wine snob e neofiti per la loro capacità di giocare con l’equilibrio facendo dialogare un importante residuo zuccherino con grandi acidità, peccato solo per la difficoltà di reperimento sul mercato nazionale. Il ruolo di Tommaso che doveva essere di supporto per la lingua italiana è stato invece quello di moderatore visto che il signor Dick non ha dimostrato nessuna lacuna di linguaggio nonostante il marcato accento sassone, addirittura durante l’esposizione ha più volte utilizzato frasi fatte facenti parte del nostro lessico.Partiamo con il racconto di come si è svolto l’evento.Dick ci ha illustrato le singolari caratteristiche tecniche riguardanti il terroir della Mosella e della Rhieingau differenziandolo per zone e parlandoci della proprie peculiarità sottolineando la particolarità dei terreni ricchi di ardesia, che rilasciano grosse quantità di potassio, responsabile dei sentori olfattivi e gusto-olfattivi marcatamente minerali e di idrocarburi presenti nei vini. Addirittura si parla di vigneti pre-fillossera impiantati nella roccia a piede franco.Dick ci ha addirittura mostrato fisicamente un ciottolo di tali terre inoltre prima degli assaggi ha tirato fuori una ciotolina nella quale erano conservati chicchi d’uva essiccati dalla muffa nobile ‘botrytis cinerea’ e ce li ha fatti assaggiare facendoci così gustare il frutto di origine di questi vini. Nel frattempo i colleghi sommelier si accingevano a versare il primo vino un ‘Sekt’, spumante metodo classico, mentre Dick continuava a raccontarci tutte le sfaccettature parlandoci della semplice piramide di qualità formata da 3 step che vengono definiti per ogni vino in base alla qualità in vigna di anno in anno.Io inebriato da i profumi di questo Sekt anche se non di pari intensità dei successivi non ho resistito ed ho dato il via alle mie emozioni. I vini erano stati suddivisi in Sekt 1^campione; Trocken o secchi 2^3^e4^; Campione con residuo zuccherino 5^6^e7^; CampioneEiswein o dolce 8^ Campione.
Solo il 3^Campione un silvaner aromatico l’unico quindi ottenuto da un diverso vitigno d’origine ma comunque coltivato nelle stesse terre.Tutti i parametri dei vini erano racchiusi su un foglio di carta (in allegato in calce al post, ndr) e per ognuno di essi era indicato: Nome – Denominazione – Annata – Volume alcolico – Residuo Zuccherino ed Acidità.
Ed il resto lo hanno fatto questi splendidi vini uno più buono e più particolare dell’altro tutti equilibrati dal sapiente gioco d’Alcol, Acidità e Residuo Zuccherino nei primi 4 a favore dell’alcol nei 4 finali a vantaggio del residuo zuccherino e dell’acidità e con un alcol che non superava gli 8 gradi ed addirittura Dick ci faceva notare che alcuni produttori in particolari annate imbottigliavano 160 tipi di vini diversi a secondo delle diverse caratteristiche riguardanti tutti i parametri fin qui illustrati.
E cosa dire se non che per l’occasione ho coniato un motto “Nella mia vita berrò solo Riesling” un vino dalle mille e più sfaccettature che non annoia il naso ed il palato e trasmette alla perfezione l’idea metafisica di terroir.
Mi scuso con tutti gli appassionati per la mancanza di dati strettamente tecnici che a mio parere sarebbero stati sterili, ma tutto ciò vuole essere un invito per gli organizzatori a voler ripetere tale degustazione con gli stessi protagonisti degna del percorso de ‘La Cantina dei Sogni’ in modo da poter coinvolgere tutti voi, che oggi purtroppo potete solo leggere, in questo inebriante percorso.
Caro Salvatore…il prossimo appuntamento del “La Cantina dei Sogni “sarà dedicato al Riesling della Mosella con un relatore d’eccezione: Francesco Agostini…Basta parlare e sei subito accontentato! Ti aspettiamo a Giugno al Romeo Hotel per il prossimo appuntamento per i “sognatori”…Stay tuned!(T.L.)
Scarica qui i dati-tecnici-riesling.pdf
Foto di Viviana Migliaresi
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