Di Mauro Erro
In attesa del prossimo 11 maggio, quando inizieranno le danze per l’ Heres Day Napoli, eccovi qualche anteprima per farvi venire l’acquolina in bocca e prepararvi a tutto il ben di Dio che troverete, e che il sottoscritto (beato me) ha potuto gustare lo scorso 15 e 16 marzo, a Prato nelle eleganti sale del Wall Art Hotel.
Si potrebbe iniziare dalle bollicine, se gradite, da quelle di Fleury ad esempio, produttore biodinamico dal 1992, récoltant-manipulant già dal 1929: potreste saggiare il suo Fleur de l’Europe o molto più semplicemente il suo elegantissimo millesimè.
Se ciò non bastasse potreste allora provare con gli Champagne di Corbon d’Avize o altrimenti con Jean Milan, così, giusto per “sciacquare” il palato e predisporvi ad un buon inizio.
Un inizio tutto italiano ed Alt(r)oAtesino, con la pattuglia dei magnifici tre: Franz Pratzner-Falkenstein, Dipoli e Manni Nossing: dai muller thurgau ai sauvignon, dai minerali riesling al pinot bianco, ed ancora gewurztraminer, Kerner, Veltliner: non manca niente. Di lì in Friuli il passo è breve: Bastianich e i suoi tocai o il Vespa Bianco se preferite.
Passiamo ai rossi? Allora facciamo un passo indietro, torniamo in Alto Adige per saggiare il Pinot Nero del Mazzon di Gottardi, per farci il palato quando arriveremo ai grandi Borgogna.
Taglio Bordolese? Va bene, allora si va in Toscana, che dite di un bel Camartina di Querciabella? Preferite l’autoctono? Sangiovese? Bene e se dicessi Cepparello by Isole e Olena? O vogliamo spostarci per andare a Castelnuovo Berardenga per bere il Chianti Classico Le Trame di Podere Le Boncie di Giovanna Morganti? Preferite il Nebbiolo? Quello del Nord Piemonte con il Boca di Le Piane o quello langarolo del Barolo di Vietti? Sud-Italia? Che dite, Etna va bene con Tenuta delle Terre Nere? O preferite il tosto Sagrantino? Perché vi consiglio di saggiare quello che troverete di Tabarrini, un produttore di cui sentiremo molto parlare.
Esterofili? Palati fini cresciuti a grandi rossi da Pinot noir della Borgogna? Non avete che l’imbarazzo della scelta con Chandon de Briailles, Chateau De La Tour e suoi Clos Vougeot, o se preferite il comune di Gevrey-Chambertin potete optare per Domaine Rossignol-Trapet o ancora i gustosi e semplici Marsannay di Domaine Bart, i Volnay e i Pommard di Domaine Voillot, andare nel comune più celebrato del mondo, Vosne-Romanèe, da Domaine Mugneret-Gibourg…
E poi, potrete sempre concludere con le dolci note di uno dei riesling tedeschi di Willi Schaefer. Insomma, è consigliata vivamente la presenza, oltre questo troverete tanto altro: un appuntamento imperdibile….
acquolina in bocca? ma qui si rischia l’annegamento…! parafrasi di truffaut: “finalmente lunedì”…