Di Giannantonio Aiuolo
Un nutrito ed interessato gruppo di sommeliers ed appassionati si è ritrovato Martedì 27 Gennaio all’Hotel Cerere di Paestum per una “Full Immersion” nella realtà vitivinicola dell’affascinante Alsazia. Ad illustrare, con la consueta competenza,gli usi,i vitigni e lo stile inimitabile di quell’area c’era Lucia Pintore.
L’Alsazia è la regione vinicola più settentrionale della Francia e una delle più fredde del mondo e ciò può far capire gli sforzi e la bravura dei vigneron per riuscire a produrre quei capolavori che conosciamo. Racchiusa praticamente tra la catena dei Vosgi ed il corso del fiume Reno,la Regione nel corso dei secoli è passato dal dominio francese a quello tedesco più volte e questo ha determinato una similitudine di piattaforma ampelografica tra le due sponde del grande fiume ma con risultati finali molto diversi. La Regione è divisa in due Dipartimenti:Bas Rhin ed Haut Rhin rispetto appunto al corso del Reno;i vini più ricchi di struttura e caratteristiche tipiche vengono prodotti per la maggior parte a Sud nella zona che fa riferimento alla città di Colmar.I terreni alsaziani sono tra i più variegati tra le aree vinicole;sono presenti diverse formazioni che vanno dalle creste silicee su roccia granitica dei Vosgi,alle colline di sabbia povera su substrato calcareo,ai depositi alluvionali delle pianure adiacenti il fiume Ill. Clima freddo in l’Alsazia. Regione che però gode dell’effetto riparante dei Vosgi che frenano le freddi correnti oceaniche e che grazie alla presenza di grandi masse d’acqua,alla sapiente esposizione dei filari e ed un’autunno relativamente poco freddo, si riesce a far maturare le uve. I vitigni maggiormente coltivati sono: Riesling,Gewurztraminer,Pinot Gris,Muscat blanc à petits grains;ma sono presenti anche Pinot Blanc,Sylvaner,Muscat Ottonel,Chasselas ed il versatile Chardonnay utilizzato in uvaggio nello spumante Cremant d’Alsace. Anche il Pinot Noir ha la sua quota di vigna ma i risultati non particolarmente memorabili lo relegano all’uso locale nelle Weinstuben.Sono denominati “Grand Crù” 51 località da cui si produce il 2,5% del vino dell’AOC Alsace.


Alsazia dunque terra di bianchi ottenuti dai quattro vitigni citati che vengono definiti “Nobili” per la straordinaria carica di corpo,profumo e persistenza che riescono ad esprimere al punto da fare associare l’idea dei vini d’Alsazia all’inebriante impianto olfattivo che generalmente tutti i produttori inducono ai vini grazie a maturazioni perfette se non addirittura avanzate e soprattutto con fermentazioni lunghissime(12-18 mesi) aiutati anche dal clima della zona. Vini secchi e di buon livello alcolico affiancati da vini ottenuti da vendemmie tardive (Vendange Tardive) o dai capolavori ottenuti da uve muffate cioè le grandi Sèlection de Grains Nobles.
La degustazione prevedeva 7 tipologie da due diversi produttori:

Domaine Zind-Umbrecht di Tuckheim
Riesling Gueberschwir 2005

Si presenta quasi dorato e di grande consistenza.Naso immediato di fruttato floreale fragrante.Note olfattive che spaziano dalla frutta esotica all’agrumato dolce,mazzo di fiori gialli come fresie e simili.Secco e piacevolmente caldo,chiusura con percettibile nota sapido-minerale. Media PAI coerente con il primo naso.
Riesling Gran Crù Brand 2005
Stesso vitigno,stessa idea di vino ma la differenza in questa bottiglia è data dal sito (liexs-dits) tra i più reputati della regione. Rese ridicole di 26 hl/ht danno come risultato un’enome concentrazione di elementi;olfatto ricco e vario;note tipologiche di fruttato tra cui mango,carambola e altre varietà calde e dal profumo dolce,nota floreale meno evidente per dare spazio a ricordi minerali che pur rimanendo eleganti virano verso una componente più vicina agli idrocarburi.Grande freschezza e sapidità con finale di bocca lungo.Pinot Gris Clos Windsbuhl 2004
Vitigno diverso anche se lo stile che impone gradevolezza di beva è ugualmente visibile.Carica olfattiva sicuramente meno intensa;l’impianto fruttato-floreale richiama frutti più maturi che inducono sensazioni più dolci aiutati in questo anche da un percettibile residuo zuccherino che al gusto lo rende abboccato.Persistente con finale di bocca che richiama la sensazione zuccherina citata.

Pinot Gris Clos Windsbuhl 2000 Vendange Tardive
Straordinaria veste cromatica che ricorda l’oro rosa,grande vivacità di colore e consistenza.Esame olfattivo che non suscita la stessa emozione per l’intensità non particole,presenta comunque un’interessante ventaglio di sensazione odorose considerando che non si tratta di un vitigno aromatico.Note fruttate mielose accompagno anche il finale di bocca.

Domaine Hugel et Fils di Riquewhir Gewurtraminer Tradition 2006
Giallo oro al visivo,rotazione composta e lacrimosa alle pareti del calice;al naso non esprime un volume particolarmente ricco ma rispettando lo stile di questo produttore si tiene su note più soffuse sfiorando i ricordi di rosa, litchi e note burrose che riconoscono il vitigno senza particolari effetti emotivi.Profilo comunque di classe con gusto vicino all’abboccato ma di persistenza modesta.
Gewurztraminer Vendange Tardive 2002
Anche in questa tipologia la caratteristica non è certamente la potenza che distingue l’assaggio. Nota olfattiva in evidenza rimane ancora il floreale di rosa; più ricche di note dolci i ricordi fruttati.Miele chiaro in chiusura.Persistenza media ma forse non adeguata alla tipologia.
Gewurztraminer Selection Grains Nobles 1998
Ultimo vino della serata che si presenta con un naso sicuramente condizionato dall’impiego totale di uve attaccata da muffa nobile.Grande complessità olfattiva comunque mai suffragata da una adeguata intensità.anche i caratteristici sentori dei vini da Botrytis non sono nettamente definiti.Ovviamente l’impianto generale della fattura è sicuramente di livello. Forse questo produttore si allontana dallo stile Alsace che fa leva soprattutto sull’inebriante impatto olfattivo.