ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIERS DELEGAZIONE DI NAPOLI
Riparte l’Enolaboratorio: un luogo di discussione e di confronto dove sperimentare la degustazione di vini “diversi” e, tra una chiacchiera e l’altra, percorrere nuovi virtuosi sentieri di conoscenza ”etilica”.
“LI CHIAMAVANO SUPER TUSCAN”
Lupicaia 1998 Castello del Terriccio
Guado Al Tasso 1998 Antinori
Tenuta di Trinoro 1998 Tenuta di Trinoro
Saffredi 1998 Fattoria Le Pupille
Giorgio I 1997 Fattoria La Massa
Schidione 1995 Biondi Santi Castello di Montepò
Ornellaia 2000 Tenuta dell’Ornellaia
Tignanello 2000 Antinori
Venerdi 30 Gennaio ore 20,30 Euro 40. Posti limitati
Enoteca Divinoinvigna, via S.Freud n.33/35
Info e Prenotazioni: 081.3722670 mail: divinoinvigna@libero.it
A dir il vero continuano a chiamarsi “Super Tuscan” pur avendo perduto quell’irresistibile appeal che ne aveva decretato il clamoroso successo sul finire degli anni ’90. Sia i protagonisti primi ed originali che la discutibile new wave di improbabili seguaci si sono fatti apprezzare, soprattutto, all’estero dove, ancora oggi, a quanto pare, sono in grado di affascinare una certa fascia di pubblico (Qui). Hanno segnato un’epoca, nel bene e nel male, della storia enologica del nostro Paese. Uve autoctone, quali il sangiovese, vinificate in blend con uve foresti: cabernet, merlot, syrah. Ma anche vini “di reazione” ottenuti da sangiovese in purezza per rivendicare una classicità da contrapporre a vecchie regole considerate, ormai, inadeguate. Come tutti i fenomeni di successo ha rappresentato un modello (ed, ahimè, un riferimento ancora attuale per taluni produttori) da riprodurre indefinitamente nonostante le mutazioni di un mercato sempre più stanco ed insofferente verso queste bottiglie che non è più disponibile ad assorbire. Quantomeno, se non altro, di accettarne i prezzi, troppo spesso, del tutto sproporzionati e giustificabili solo per alcune etichette che hanno fatto la storia della tipologia ma, sicuramente, non altrettanto per molti, troppi di quei vini nati successivamente e figli di un mero processo imitativo, privi delle necessarie doti di personalità e carattere per potersi distinguere ed affermare in un panorama internazionale del vino, sempre più globale, complesso, competitivo ed affollato. Abbiamo deciso di rivivere insieme quello che, per molti, è stato un passaggio esaltante del vino italiano attraverso la degustazione, rigorosamente alla cieca, di alcuni dei campioni più rappresentativi. L’intero incasso sarà devoluto in beneficenza agli “Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese”.
P.S. A breve il calendario degli altri appuntamenti del prossimo trimestre dell’Enolaboratorio
*L’associazione italiana “Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese”, nata nel 2003, si occupa di sostegno a distanza di bambini palestinesi, orfani e feriti di guerra. Per favorire la raccolta di fondi, l’associazione propone diverse iniziative interculturali. Attualmente, si sta attivando per realizzare un poliambulatorio in Palestina, nella città di Qabalan.
Tommaso Luongo
Delegato Ais Napoli
www.aisnapoli.it
[…] così di moda parlarne male, in tempi di riesami e precoci condanne per i vini che hanno cambiato il destino del vino toscano e nazionale. Mettetici […]