Di Claudio Tenuta
Nuovo appuntamento all’enolaboratorio per l’anno 2008/2009, ospiti di Mauro Erro orfano per la serata del fratello Roberto e con l’apporto culinario di Adele Chiagano alias Violamelenzana.Grazie al supporto di Fabio Cimmino ci si immerge nelle vigne di quella parte di Piemonte meno aristocratica di quella langarola ma non per questo meno ricca di sorprese.E’ una zona, quella biellese dove i terreni sono sabbiosi e ricchi di mineralità che ritroviamo molto nelle sensazioni olfattive mentre le forti escursioni termiche tra giorno e notte donano all’uva una spiccata acidità.L’uvaggio della Doc prevede una prevalenza di uve nebbiolo localmente chiamate spanna con una aggiunta di massimo il 25% di bonarda e vespolina.L’azienda Sella è tra le più antiche cantine italiane oggi in attività e per lungo tempo l’unica a vinificare il Lessona Doc in maniera classica ma con l’impiego in cantina di tutta la più moderna tecnologia esistente.
Lessona 2005:vestito di un bel rubino discretamente concentrato, al primo approccio olfattivo mi colpiscono i sentori di spezie essiccate (timo, rosmarino e dragoncello) poi qualche accenno balsamico e note ferrose di ruggine, infine un odore avvolgente di mogano, solo nel finale avverto l’apertura su note floreali di rosa canina e violette.In bocca la parte dura è prevalente ma non aggressiva grazie ad un tannino vellutato e alla nota calda che arrotonda il cavo orale, parte con un approccio moto verticale ma poi tende ad allargarsi nel cavo orale.In bocca ancora presenti note vinose e di piccoli frutti con accenni ematici.Ottimo con i salumi degustati di cinghiale e oca.
Lessona 2004:precisamente rubino nel bicchiere con sensazioni odorose di primo impatto concentrate sulla cenere ancora calda di camino, poi il naso viene invaso da sentori di frutta fresca (visciole, marascye) e floreali (viola e ibisco) infine una leggera nota terrosa-balsamica.Il tannino nonostante abbia un anno in più rispetto al vino precedente è ancora rugoso, ruvido ma non spigoloso, in bocca sembra di masticare delle ciliegie sotto spirito con un finale etereo e speziato di pepe verde.Perfetto con lo sformato di tagliatelle in bianco con champignon
Lessona 2003:granato concentrato, e di consistenza superiore ai precedenti.Primo naso su sensazioni di smalto e ceralacca che con l’ossigenazione evolvono verso note erbacee e vegetali (radice di liquirizia) un finale su sensazioni di cioccolato amaro.In bocca è robusto, più caldo e morbido dei precedenti, assolutamente atipico ma come ha detto Fabio con più ciccia e molto godibile anche se obiettivamente meno elegante.Nonostante le aspettative di un vino tendente al morbido avverto in bocca una continuata salivazione che invita ad un nuovo assaggio.Ottimo con l’arrosto di maiale in crema di mele stark e carote.
Lessona 2001:granato con accenni aranciati e di buona concentrazione.alla prima nasata sensazioni minerali di pietra focaia, poi la fava del cacao e le note speziate di bacche di ginepro, infine si allarga su delicate sensazioni floreali e fruttate che ingentiliscono il tutto.Il colore mi porta a pensare ad un vino evoluto, e lo è, con sensazioni gustative incentrate su note terziarie di affinamento ed eleganti di mineralità, il vino ha un buon corpo un tannino aristocratico e una freschezza ancora vibrante.Da bere con tutta la pace di questo mondo.
claudio, hai saputo farmi rigustare il calice col pensiero e con la memoria. in un italiano carezzevole e col dono della sintesi. ti leggerei volentieri più spesso. ciao
Ricevere uno spassionato complimento da un “maestro delle parole” è per me un grande orgoglio.
a presto.