Di Franco De Luca
L’ AIS Napoli ha fatto il botto! Ma questa volta, con buona pace della Sig.ra Luisa D’Angelo dell’omonimo catering, è una cosa buona, questa volta il botto non denuncia spumanti caldi ma una calda e frenetica attività del “Gruppo Servizi”. Soltanto nell’ultima settimana sono stati svolti 50 servizi, una valanga di richieste che il buon Massimo Florio, supportato da me, ha dovuto gestire con non poche problematiche: la difficoltà di cercare di ottenere il maggior numero di informazioni dai committenti sempre più avari di notizie, la difficoltà di effettuare numerose telefonate considerando che uno non risponde, l’altro non si è ancora svegliato, quello che è impiegato al ristorante, quello che è convalescente, quello che “ma, non so… ti faccio sapere”, quello che “non ho la macchina”, quello che “ma sto da solo?”, quello che “mi sono fatto male ad un piede”, quello che “stamattina ho un po’ di sciatica, mi sono preso il voltaren, vediamo se mi passa”, quello che “uanema, così lontano?”, quello che “ma c’è il rimborso spese?”E così via…un inferno! Ci vuole tanta pazienza e Massimo Florio per fortuna ne ha da vendere. Dal 1 gennaio 2008 ad oggi sono stati richiesti alla nostra delegazione ben 530 servizi, alcuni dei quali last minute ma ciò nonostante tutti assegnati, nessuno è andato perso, anzi di questi circa 30 sono stati assorbiti dalle delegazioni limitrofe. Un gran bel numero, destinato ancora a crescere visto che c’è ancora qualche mese di attività, ma cosa sta succedendo? A cosa può esser dovuta questa crescita esponenziale?Fino a pochi anni fa il sommelier era una specie di pupazzo che camminava per le sale mostrando l’oscillante tastevin a mo’ di San Ciro in processione, era una figura emblematica che serviva per lo più a conferire autorevolezza al ristoratore ma che aveva spesso l’effetto indesiderato di incutere terrore negli invitati. Le persone al tavolo, impreparate più che mai, si sentivano un po’ minacciate dalla incombente presenza di questo “oscuro individuo” e non si permettevano di esprimere nessuna forma di dissenso; talvolta, poteva capitare qualche commensale più audace ed allora iniziavano i problemi… Una volta, ad esempio, ad un matrimonio nell’aversano, una piccola e paffuta principessina si rivolse teneramente alla madre: “mammà, so’ arrivat ‘e schiattamuort!”; ed un’altra volta, ad un collega in un servizio dove ero anche io presente, un’avvenente e procace donnone, colta di sorpresa alle spalle mentre parlottava con una sua amica, esclamò d’acchito: “che paura, ma chi è, Belfagòr?”(pronunciato dalla gentil dama rigorosamente alla napoletana con accento sulla “o”).Ve lo ricordate a Belfagor? Ci vollero giorni e giorni per risollevare le braccia dopo una vita di sacrifici a studiare…
Chi svolge questa attività da più anni di me ne avrebbe decine di episodi come questi da raccontare e vi assicuro che molti hanno dell’incredibile, ma questo fa un po’ parte del gioco, soprattutto in quei contesti nei quali il sommelier viene chiamato più che altro per una questione di immagine. In tanti posti purtroppo è ancora così ma dobbiamo registrare la consolidata tendenza a valorizzare sempre di più il ruolo del sommelier. Sempre di più, infatti, i sommelier diventano i gestori assoluti del beverage e sempre di più godono della fiducia dei committenti. E’ un processo lento ma nello stesso tempo inarrestabile ed è dovuto, senza falsa modestia, alla maggior consapevolezza di come la nostra figura professionale sia garanzia di competenza e di serietà, un valore aggiunto non indifferente anche per quei servizi dove è prevista soltanto la mescita. Negli ultimi anni, poi, continua ad aumentare la passione per il mondo del vino (vedi le iscrizioni agli ultimi corsi di “I Livello” dell’Ais Napoli) e le persone che partecipano a degustazioni, matrimoni o cerimonie varie sono assai più preparate ed approfittano spesso della nostra presenza per arricchire ulteriormente il proprio bagaglio culturale, chiedendo notizie per sapere più informazioni riguardo quello che bevono. Questo interesse viene notato dalle strutture, dai ristoratori, dai proprietari dei catering che ci chiamano a collaborare ed ecco allora che improvvisamente non siamo più un’esosa spesa decorativa ma una nuova possibilità, in questa ottica, addirittura conveniente ed economica. Nei siti presso i quali siamo chiamati a svolgere il nostro lavoro l’accoglienza è migliore, si percepisce nettamente maggiore rispetto e cordialità, il personale locale di servizio non ci vede più come una categoria privilegiata (arriviamo dopo ed andiamo via prima) ma sono tutti collaborativi e curiosi ed i primi ad interpellarci ed a volerne sapere di più. Molti maitres hanno via via perso lo sguardo di diffidenza che avevano nei nostri confronti e cominciano a consultarsi con noi anche per scelte inerenti aspetti che non interessano direttamente il vino ma che riguardano comunque la nostra professionalità come la mise en place, il servizio sigari ed il bon ton in generale… questo giro di boa è merito quindi di tanti aspetti ma a livello regionale va riconosciuto che nell’era Del Franco-Savoia si sono spesso organizzati, a costi davvero irrisori, diversi seminari dedicati alla formazione ed all’arricchimento culturale su specifici argomentazioni troppo poco approfondite nel tradizionale corso di studi (vedi sigari, distillati, etc).Ma tornando alla nostra delegazione mi piace riportare ai tantissimi lettori di questo blog qualche notizia sul Gruppo Servizi dell’Ais Napoli, quello attuale nasce per merito del pluricitato Pino Savoia, che in questo campo è un po’ il maestro di tutti noi, il quale in pratica lo ha creato e guidato fino a qualche anno fa, fino a quando cioè è divenuto il responsabile del Gruppo Servizi Regionale, da allora al suo posto è subentrato il suo collaboratore più promettente, il nostro Massimo Florio. Il gruppo ha perso negli ultimi tempi per motivi professionali parecchie “colonne”: alcuni avidamente assorbiti da aziende importanti (è il caso di Alessandro Palmieri); altri perché in fase di approfondimenti culturali (ed è il caso dell’enologo Nicola Francesca), tutte persone che comunque hanno portato nella nuove realtà lavorative a cui adesso appartengono l’esperienza maturata sul campo ottenuta per l’assidua partecipazione alle attività del Gruppo Servizi. Per queste ragioni Massimo ha dovuto integrare l’organico con nuove leve che stanno cominciando a darci delle belle soddisfazioni. In qualità di membro del consiglio di delegazione con il nostro Massimo collaboro anche io (più che altro come operatore telefonico, nda) e sforzandomi di essere distaccato ed oggettivo, dimenticando che prima di tutto è un mio amico, gli devo riconoscere una grande onestà intellettuale, la trasparenza nella gestione e la capacità di tenere il gruppo unito ed affiatato…la cosa non è affatto banale, gestire circa trenta teste non è facile, soprattutto quando ci sono anche dei riconoscimenti economici, è naturale che ci siano malcontenti, così come è naturale che ci siano persone che lavorano di più ed altre che lo fanno di meno per le differenti disponibilità e professionalità, ma la politica di Massimo Florio (condivisa in toto dal Consiglio di Delegazione) è la seguente: ognuno deve avere la possibilità di entrare a far parte del gruppo, siamo in una associazione in cui abbiamo, ovviamente, pari diritto in questo senso, ma nel contempo, chi gestisce questo organo, ha la responsabilità diretta dell’immagine dell’AIS e deve talvolta fare scelte, che qualche volta possono apparire anche spiacevoli ma che sono necessarie per la crescita del gruppo nel suo insieme. In qualsiasi occasione siamo chiamati ad operare: la degustazione con banchi d’assaggio per la Città del Gusto, il servizio mescita per il Presidente del Consiglio, la partecipazione al Summit Italia-Russia o il matrimonio dell’aversano di cui sopra dove siamo scambiati per “Belfagòr”, chi indossa questa divisa è l’AIS in prima persona! A questo punto, prima di concludere, da membro di questo gruppo di amici invito tutti coloro che sono attualmente in fase di formazione (o anche quelli che non c’hanno mai pensato prima) di considerare l’idea di proporsi, i responsabili dei Servizi sia a livello provinciale che regionale ne saranno felici, i requisiti sono semplicissimi: essere sommelier ed essere dotati di umiltà e spirito di sacrificio che poi sono gli stessi valori che caratterizzano i nostri riferimenti più volte menzionati i quali, vale la pena ricordarlo, per quello che fanno non percepiscono che la gloria dei risultati. Vi saluto e vi abbraccio.
PS un giorno di quattro anni fa Pino Savoia mi chiamò: “c’è un servizio domani, ci sei? Bada però che è a Cropani”, felice della chance non badai a nulla e risposi spavaldo :“non preoccuparti, sarò preciso, nessun problema”. Provate a vedere dov’è Cropani e immaginate la mia faccia davanti all’atlante. Oggi alla signorina del Tom Tom le tremerebbe la voce nel comunicarmi i Km… per strada io e Giorgio Napolitano ci chiedevamo “ma chi c’o ffa fà…” ma ancora oggi lo facciamo, con più entusiasmo che mai, ci sarà una ragione. Oggi alla stessa domanda di Pino darei la stessa risposta.
Complimenti di cuore.
Da un “ex” della fase finale della prima repubblica e della prima fase della seconda repubblica…
Oggi poco “braccio di lavoro” per la nobile causa del gruppo servizio.
nel ringraziarti per la citazione, sottoscrivo pienamente il tuo pensiero. Spesso, dopo un servizio mi ritiro a casa con la schiena a pezzi, o mi ritrovo a notte inoltrata a percorrere strade impervie per il ritorno a casa, e se per un attimo penso “ma chi c’o ffa fà”, il mattino dopo non vedo l’ora di ricominciare. Tra le qualità che riconosco al gruppo è la professionalità, la lealtà, la complicità nel tuffarci in qualsiasi realtà, l’abnegazione nel lavoro di team, il rispetto reciproco. Oggi dove tutte le statistiche economiche vanno verso il basso,in rosso, in negativo, leggendo i dati sui servizi svolti, mi viene solo da dire: grazie per la fiducia accordataci.Grazie ai committenti, ai referenti, ai maitre, ai camerieri, ai comis, alla presidenza e capo gruppo sevizi regionale, al capo provinciale , al capo dei capi e via via discorrendo……GRAZIE.
Ragazzi, non voglio neanche immaginare come potrebbe essere la Campania senza di voi. Penso ci sarebbero meno stimoli per tutti, me compreso.
Se tutto funzionasse così la nostra regione, il nostro Sud, sarebbe l’orologio più bello del mondo
Ciao Franco, non fai fare certo bella figura al Berlusca, con la tua folta chioma e la tua “prestanza” fisica…hi hi hi!
Complimenti per il Post e per la qualificata opera di comunicazione del gruppo (sai, tengo parenti!)
Carrissimo Amico mio, permettimi una considerazione, in merito a quello che tu, suggestivamente chiami: riconoscimento economico.
Spesso mi sono trovato in dissacordo con i tanti che non amano definire il servizio un lavoro. Il mio appunto non vuole essere un eccesso di pignolite semantica, ma ogni qual volta vi è un’esercizio di un mestiere, di una professione, di un’arte, diretta a un fine determinato quello è un lavoro che ha la propria controparte (o gratificazione) ad una retribuzione economica. Ho fatto questa premessa, perchè noto che le discussioni sulla parola appannaggio quasi sempre sono relegate dietro le quinte durante un servizio, con toni anche accesi. Ecco allora quei tanti che deploravano la parola lavoro (durante le riunioni), sembrano cedere poi al vile denaro sterco del diavolo. Ragion per cui, affinchè quella figura professionale sia garanzia di competenza e di serietà, sono convinto che è bene che ci sia una maggiore attenzione – scusate l’eufemismo – da parte di noi tutti, a questo tema, non sottovalutarlo come spesso avviene facendo spallucce o addirittura usando posizioni pressapochiste.
P.S: Rivolgo a te questa riflessione perchè non solo sei il relatore del post, ma soprattutto detentore di grande sensilbilità intellettuale.
Certo che il servizio svolto da noi sommeliers ais è un lavoro,si sgobba duramente,dopo le prime 6-7 ore di lavoro i piedi piangono,la schiena scricchiola,ma è grazie a quella grande passione e dedizione per la sommellerie di cui parla Franco che si porta a termine sempre con grande successo il servizio.In piena estate è estenuante indossare giacca,camicia e papillon,grondi sudore ma continui a dedicarti con professionalità al lavoro,te lo chiedi qualche volta ma chi c… me lo fa fare viste le grandi difficoltà da superare,ma è più forte di te,devi dare il meglio.C’è un altro fattore che entra in gioco ed è l’affetto che ti lega alla delegazione,indispensabile per mantenere alta la qualità,quindi grande attenzione a mantenerlo vivo,è questo un monito che riguarda tutti noi.
ma che bravi
Eppure cara Marina non vi è stato un servizio dove non si è parlato di emolumenti, decurtazioni di soldi fatte in modo mellifluo, enormi ritradi nei pagamenti. Forse tu non facevi parte dei tanti?…Suvvia cara Alaimo meno piaggeria e più schiena dritta.
Nessuna piaggeria caro Guido il discorso della retribuzione non c’entra nulla con quello che ho detto,verissimo abbiamo tanti arretrati da riscuotere da tempo,questo non ha però spento la mia passione per il settore.Vorrei tentare di maddolcirti un pò,quando usciamo insieme come ai vecchi tempi? Ti porto in una buona pasticceria
Ed io sto tentando di far emergere un problema oggettivo…visto che nelle sedi opportune si risponde sempre con la classica spallucciàta.
P.S: sto a dieta!!!! ;-)
Non ti seguirà nessuno,tutti presi a leccare certe parti….Allora una buona bevuta?
Se così fan tutti (come affermi), m’immagino allora anche te intenta ad adulare certe parti.
P.S: Sai bene che il vino ha un grande apporto calorico…ragion per cui declino, aspettando tempi migliori.
Quasi tutti,io ti ho ammesso le mie lam,entazioni sui mancati pagamenti quindi non lecco,non temo.
mi rivolgo alla sensibilità ed alla correttezza del moderatore di questo sito. Sono Clara Amalfi, esisto davvero anche se qulcuno lo ha messo in dubbio.Sono una appassionata di vino, passione trasmessami da mio padre e mi piace leggere del vino sul Vostro e sugli altri siti Sono purtroppo costretta ad assumere una posizione ufficiale e Vi prego di tener conto di quanto dichiaro e di voler prendere tutte le misure del caso. Mi aasumo ogni responsabilità per ogni commento apparso a mio nome sul Vostro blog. Erano farina del mio sacco anche se talvolta scritti a “sei mani” Smentisco invece nella maniera piu assolutà e piu drastica che l’ultimo commento, quello del 25 u.s. sia partito da me o da persone a me ricomducibili- Vi invito a risalire alla persona che si “diverte” ad usare il mio nome (probabilmente lo stesso che ha messo in dubbio la mia esistenza) Anche negli internet point è possibile risalira all’utente attraverso il controllo dell’ora in cui è partito il messaggio. Se riuscite a risalire al numero I.P. sarà mia precisa cura denunciare l’accaduto al nucleo di polizia postale. Ed ora consentitemi un vero commento, il mondo del vino è meraviglioso, ed è il Vostro mondo. Non avvelenatelo con queste stupide polemiche dettate dall’invida e dalla gelosia professionale. Un saluto cordiale a tutti.
Gent.Sig.ra Clara Amalfi
Il Numero Ip è a disposizione dell’A.G.(Come sempre del resto!)
Trasparenza per trasparenza sarebbe il caso di dichiarare anche le “altre mani” a cui Lei fa riferimento ma questo solo e soltanto per una semplice questione di coerenza senza scomodare la polizia postale.Sono dell’opinione che il meraviglioso mondo del vino non sia di “qualcuno” ma di tutti ed è proprio per questo che concordo con Lei sulla necessità di tener fuori da esso invidie e gelosie. Spero vivamente che queste considerazioni possano essere condivise da tutti i lettori di questo blog.Domani mattina ci aspetta l’ultimo giorno del Salone del Gusto dove speriamo di riuscire a comunicare il vino campano con tanta passione ed entusiasmo e sempre con il sorriso sulle labbra…Cordiali saluti e buonanotte.
Tommaso Luongo
Buonasera Tommaso, sono Claudio Nannini ed intervengo in quanto chiamato in causa da mia figlia Clara Amalfi come secondo paio di mani redattrici di uno dei commenti (francamente non ricordo quale). Non credo assolutamente sia il caso di fare altri nomi, anche per smorzare del tutto qualunque tipo di polemica; Le basti sapere che sono legato al terzo paio di mani da un rapporto di amicizia di lunghissima data nonchè da una profonda stima ed una sconfinata ammirazione per la sua competenza e professionalità. E con questo direi di chiudere del tutto questa divertente storiella. Mia figlia non ha ancora “commentato” il Suo commento in quanto alle prese in questo momento con pannolini, biberon e poppate. Ed ora passerei ad un argomento ben piu divertente ed interessante: ho una bottiglia di Amarone del 1985 ed ho bisogno di gente competente che mi aiuti a stapparla e a degustarne il contenuto. Accetto prenotazioni. Con tanta cordialità e simpatia.
Claudio Nannini o molto piu semplicemente solo Claudio e basta.
non sarò competente quanto altri, ma mi prenoto lo stesso per l’amarone dell’85: a buon rendere!!! :)
roberto
Caro Claudio,
finalmente si parla di vino…era ora!
Tommaso
Caro Claudio, mi prenoto anche io per l’amarone, a patto però che riconosci a tua figlia, dai, siamo nel 2008, uno slancio di generosità, il passato è passato :-)
aspetto notizie, grazie della possibilità!
@l Dott. Nannini: Leggo con piacere le sue pacate parole ed apprezzo la volontà di placare un pò gli animi, gli anni come si dice portano con sè sempre esperienza da vendere; A suo tempo lessi un suo intevento ad un mio Post ed anche allora mi ha fatto piacere il suo intervento e quindi il suo prodigarsi per la comunità di Cigliano che andrebbe altresì valorizzata, proprio in questa direzione questo Blog dovrebbe essere considerato, un luogo aperto a tutti e rispettoso di tutti, sa quante Cigliano abbiamo in Campania che reclamano attenzione? perchè perdersi in chiacchiere quando si potrebbe ben parlare e godere di altro? Ho vissuto due ore entusiasmanti durante quel pomeriggio, e Lei che era con me sa quanto freddo faceva quel dì.
Buona giornata e apresti rileggerla.
Visto che si ritorna a parlare divino… mi prenoto anchio per l’amarone prima che finiscano le prenotazioni…aspetto notizie!!!!
a quante mani volete purchè si beva!!
Gent.mo sig. Franco De Luca o meglio, caro Franco, accetto con piacere la tua prenotazione per l’Amarone ma ti giuro che non ho compreso il tuo messaggio circa la generosità di mia figlia, lei di vino ne ha poco. Sarò felice se vorrai spiegarmelo. approfitto poi dell’occasione per comunicare che purtroppo le prenotazioni per l’amarone sono chiuse. La bottiglia è unica. Approfitto ancora per ringraziare l’amico Angelo Di Costanzo per le sue cordiali parole e per i suoi apprezzamenti sui miei commenti. Grazie Angelo. Resta solo da decidere dove fare la festa alla ormai famosa bottiglia
era solo una spiritosaggine innocua sul fatto che lei si chiama Nannini e sua figlia Amalfi… tanto per sorridere un po’ su una questione che stava assumendo tinte forti e che lei saggiamente ha addolcito, nulla di più, mi faccia per favore capire se sono in o out per l’amarone.
Buona giornata, Franco
@Claudio: …magari il posto più vicino a Lei, propongo le mie quattro mura della Sal Degustazione. A patto però che ci sia la Sig.ra Clara Amalfi, visto che siamo in tempo di sorprese e di Carramba che sorpresa..!
Per Franco,mia figlia è sposata e, guarda caso il suo cognome da sposata è per l’appunto Amalfi. A volte le cose piu ovvie sembrano le piu improbabile Tu Franco sei sicuramente del gruppo dei degustatori e rispondendo anche ad Angelo, proporrei,vista l’impossibilità di mia figlia a lasciare casa sua, deve accudire il figlioletto di appena 4 mesi, di far svolgere la “cerimonia” proprio a casa di Clara,, abita in una bella villa A licola,quindi in zona.
fatemi sapere.
Tutti all’Enolaboratorio Amarone85aLicolaincasadell’exprimulaClaraAmalfi..!
…e vissero tutti felici e contenti!
Sorry Angelo, ma l’enolaboratorio è un’altra cosa.
Lì, le sei mani si palesano tutte…;D
Ciao Mauro,
allora stiamo scarzi a titoli (oltre che a posti!), avanti le proposte;
@Claudio: proprio non ci esce una seconda bottiglia?
A proposito, ma andiamo sicuri sul vino, che Amarone è?
..veramente “state scarsi” anche a grammatica…oltre a…babbuò!!!
Noiosa…
no, non siamo per niente sicuri sul vino, io ce l’ho dal 90 e ho cercato di conservarla con la massima cura è un Recioto della Valpolicella amrone Classico del 1985 imbottigliata ed invecchiata da tali L. Bertolo & figli di Torino. la bottiglia è del 1985. qualche rischio c’è, ma credo sia giunta la sua ora.
cercherò di costringere anche Nicola ad essere presente…puo darsi ci scappi un servizio su Rai 3, sarebbe il massimo!!!!!!
Scusate, non ho capito molto bene: è un Recioto o un Amarone? Imbottigliato dove? A Torino?
E volete anche un servizio su rai tre, con Nicola..(e chi sarebbe Nicola? Il marito di Clara Amalfi?)ma dove, poi, su rai (RI)educational? E le mani stavolta quante sono, 144???
Bah, lo dicevo io che non state tanto bene!!!!
Un poco ignorantella in materia, vero?
Prima del 1990 tutti i vini prodotti con la tecnica di appassimento in Valpolicella erano indistintamente denominati Recioto Amarone della Valpolicella prima della distinzione tra Recioto (dolce) e Amarone (secco) proprio nel 1990.
Un pò di impegno non guasterebbe, puoi farcela. Un passo per volta.
Un pò? Forse voleva scrivere un po’
Lei ha proprio litigato con la grammatica…
Mi scusi, ma poi risponde al posto di Nannini?
Dimenticavo, il discorso delle sei mani…quindi, l’altro paio legato alle altre quattro da vecchia amicizia nonché stima per la competenza e bla bla bla, sarebbero le sue?
Di Costanzo da lei proprio non me lo aspettavo…dal miglior sommelier della Campania, da un uomo delle istituzioni, da colui che aspira(va) a ruoli e incarichi…
I commenti a sei mani, da lei proprio non me li aspettavo…
:-(
Poco accorta Giuppi. Primo Sommelier della Campania, prego.
Quindi secondo Lei (perchè lo sa che si scrive con la lettera grande il Lei) mi attaccherei e mi difenderei io stesso? Non segue le discussioni allora, è poco accorta o forse ci tiene solo a ledermi, o almeno ci prova. Che sfizio ci trova, forse è frustrata?
Era talmente palese il suo disorientamento che era necessaria la precisazione. E’ Molto poco accorta Giuppi.
Ma magari ne parleremo di persona la prossima volta che ci incontriamo. Perchè noi ci incontreremo presto, lo sa questo?
Gli “scogli” che guardano il mare, Giuppi non sono indifferenti nel tempo…
Gent.ma Giuppi, Lei mi ha chiamato in causa ergo, mi corre l’obbligo di risponderLe. Ignoro del tutto chi Lei sia, arguisco che sia una signora visto che Angelo quando si rivolge a Lei usa il femminile, dunque, vorrei precisare che lo stesso Angelo non ha inteso rispondere al mio posto, ma inorridito dalla Sua ignoranza in fatto di Amarone e Recioto, ha pensato bene di intervenire per colmare quella che è una Sua vistosa lacuna. Non ha inteso intervenire al mio posto perchè sa bene che il sottoscritto è perfettamente in grado di scrivere e di farsi comprendere da chiunque tranne che da Lei mi pare. Nicola non è mio genero, è un mio coetaneo e se Lei davvero fosse introdotta nel mondo del vino e della comunicazione saprebbe come sa Angelo, a quale Nicola mi riferisco. Ma quello che mi chiedo anche se tutto sommato non è poi che me importi un granché (noti l’accento acuto sulla e, Lei che è cosi attenta a certe finezze)è come mai tanta acredine ed acidità da parte Sua.Cos’è , mancanza di affetto ? invidia? Gelosia?ah! ho capito. E’ cosi contrariata perchè non l’ho invitata alla cerimonia dell’Amarone. Mi perdoni, sarà per la prossima volta, ho delle bottiglie altrettanto interessanti. Vorrei poi ricordarLe, e con questo chiudo, che per bere un buon bicchiere di vino basta una sola mano, quella che regge il calice, e non 144. La saluto esprimendoLe i sensi della mia piu viva cordialità.
claudio nannini
Per Angelo e Mauro Erro che non ho la fortuna di conoscere:
Scusate ma, cosa cavolo è l’enolaborario? Avendo appena una infarinatura della lingua italiana posso intuirne il significato, ma voi ne parlate come di un qualcosa di concreto, di presente, da trasferire addiritura a casa di Clara, fatemi capire. Scusate la mia ignoranza ma come si dice..non si finisce mai di apprendere. Grazie e..saluti. Ciao Angelo.
Signor Nannini, mi sa che lei ha preso fischi per fiaschi. Qua non c’è nessuna frustrazione, laddove ci fosse è solo per gli scempi che si leggono e per le scempiaggini che li accompagnano.Solo questo, le assicuro che sono molto serena,soddisfatta e appagata, sicuramente più di lei e delle altre mani che le fanno compagnia!Recioto o amarone, nicola compreso, non sono nelle mie corde.
L’enolaboratorio è un progetto ideato, curato ed organizzato dal sottoscritto, da Tommaso Luongo delegato dell’ais Napoli e da Fabio Cimmino sommelier e giornalista.
Strano che non lo sappia visto che è un così attento lettore e commentatore di questo blog.
Mi scusi, Nannini, mi faccia capire una cosa; io credo di aver maturato una sufficiente esperienza nel campo della comunicazione on-line, ma è la prima volta che sento di “commenti a sei mani”. E io che pensavo che individuo fosse sinonimo di uno. Mi sbagliavo, adesso è trino. Comunque, dicevo, lei, sua figlia e l’innominabile avete imperversato con i vostri commenti dai contenuti (e nei modi) puerili e infantili da un certo numero di mesi scatenando un putiferio di prevedibili risposte di anonimi, pseudonimi e commenti firmati, di insulti incrociati, di nomi e personaggi alla walt disney come Giuppi, Tartarin, Raro umore ecc. ecc. che si sono presi la briga di attaccare prima uno, poi un altro, poi altri ancora e tante altre primizie che tutti gli appassionati di vino (quelli veri) si sarebbero risparmiati. Poi sua figlia interviene in un commento “assumendo una posizione ufficiale” (?) parlando di polizia postale e cose del genere, come se la polizia postale non avesse nient’altro da fare che stare dietro a queste stronzate (le donne mi scusino) da bambini di quinta elementare (ma lo sa che su internet tanto per dirne una esiste la pedofilia?), poi arriva lei che ci dice: “vabbuò abbiamo scherzato, così per giocare, facciamoci una bella bevuta”?
Ma non è che l’amarone lei l’ha già bevuto?
Tutto questo non avendo neanche il coraggio, la buona maniera, sollecito che Tommaso ha fatto anche a sua figlia, di dire chi è la terza persona occulta che probabilmente, per suo divertissement e per buttare un po’ di fango qua e là, ha orchestrato, e continua a farlo evidentemente, i puerili commenti?
A Napoli credo si dica: “Votta ‘a petrella e nascunne ‘a manella”.
Mi scusi, con tutto il rispetto, ma c’è pure un limite: un poco di coerenza e di trasparenza. Su coraggio, ci dica a chi appartengono le altre due mani senza che altri facciano inutili allusioni a persone che non c’entrano nulla, altrimenti, ci risparmi.
P.S. Tutti gli appassionati di vino, mi scusino per l’eccessiva ed inutile lunghezza.
Solo rileggendo con calma tutto questo lunghissimo scambio sono finalmente riuscito a capire le “reazioni” di Marina e Guido nel post successivo che parla del servizio al Berlusca… Ecco finalmente le parti che mi mancavano, adesso mi è tutto più chiaro.
Gentile Erro, si fa per dire perchè Lei la gentilezza non sa neanche dover sta di casa, vorrei replicare con pacatezza e se mi consente, con l’educazione che a Lei in questa occasione sembra mancare. No l’amarone non lo’ho gia bevuto: Lei ovviamente non sarà della partita.
Per quanto poi riguarda la posizione di Tommaso mi sembra di capire che abbia appreezzato i miei interventi tesi a smorzare ogni polemica.
Se attaccato, come ha fatto Lei, cerco di difendermi. Non conosco i personaggi che Lei ha citato nè conoscevo l’esistenza di un qualcosa che si chiamasse Enolaboratorio adesso che Lei ha provveduto ad informarmi, nel ringraziarLa per aver contribuito ad accrescere il mio bagaglio culturale Le garantisco che questa ulteriore conoscenza contribuirà notevolmente ad accrescere la qualità del mio sonno. E con questo la saluto cordialmente caro Erro
O’billoco l’acqua..!
@ Nannini: io, come Tommaso, ho solo chiesto a lei coerenza e trasparenza, tutto qui. Esprimendo un opinione e una domanda che lasciano il tempo che trovano. Mi spiace, ma ricevere da persone che commentano a sei mani (di cui due anonime) lezioni di buona educazione, ni pare un poco esagerato. Saluti.
@ Angelo: ma dici a me? perchè non ho capito? ;-D
Ciao Mauro, buongiorno innanzitutto.
No, certamente! Perchè poi?
P.S.: (bel film Taxi Driver, grande De Niro!)
Permettetemi, in generale di esprimere un pensiero: oggi è una bella giornata di sole autunnale, auguro di cuore pertanto ogni bene ad ognuno che fa del sorriso la sua arma vincente e delle proprie frustrazioni una ordinaria latente considerazione.
P.S.: a proposito, ci manca qualcuno all’appello in questa discussione, ma presto o tardi arriverà, statene certi!
Legenda: “O’billoco l’acqua” nel gergo dialettale partenopeo viene utilizzato per sottolinerare l’addensarsi delle nubi all’orizzonte.
@ Angelo: Buongiorno a te ;-D
Ma che c’entra Taxi driver?
Facciamo un po di storia, per chiarezza e soprattutto per chi interviene senza essere a conoscenza dei fatti con l’unico scopo di sollevare polemiche inutili e soprattutto ridicole. Tempo addietro, mentre con mia figlia Clara Amalfi mi divertivo a leggere il vostro blog ho notato un report su una serata.L’articolo non ci è piaciuto e mia figlia, con il mio aiuto, ha scritto un commento che criticava l’articolo senza minimante attaccare l’autore esprimendo quello che mi sembra sia un diritto in un blog aperto a tutti. Era presente un’altra persona che CREDO ne abbia condiviso lo spirito. Apriti cielo: chi è Clara Amalfi, è un nome che non esiste, etc. etc. Sarei dovuto intervenire allora. ma non l’ho fatto per evitare sterili polemiche. Successivamente a commento del articolo “L’Ais ha fatto il botto” è apparso un commentino antipatico e decisamente di pessimo gusto a firma Clara Amalfi la quale è intervenuta ASSUMENDOSI LA TOTALE PATERNITA’ DEI COMMENTI FINO AD ALLORA PUBBLICATI A SUO NOME E SMENTENDO LA PATERNITà DI QUEST’ULTIMO COMMENTO. Ero convinto che la questione fosse chiusa ed in tale senso mi sono mosso, invitando tutti ad una buona bevuta, invito accettato da molti devo dire. Ma c’è chi non vuole rinunciare alle polemiche, pare che ci sguazzi dentro, se polemica non c’è fa di tutto per crearla e vorrei ancora una volta replicare a Erro che questa volta scrive lui a quattro mani parlando anche per conto di Tommaso. Sappia Erro, che il suo desiderio di sapere, di scoprire, di vedere, di polemizzare, credo non sia altro che la voglia di attaccare qualcuno. Ma si faccia i fatti suoi e non entri nel merito di una discussione dove lei c’entra come il cavolo a merenda. Si accontenti della dichiarazione ufficiale di mia figlia. Io a Lei avevo solo chiesto cosa fosse l’enolaboratorio. Tommaso è ben altra cosa rispetto a Lei, a suo tempo mi manifestò che avrebbe PREFERITO una maggiore trasparenza e Le dirò che se lo stesso dovesse chiedermi in via privata a chi appartenesse il terzo paio di mani, NON AVREI ALCUNA DIFFICOLTA’ A COMUNICARGLIELO. il suo (quello di Tommaso) è un linguaggio da signori e da persona per bene, non che Lei non lo sia per carità, ma il Suo comportamento e, soprattutto il Suo linguaggio, qualche dubbio lo sollevano. Le prometto infine che brinderemo anche alla sua salute. Senza alcun rancore,
Claudio Nannini
U pesce feta ra a capa, ma a cor’ pure schif’ fa…
credo che il riferimento cinefilo sia questo.
Travis in Taxi Driver dice: “Vengono fuori gli animali più strani la notte: puttane, sfruttatori, mendicanti, drogati, spacciatori di droga, ladri, scippatori. Un giorno o l’altro verrà un altro diluvio universale e ripulirà le strade, una volta, per sempre”.
c’ho visto giusto Angelo?
ps: waiting for the rain…
Ciao Roberto (Erro?),
voleva essere più semplicemente questo:
http://it.youtube.com/watch?v=r6hp5g9Cx2Q
Leggerezza, abbiamo bisogno di leggerezza.
Ciao
Nannini, mi scusi ma lei s’infervora un po’ troppo, e la sua dialettica perde di logica nonché attenzione, perché le parole bisogna pesarle bene. Prima dice che un blog è un luogo aperto a tutti, poi che mi devo fare i fatti miei. Dice che io sguazzerei nella polemica per un unico commento in cui ho espresso un’opinione firmando con nome e cognome, senza nascondermi dietro l’anonimato, senza offendere nessuno, ma con un poco di sarcasmo: se poi le vuole fare peggio di sua figlia e chiedere l’intervento dei carabinieri, della guardia di finanza e dei marines, faccia pure, vuol dire che senza il mio sarcasmo, provvederà lei stesso a farci (sor)ridere.
Guardi, che io sono anche un commerciante e riconosco lontano un miglio un venditore, specialmente quando vende fuffa. Vuole fare un poco di chiarezza? Va bene, no problem, la bellezza di internet è che è un archivio che difficilmente si può cancellare. Allora iniziamo con il dire che i vostri illuminanti commenti non sono recenti, ma sono iniziati in data 11 febbraio ad un post di Fabio Cimmino, in cui non si capiva lei, sua figlia o l’innominabile chi volevate attaccare: se Tommaso che si occupa del Blog o lo stesso Fabio Cimmino (quello dell’enolaboratorio, quello che lei ha recentemente commentato su l’acquabuona chissà come mai), reo di aver plagiato se stesso e il suo stesso scritto (?).
Mi scusi, io non voglio scoprire, sapere, vedere un bel niente, campo bene uguale, ho, le ripeto, solo invocato un poco di trasparenza: ma se non si ha nulla da nascondere perché non dire pubblicamente e solo in privato? Su, sveli il terzo segreto di Fatima, faccia questo miracolo: finalmente una persona che si assume la responsabilità delle cose che scrive e dice.
Ma lei quel nome non lo dirà mai, vero? Perché l’innominabile ci farebbe una figura poco edificante, vero?
Detto questo, la saluto, questo scambio è per me privo d’interesse, lo sarà per molti fruitori di questo blog e lo sarà probabilmente pure per lei, che non vede l’ora, attaccandosi e attaccando gratuitamente, di uscirne, anche perché immagino che le mani le dolgano a furia di arrampicarsi sugli specchi.
Stia bene.
P.S. per Angelo, avremmo bisogno anche un po’ di trasparenza e onestà, non credi?
Ciao Mauro, lo vado dicendo da sempre. Condivido appieno!
Ma qualcuno continua a giocare col topo prima che arrivi il cane a mordergli le chiappe. Il gioco è bello quando dura poco. Qualcuno presto si renderà conto del peso delle prorpie azioni.
Signor Nannini, buongiorno, come sta? ha preso una camomilla o insiste ancora con l’amarone? Osservo con (dis)piacere che oltre ad un uso molto relativo della grammatica italiana ha preso in prestito dall’amico Di Costanzo anche la L “grande”, badi bene, non maiuscola, ma grande. Mi sono divertita molto a leggere questi commenti, il ballarò a voi vi fa un baffo e mi scusi signor Nannini, ma quando le si rivolge una domanda lei risponde sempre dando dello scostumato? Vedo che non ha molte argomentazioni e in più ha un concetto tutto suo della maleducazione, come della lingua italiana del resto. Si rilassi e organizzi una degustazione di camomille la prossima volta! Sua figlia e il bebè ne saranno contenti e anche tutti noi…
@ Angelo: quanto a leggerezza condivido in pieno! Sfondi, come si dice, una porta aperta.
grazie per il chiarimento sul riferimento cinefilo;
io mi ero appigliato al tuo “O’billoco l’acqua..!” ;)
ciao
qualcuno che legge il mio articolo e vede 54 commenti pensa: “azz”…
speriamo che si stanchi presto e che si fermi ai primi 7 o 8… grazie dell’involontario beneficio :-) ma almeno lo avete letto?
Franco
Ps io non mi annoio, mi sembra una discussione forte ma che non trascende mai nella maleducazione, è ovvio che mi auguro maggiore distensione e leggerezza ma credo anche che se c’è stata la necessità di sviscerare questo argomento vuol dire che andava fatto! qualche cosa da affrontare c’era insomma, speriamo che si completi l’opera e che si vada avanti, per me è comunque una evoluzione della nostra comunità… inoltre, a differenza di giuppi, salvo piccolezze irrilevanti dovute anche alla natura dello strumento che adoperiamo, a me sembrano commenti molto ben scritti… complimenti
Rispondo a Giuppi perchè Mauro Erro non merita risposta e sono convinto che sotto sotto lo sa anche lui. Dunque, io non avrei risposte alle sue domande(vede non uso piu le lettere grandi, lei non le merita)ma a quali domande di grazia? e se anche me le avesse fatte, perchè mai avrei dovuto risponderle visto che non la conosco e non so lei chi sia. Si firmi e poi vedremo se è il caso di parlare di domande e risposte. Per quanto attiene poi l’uso della lingua italiana della quale lei sembra essere l’unica depositaria, sarà mia precisa cura iscrivermi ai suoi corsi di lingua non appena sarò in possesso del suo riverito nome.
…insomma!
Signor Franco De Luca, lei (mi scusi, ho usato la “l” piccola)mi è molto simpatico, ma non legge tanto bene!
54 commenti sono un vero record, lo dicevo io, il Ballarò a voi vi fa un baffo!
Mi chiamo Giuppi, diminutivo di giuseppina, signor Caludio Nannini, e il mio cognome è irrilevante perchè tanto lei o loro non mi conoscono. E non mi faccia ridere che sono molto più vera io che lei o loro di cui sopra. Continua a fare lo gnorri, a scrivere peggio di una gallina e a glissare, contenti Voi, contenti tutti.
A buon rendere, e le consiglio di aumentare le dosi di camomilla!
@ Franco: Hai ragione, scusami, siamo off topic.
@Nannini: come volevasi dimostrare :) lei non risponde perchè non vuole rispondere, tutto qui. Nè sulla sequenza dei commenti che sono partiti da Febbraio, nè sulle due mani anonime.
Ha fatto la figura che meritava di fare.
Uè Uè, ma qua il piatto in tavola nessuno lo pensa..?
non lo so mauro, se consideri il titolo, forse non siamo così “off”
:-)
Non c’è peggiore imbecille di chi finge di esserlo ignorando di esserlo per davvero. (massima vomerese) Chiudo.
Cluadio Nannini posso?
dipende…