Ospitiamo( o per meglio dire “copiamo ed incolliamo“) sul nostro blog le interviste a cura di Francesca Cantiani, pubblicate su Sommelier.it a due dei quindici concorrenti che parteciperanno al Trofeo Guido Berlucchi-Miglior Sommelier d’Italia 2008, che si svolgerà a Catania durante il Congresso nazionale Ais, dal 15 al 19 ottobre. Le domande che il sito dell’Ais nazionale ha rivolto sono uguali per tutti: è un’iniziativa attuata per far conoscere in modo simpatico e confidenziale coloro i quali si contenderanno la palma di miglior sommelier della Penisola durante le selezioni in programma il 17 ottobre. La finale si svolgerà il giorno dopo dalle ore 14.30 e la premiazione avverrà nel corso della serata di gala del 18 ottobre. Siamo legati ad entrambi: ad Angelo per cui “naturalmente” facciamo il tifo essendo il candidato ufficiale della Campania avendo conseguito nel giugno scorso il titolo di Miglior Sommelier della Campania 2008 (qui); ad Andrea Gori, il sommelier 2.0 che, per primo, ha saputo comprendere le potenzialità del web applicate alla sommeliere e di cui abbiamo avuto modo di apprezzare sia virtualmente che in real time la capacità e la competenza…Altrettanto “naturalmente” facciamo il tifo per Salvatore Correale del Grand Hotel Angiolieri di Vico Equense, già tre volte finalista al Concorso Miglior Sommelier d’Italia. A questo punto in bocca al lupo e Vinca il Migliore!
Nella foto Angelo Di Costanzo (il primo in alto) e Andrea Gori.
ANGELO DI COSTANZO
È nato 21 novembre 1975 a Pozzuoli. Ha 33 anni e vive a Pozzuoli, in provincia di Napoli. È stato eletto Miglior Sommelier della Campania nel 2008. Si è classificato al secondo posto al medesimo concorso regionale nel 2007.
Da quanto sei sommelier e perché hai iniziato?
Sono sommelier dal 2001 e ho iniziato perché, occupandomi di ristorazione, desideravo aumentare la mia competenza in materia. Nel 2002 lavoravo in sala, in un ristorante di Pozzuoli, poi ho aperto un’enoteca e ho cominciato a dedicarmi con sempre maggiore passione alle degustazioni.
Hai avuto un “maestro di bevute”?
Non ho avuto una persona in particolare. Però conosco molti amici esperti da cui ho tratto nozioni che mi sono servite nel tempo. Apprezzo persone come Sandro Sangiorgi, Daniele Cernilli o Luciano Pignataro ma non ho un unico riferimento.
Che cosa ti aspetti dalla tua carriera di sommelier e come vedi la figura del sommelier oggi?
Mi auguro di poter migliorare e accrescere sempre di più la mia conoscenza sul vino e il suo mondo e di riuscire ad affinare la capacità di trasmettere ai miei clienti, ai miei ospiti in enoteca informazioni più dettagliate e allo stesso tempo semplici. Oggi il sommelier è diventato una figura centrale e fondamentale per chi desidera offrire un servizio di grande qualità che si tratti di un grande albergo o di un ristorante o di un’enoteca.
Dove sogni di poter lavorare come sommelier prima o poi?
Attualmente sono titolare con mia moglie dell’Enoteca L’Arcante di Pozzuoli. Amo il mio lavoro che cerco di svolgere con professionalità, passione e attenzione ai piccoli dettagli. Cerco di essere sempre disponibile verso i miei ospiti e pronto alle spiegazioni proponendo vini campani e non solo in abbinamento con piatti basati sulle tipicità. Mi piacerebbe continuare ad essere un comunicatore del vino, magari accompagnando gruppi di appassionati a visitare e conoscere le aziende, e dedicarmi alle degustazioni con persone che desiderano sapere ciò che bevono.
Qual è il vino che berresti tutti i giorni e quali sono il vino e/o la zona vinicola che ami di più?
Il vino che berrei tutti i giorni è il Piedirosso Campi Flegrei mentre la zona che mi interessa di più è sicuramente la Borgogna e i suoi grandi Pinot Neri.
Qual è l’abbinamento più spericolato che hai fatto?
Ho proposto un Taurasi Cinque Querce Riserva 2001 dell’Azienda Salvatore Molettieri su un dessert di cioccolato e caffè.
E la richiesta più stravagante ricevuta da un cliente?
Sono diverse le richieste più stravaganti. In genere sono legate ad una cattiva conoscenza del mondo del vino. Per esempio mi chiedono un vino rosso di un vitigno che è essenzialmente bianco o di bere una bottiglia di un’annata vecchissima che magari attualmente non è nemmeno in commercio.
Internet e il vino possono dialogare e in che modo?
Certo che possono dialogare. Internet è diventato un modo veloce e pratico di comunicare il vino. Scrivo sul blog dell’Ais di Napoli e su un altro, Vinix.it, che è considerato uno dei contenitori migliori attraverso cui comunicare il mondo del vino e tutto ciò che vi ruota attorno.
Quale vino consiglieresti per corteggiare una donna?
Champagne senza dubbio. Non per forza di una marca conosciuta ma che abbia qualità intrinseche importanti. Ma proporrei anche una grande bottiglia di Pinot Nero, in particolate La Tâche di Romaneé-Conti.
Le tue passioni oltre il vino?
Sono un appassionato di storia e di archeologia soprattutto quando sono legate al mondo del vino e mi fa piacere che in questi ultimi anni si cerchi di dare un tessuto storico a certi vini. Mi piace molto anche la letteratura a sfondo storico e i gialli.
ANDREA GORI
È nato il 26 luglio 1973 a Firenze. Ha 35 anni e vive a Firenze. Nel 2006 è stato Miglior Sommelier della Toscana, nel 2007 ha vinto le selezioni italiane per il Campionato Europeo e nel 2008 è arrivato secondo al Primo Campionato Europeo Wsa a Londra.
Da quanto sei sommelier e perché hai iniziato?
Mi sono diplomato nel 2004 e quando finalmente ho deciso di lavorare nella trattoria di famiglia mi sono reso conto che la cantina e la vendita del vino non erano sufficientemente sviluppate. Ero completamente a digiuno sull’argomento, dunque ho pensato di seguire un corso dell’Ais.
Hai avuto un “maestro di bevute”?
Nessuno in particolare ma ho avuto la fortuna di incontrare persone che mi hanno dato tantissimo, sommelier, giornalisti e semplici appassionati (e non ultimi alcuni miei clienti). Se devo fare dei nomi dico Cristiano Cini, Nicola Bonera e Ivano Antonini, tutti campioni e persone disponibili e da cui si impara sempre qualcosa.
Che cosa ti aspetti dalla tua carriera di sommelier e come vedi la figura del sommelier oggi?
Sono un po’ vecchio per le esperienze all’estero anche se mi attirano enormemente. Voglio continuare a investire in tutto ciò che è comunicazione innovativa del vino. A tale riguardo il ruolo dei sommelier è il solo che al momento può dare una scossa a una realtà che si sta appiattendo su posizioni che non fanno accostare nuovi consumatori al vino.
Dove sogni di poter lavorare come sommelier prima o poi?
Nel 2003 sono entrato nella trattoria di famiglia, il Ristorante Da Burde a Firenze. Sogno di poter restare dove sono, allargando il numero e la tipologia del consumatore di vino. Non che tutti debbano sentire la necessità di comprare grandi vini ma senza dubbio ci sono molti potenziali consumatori che in questo momento sono spaventati per via del gran parlare di vino che si fa ovunque e perché sono convinti che il grande vino debba per forza costare cifre enormi.
Qual è il vino che berresti tutti i giorni e quali sono il vino e/o la zona vinicola che ami di più?
Tutti i giorni ci sarebbe in tavola un Chianti Classico con le sue tante sfaccettature, in particolare la zona dei cru di Radda. Oltre al Chianti, le emozioni più grandi le provo davanti ad un grande Brunello di Montalcino. Tra i bianchi, passione imbattibile per i Riesling tedeschi, sia secchi che dolci.
Qual è l’abbinamento più spericolato che hai fatto?
Alcuni recenti tentativi di abbinamento di vini liquorosi con gelati artigianali, in cui entrano in gioco non solo aspetti di gusto ma anche componenti fisiche con cui reagiscono a temperature diverse. Mi viene anche in mente la volta della bistecca alla fiorentina con lo Champagne!
E la richiesta più stravagante ricevuta da un cliente?
Assaggiare un Brunello di Montalcino tagliato con il merlot, ma non posso rivelare se l’ho accontentato…
Internet e il vino possono dialogare e in che modo?
Ogni strumento di Internet, soprattutto i cosiddetti servizi e siti 2.0, sembra stato creato apposta per comunicare il vino e svilupparne la cultura. La mia stessa preparazione ai concorsi e al mio lavoro non sarebbe pensabile senza questo strumento.
Quale vino consiglieresti per corteggiare una donna?
Come per il cibo, non esiste un vino valido per ogni donna ma occorre studiare un abbinamento specifico su quello che pensiamo e sappiamo di lei. Consiglierei comunque di giocare in casa ovvero di usare vini che si conoscono bene e a fondo, insomma di andare oltre le “classiche” bollicine ruffiane.
Le tue passioni oltre il vino?
Cinema e musica. Un altro mio sogno in cantiere è proprio quello di riunire queste passioni in un grande progetto che le metta tutte insieme. Ovviamente anche Internet e tecnologia (e gadget più o meno utili) sono le altre due passioni continuamente coltivate.
Vorrei riprendere una considerazione di Andrea Gori che trovo davvero interessante ed importante, un punto sul quale dovremmo riflettere più spesso e sul quale vorrei proporre un diverso e provocatorio punto di vista:
Gori dice “… il ruolo dei sommelier è il solo che al momento può dare una scossa a una realtà che si sta appiattendo su posizioni che non fanno accostare nuovi consumatori al vino.”
o quando afferma “… Non che tutti debbano sentire la necessità di comprare grandi vini ma senza dubbio ci sono molti potenziali consumatori che in questo momento sono spaventati per via del gran parlare di vino che si fa ovunque e perché sono convinti che il grande vino debba per forza costare cifre enormi.”
Io penso che purtroppo il sommelier è tra i principali (forse il principale) responsabile dell’effetto che Gori chiama di “appiattimento su posizioni che non fanno accostare nuovi consumatori al vino”…
La parodia di Albanese riguarda, a ben vedere, proprio i sommelier, certi sommelier, se non sbaglio.
In questi anni anche quando ho conosciuto sommelier dalla straordinaria professionalità ho sempre notato una certa difficoltà di approccio ed una certa ingessatura in un ruolo che tende ad allontanare più che ad avvicinare un certo tipo di clienti, che è poi a ben vedere la maggioranza cioè quelli timorosi, quelli, per intenderci, convinti di essere impreparati o inadeguati. Noto questo soprattutto quando la figura del sommelier non coincide con quella del proprietario del ristorante/enoteca, quasi che indossare la “divisa” faccia la differenza e possa creare immediatamente una distanza. E questo tipo di concorsi mi sembrano andare proprio in questa direzione, quella sbagliata…
Non dimentichiamoci, poi, delle carte dei vini che assomigliano ai volumi dell’enciclopedia della Treccani. Altra questione di cui responabile è o dovrebbe essere pur sempre il sommelier. Io, visto che parla di concorsi, organizzarei un bel premio per la miglior carta dei vini alternativa. Massimo una cinquantina di referenze e prezzi per tutte le tasche.
La stessa guida DuemilaVini Ais andebbe completamente ristudiata e ritrutturata.
Ecco una considerazione Riformista.
Congratulation Cimmino
voglio rinnovare gli auguri ad Angelo e ad Andrea, siete già due campioni a prescindere dal risultato del concorso per le persone che siete!
@Fabio: Le tue osservazioni sono giuste ed intelligenti, il problema è vivo, molto vivo soprattutto quando chi “veste” la divisa si autoconvince di aver capito tutto del vino e del suo mondo, e chi va oltre quei due o tre locali che frequenta abitualmente sa a cosa mi riferisco. Il sommelier è a disposizione del cliente/ospite e non viceversa. Ha il compito di consigliare, incuriosire e lasciar scoprire, non decidere per il cliente, non imporre. C’è chi poi non manca di fare sfoggio di saccenza e conoscenza. Ho sempre avuto timore degli altarini e dei suoi protagonisti.
In merito poi alle carte, sono da tempo pienamente convinto che sono finiti i tempi delle enciclopedie, personalmente mi occupo di una decina di clienti ristoratori (che vorrebbero “avere tutto il meglio” in carta)ai quali cambio la carta almeno tre volte l’anno, non più di 70,100 referenze a rotazione (quindi niente vinoni, invendutissimi dei quali magari se ne hanno giusto una per far vedere che la si ha, nda). Molte carte, del resto sono libri perchè moltissimi vini rimangono invenduti, pertanto occhio anche ai pacchi!
@ Angelo: sia tu che Andrea siete titolari della vostra stessa attività mentre il problema secondo me si evidenzia quando si veste la divisa per conto terzi cioè da “dipendente”. Sai percaso dirmi, oppure Tommaso od altri che lo sanno, degli altri partecipanti alla finale chi si trova nella vostra condizione. Penso che anche questa sia una statistica importante sulla quale eventualmente riflettere.
Mi sovviene subito Cristiano Cini, che è titolare del ristorante dove lavora e Simona Bizzarri (la moglie, che però da quest’anno lavora per conto suo) e poi credo nessun’altro. Gli altri lavorano in strutture anche abbastanza roboanti.
Elenco completo dei partecipanti:
Simona Bizzarri Miglior Sommelier della Toscana 2008
Roberto Anesi Canazei (TN) Ristorante El Pael Canazei Miglior sommelier del Trentino 2008
Ivano Antonini Il Sole di Ranco (VA) Miglior sommelier della Lombardia nel 2001 e vice campione d’Italia nel 2001 e nel 2004.
Andrea Balleri Bar di Grotta Giusti Monsummano Terme (PT) Nel 2002 vincitore del premio internazionale John White per i barman a Singapore.
Niccolò Baù Cà Daffan di Arzignano (VI) Due volte secondo classificato al concorso per il Sommelier professionista del Veneto
Cristiano Cini Ristorante La Tagliatella Arezzo (AR) vice campione d’Italia nel 2006
Stefano Cipolato Hotel Venezia di Mestre (VE) Miglior sommelier professionista del Veneto 2007
Salvatore Correale Grand Hotel Angiolieri di Vico Equense Napoli (NA) tre volte finalista al Concorso Miglior Sommelier d’Italia
Giovanni Curcio Enoteca Pinchiorri Firenze Vincitore del Premio A.I.S. Villa Sandi nel 2007
Angelo Di Costanzo Enoteca l’Arcante Pozzuoli (NA) Miglior Sommelier della Campania 2008
Andrea Gori Trattoria da Burde Firenze Secondo classificato nel Primo Campionato Europeo W.S.A
Marco Grassi Metro Milano Miglior sommelier della Lombardia nel 2007
Matteo Magnapane Ristorante Le Case Macerata (MC) Primo Sommelier professionista delle Marche 2008
Luca Martini Osteria da Giovanna Arezzo (AR) Miglior sommelier della Toscana 2007 vincitore del Master del Sagrantino 2008
Giovanni Sinesi Ristorante Reale di Rivisondoli (AQ) Miglior Sommelier di Abruzzo e Molise 2008
Qui le schede con le interviste di Francesca Cantiani