Dopo il grande Albanese e l’ improbabile Chicco Oliva in Colorado Cafè, anche il partenopeo Vincenzo Salemme si cimenta in quello che sembra essere diventato, da un po’ di tempo a questa parte, lo sport nazionale preferito dai comici italiani “Il Tiro al Sommelier“…In una delle scene del film No Problem, appena uscito nelle sale cinematografiche italiane, (dal 10 Ottobre,NdA) durante una degustazione degli ignari sommeliers magnificano, in lungo ed in largo, uno Chateau del 1961 descrivendolo come uno splendido campione di eleganza e finezza mentre in realtà al posto del prezioso liquido c’è un, ben più prosaico e modesto, Tavernello d’annata! (in poche parole, l’incubo ricorrente di ogni sommelier…) Insomma non ci facciamo proprio una bella figura anche se nel cast fa la sua figura la sinuosa Cecilia Capriotti, una sommelier corteggiatissima non solo per le sue doti di degustatrice. “Vale da sola il prezzo del biglietto…” questo il giudizio tranchant di Marco Starace, la “talpa”, che ha visto per noi il film. Aspettiamo adesso però i commenti dei lettori del blog per verificare se l’opinione del nostro critico cinematografico part time è attendibile per poter poi provvedere nel caso magari anche ad un’assunzione a tempo determinato. La trama del film-per chi fosse interessato alla visione- è incentrata sulle intricate vicende di Arturo Campisi (Vincenzo Salemme), star tv che recita il ruolo del padre ideale in una fortunata serie televisiva. Un giorno nella vita di Arturo entra, all’improvviso, Mirko, un bambino di sei anni, minuto, capelli scuri, con uno sguardo impaurito, quasi implorante. Una famiglia allo sfascio alle spalle, un padre morto, una madre giovane bella e ribelle, uno zio squinternato. Finzione e realtà si confondono al punto che Mirko, per una sorta di transfert, sceglie Arturo come suo padre. L’attore napoletano così ci racconta il prosieguo della storia: “per una serie di motivi sarò costretto ad “accollarmi” questo bambino, sua madre ed uno zio matto, Antonio (Giorgio Panariello), per non deludere il pubblico apparendo egoista ed insensibile e per assecondare un’ operazione di marketing ideata dal mio improbabile ed esagitato agente, Enrico Pignataro (Sergio Rubini), impegnato continuamente, per la mia disperazione, a stravolgere la lingua italiana con continui “strafalcioni” in pugliese. Oltre che di mia madre (Anna Proclemer), dovrò occuparmi allora della madre del piccolo Mirko, Irene, (Aylin Prandi), una donna rigorosa, determinata ma un po’ sbandata – e non solo dopo la morte di suo marito – che è indebitata con i suoi padroni di casa, due anziani semi-usurai (Oreste Lionello e Gisella Sofio). Dovrò fare i conti però anche con Barbara, (Iaia Forte), la madre del bambino – bravissimo e antipaticissimo – che recita con me nella fiction: la donna in passato aveva avuto un breve flirt con me e ora è legata ad importanti dirigenti della tv e così io sono costretto mio malgrado a essere sempre gentile con lei..” (T.L.)
Un film di Vincenzo Salemme. Con Vincenzo Salemme, Giorgio Panariello, Sergio Rubini, Oreste Lionello, Iaia Forte, Aylin Prandi, Gisella Sofio, Giacomo Furia, Anna Proclemer, Cecilia Capriotti, Leonardo Bertuccelli, Giulio Maria Furente. Genere Commedia, colore 98 minuti. – Produzione Italia 2008. – Distribuzione Medusa
Fonte:Mymovies.it
“Tiro al Sommelier”: ma non è anche lo sport preferito dai lettori (anonimi) di questo blog ?!?
Per la verità il nostro Andrea Gori si è un po’ incazzato, mi ha mandato una mail furente, e anche a me la gag pare vecchiotta e stereotipata. Ma alla fine l’importante è che se ne parli, vuol dire che c’è attenzione, sia pure non consapevole.
@Laura
Il blog è un luogo “open” nel quale sia pur virtualmente si può stare insieme agli altri e dove in genere si può esprimere liberamente la propria opinione. Tutti, nessuno escluso, quando postano un articolo si espongono ai commenti dei lettori(anche quelli anonimi…)L’autore ha sempre ed in ogni caso il diritto di replica. Può piacere o no ma è questa l’essenza di un blog, altrimenti è un’altra cosa! Per quanto riguarda il tiro al sommelier: in questo blog si possono organizzare le Olimpiadi, ma come dicevo prima fa parte del “gioco”.
@Luciano
mala tempora currunt…
forse però dobbiamo fare anche noi un esame di coscienza!
@laura
sei anonima anche tu… è sappiamo bene che gli anonimi di questo blog sono un paio di persone, non di più… ma come dice Tommaso, va bene così (anche gli anonimi sono figli di Dio e vanno “ACCETTATI”)
@Pignataro
capisco l’ironia, ma comprendo anche Gori… non sempre è una vittoria il fatto che comunque se ne parli, questo forse va bene quando non si parla di una professionalità ma delle veline di striscia la notizia… credo che lo sberleffo alla lunga demolisca la nostra immagine, chi si trova a svolgere il servizio deve sempre più difendersi dalle provocazioni ironiche della platea… concordo che sia giusto ed opportuno almeno un minimo di riflessione
@FDL: sarei proprio curiosa di sapere chi è il duo a cui pensi…
@TL: concordo pienamente sulla natura dei blog
@tutti: forse lo sberleffo origina dall’incapacità da parte dei sommelier di trasmettere il vino senza tecnicismi e paroloni alla gente comune.Riflettiamo anche su questo.
scrivimi in privato… e ti farò i nomi!!! scherzo, non ho sospetti precisi sull’identità, ritengo solo che siano sempre più o meno le stesse persone con nominativi differenti… ma per me va davvero bene così, almeno per quel che mi riguarda non mi pare un problema insormontabile… sono peraltro d’accordo con la tua opinione… (vuoi vedere che sono io?)
Qui la recensione di movieplayer.it di No Problem
Ho visto solo questa settimana No Problem. In verità mi aspettavo molto di più dal genio di Vincenzo Salemme, soprattutto dopo l’esilarante SMS dello scorso anno. In merito alla gag sui sommeliers è sicuramente molto irriverente nella scena madre della faccenda (ma nulla di nuovo, appunto) anche se molto poco attenta nella sua precedente articolazione: nella scena al ristorante per esempio, un chianti di Lamole di Lamole di Santa Margherita (facilmente riconoscibile l’etichetta, mai più di 15-18 euro al ristorante) viene spacciato per un vino da 78 euro! Vabbè che certi ristoratori portano “a’nommene” di “mariuoli” ma mi sembra un tantino eccessivo…