Di Michela Guadagno
Torno ora dalla presentazione della nuova Guida completa ai vini del Sannio di Luciano Pignataro e Pasquale Carlo, nella bella cornice del Palazzo del Genio a Cerreto Sannita, durante la serata sono stati premiati i vini del cuore, quelli che parlano di emozioni, con una bella targa in ceramica con il simbolo della pigna d’uva e l’augurio “ad vite ad vitam”. Cosa devo dirvi, non posso parlarvi di Luciano, non sarei obiettiva: un grande organizzatore, comunicatore e armonizzatore di squadra, l’uomo che tiene unite persone e situazioni, da cui c’è sempre da imparare, entusiasta e ottimista; tante degustazioni con lui dal giorno in cui uno sparuto gruppetto di degustatori si accingeva a selezionare i vini Campani al Savoy Beach di Paestum per la prima edizione della Guida Vini buoni d’Italia del Touring Club, e siamo già al terzo anno in tanti di più; tanti pranzi e cene e serate conviviali a scoprire grazie a lui ristoranti e agriturismi e vinerie, all’insegna di una vera amicizia. Non posso parlarvi del coautore Pasquale Carlo: amico di tante “bicchierate” come lui stesso mi scrive per la dedica del libro (l’autografo di Luciano non ce l’ho, non ho nessuno dei suoi libri con la sua firma, è per scaramanzia); promotore instancabile dei vini del Sannio e soprattutto della barbera, e per questo tante volte consultato per la sua conoscenza del vitigno; promesso sposo che a una settimana dal sì trova il tempo di organizzare la serata per la presentazione, e tantissimi auguri a lui e a Stefania. Non posso parlarvi di Federica De Vizia: compagna di vendemmia notturna in quel di Castelvenere, ideatrice delle buste di plastica intorno alle scarpe per non rovinarsele nel terreno umido della vigna; cara amica che a sorpresa mi chiama per farmi gli auguri il giorno del mio onomastico, graditissimi! Nemmeno di Nicola Matarazzo posso parlarvi: come faccio, è il coordinatore regionale della didattica Ais!; con quel suo modo di comunicare tiene inchiodati i corsisti alle sue lezioni, impossibile non ascoltarlo, lo sapete bene. Nè posso parlarvi di Nino Pascale: responsabile di Slow Food Campania; mi stupisce sempre come fa a ricordarsi il mio nome con le migliaia di persone che conosce.E allora, di che cosa vi parlo? Della sensibilità e dell’intelligenza: si può sbagliare, cambiare idea, si può scherzare sulle cose serie e ridere delle banalità, si possono stuzzicare reazioni e provocazioni; queste due virtù, bagaglio di tutti, custoditele e non minimizzatele.
Bene bene. I topi ballano quando i ciucci son via! Brava Michela per questo ennessimo puntualissimo report.Cosi’ mentre io studio la birra di Oktoberfest, posso viaggiare nel Sannio con voi. m.p.
I topi ballano quando i ciucci son via??…ca**o, ma se avete l’abilità di far diventare ciucci dei gatti, perchè non fate diventare Michela un’abile giornalista??
P.S: Michela sai quanto ti voglio bene :-)
dopo 5 birre i gatti “possono” anche diventare ciucci… e Michela giornalista!!!
Michela anche io ti voglio bene (e menomal… dirai tu)
a scanso di equivoci, mi piace molto l’accuratezza e la leggerezza (soggetti che non si fanno veder tanto insieme)dei tuoi articoli. Ti rinnovo i miei complimenti
Noooooooo…mi avete oscurato, non ci posso credere!!!
@Guido…
mi sono limitato solo alla doppia z: la faccia mia sotto i piedi vostri!
@aisnapoli
:-)
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