Trasferta irpina per i degustatori e i sommeliers del Gruppo Servizi dell’Ais Napoli in occasione della decima fiera enologica di Taurasi.
Di Franco De Luca
Tutti conoscono il “Taurasi”, molti di meno il paese che da il nome al vino, ancor meno la “Fiera Enologica” che ogni anno si ripete (ormai da dieci) nella settimana centrale di agosto. Quando molti sono al sole ad arrostire le proprie pelli, a Taurasi si arrostiscono le salsicce, migliaia di salsicce, ogni sera, per cinque giorni, una festa che non ti immagini, una vivacità che non ti aspetti. Per cinque giorni il tranquillo paese di viticoltori viene sconvolto da una marea di varia umanità: giovani che vogliono ritrovarsi; appassionati che vogliono conoscere meglio il vino; buongustai a cui piace assaggiare delizie gastronomiche; persone che cercano semplicemente un po’ di fresco… Per cinque giorni anche i grappoli di aglianico, ormai in via di maturazione, al buio dei vigneti sulle colline circostanti, ballano vibrando ai suoni bassi che provengono dal palco nel centro paese, paese che si riempie fino ad esplodere. I numeri sono elevati: si parla di una media di circa cinquantamila visitatori per anno nelle edizioni precedenti, ma gli organizzatori si rendono conto che questa volta possono essere molti di più. Essi hanno infatti perfezionato un metodo scientifico, tecnicamente evoluto, sofisticato, infallibile per stimare la partecipazione, contano i piatti di fusilli coi mugliatielli (involtini di interiora di agnello imbottiti) che vengono distribuiti, “è l’unica pietanza che prendono tutti ed una sola volta…” sentenzia con matematica certezza Emilio Di Placido (un amico semplice e schietto, genuino e squisito come il vino che produce: GMG), pare che solo sabato notte si siano sfiorate le ventimila unità. Ma i numeri non sono tutto. Gli organizzatori (La Pro Loco in collaborazione di Go Wine, Slow Food e AIS Campania) sono attenti a preservare l’identità della manifestazione. Per l’Ais c’è Alessandro Barletta coadiuvato dall’infaticabile Federico Struzziero. Alessandro è una persona dinamica ed appassionata, e non potrebbe essere altrimenti data l’energia che richiede una manifestazione di tale entità, gestisce tra l’altro un grazioso bed & breakfast che si chiama “Al Campanaro” (poi capiamo perché) nel cuore del paese dove ci ospita con una generosità di altri tempi, di altre epoche. Mentre degustiamo nella sua fornita cantina privata formaggi di fossa ed il nettare dell’amico Emilio, Alessandro ci espone i suoi obiettivi. Il primo è quello della selezione della platea per far si che l’evento non si riduca semplicemente ad un ritrovo per far baldoria nella monotonia agostana ma che conservi lo spirito di divulgazione e di presentazione di una realtà ricca di tradizione ancora molto poco conosciuta al di fuori della nostra regione. E’ importante per far questo epurare, per esempio, l’offerta gastronomica da tutto ciò che non è “territoriale” come kebab, crepes, etc. In realtà, però, bisogna specificare che la presenza delle “vivande intruse” è già adesso in misura pressoché insignificante rispetto alle delizie locali offerte ad ogni angolo di strada. Il secondo obiettivo di Alessandro e del suo team è quello di rendere l’evento di portata regionale anche dal punto di vista organizzativo, di non limitarsi cioè ad utilizzare le risorse locali ma di coinvolgere anche degustatori e sommelier dalle altre delegazioni, un po’ come accade da anni a Napoli con “Vitigno Italia”… questo anche per far si che Taurasi diventi sempre più un bene di tutti da proporre all’esterno dei nostri territori, della nostra regione, della nostra nazione e magari in futuro del nostro pianeta (e chi può dirlo…). Ma l’attenzione maggiore degli organizzatori è nell’offrire, a chi viene a Taurasi in questi giorni, sia la possibilità di bere con leggerezza tutto ciò che si desidera nei vari banchetti alimentari distribuiti un pò ovunque, sia, nel contempo, di consentire agli interessati di fruire delle più accademiche e professionali degustazioni guidate, quali occasioni di approfondimento delle proprie conoscenze direttamente nei luoghi di produzione… in poche parole lo sforzo è di far convivere le due anime della festa, quella goliardica (siamo pur sempre in piena estate) e quella culturale (siamo pur sempre a Taurasi). A questo fine l’AIS dedica molto spazio con appuntamenti quotidiani in tutte le giornate della fiera. A coordinare i servizi offerti c’è Federico Struzziero. La sede è ovviamente l’angolo più suggestivo del paese: il Palazzo Marchionale, grandioso castello normanno del VII sec. che da quando è stato restituito alla popolazione, dopo un lunghissimo restauro di quattro anni, è diventato la sede operativa di tutte le manifestazioni enogastronomiche della cittadina. In particolare nell’ampio vestibolo sono stati allestiti due banchi di assaggio, in funzione pressoché continua, dove è stato possibile degustare i gioielli enologici dell’Irpinia, sempre nello stesso spazio si sono avute altre manifestazioni enologiche quali ad esempio la presentazione della ormai celeberrima “Guida completa ai grandi vini dell’Irpinia” di Luciano Pignataro (sabato 16 agosto, ore 20) con la premiazione dei suoi “vini del cuore”. Al primo piano invece, nelle sale interne, si sono effettuate le degustazioni guidate tenute nel seguente ordine cronologico:
Michela Guadagno,13 agosto alle ore 21, per i vini
Antonio Latorella – Taurasi 1999
Mier – Don Ciriaco 2003
Antica Hirpinia – Taurasi Riserva 2001;
Antonio Del Franco, Presidente Ais Campania, 14 agosto alle ore 21, per i vini
Antonio Caggiano – Vigna Macchia dei Goti 2004,
Guastaferro – Primum 2003,
Triacca – Valtellina Superiore Prestigio 2004,
Bruno Ferrara – Bonarda storico;
Pasquale Brillante 15 agosto alle ore 21, per i vini
Giulia – Taurasi 2003,
Sella delle Spine – Taurasi 2003,
Vinicola Taurasi GMG – Taurasi riserva 2000;
Franco De Luca,16 e 17 Agosto alle ore 21, per i vini
I Capitani – Bosco Faiano 2003,
Terredora – Fatica Contadina 2001,
Perillo – Taurasi Riserva 2002,
Feudi di San Gregorio – Piano di Montevergine 2001,
Manimurci – Poema 2004
Contrade di Taurasi Az.agr.Lonardo– Taurasi Riserva 2001
Alla fine di questa estenuante quanto splendida esperienza, Alessandro e Federico ci salutano e ci chiedono cosa ne pensiamo, cosa cambieremmo della ormai felice e collaudata formula… nessuno di noi ha dubbi: il parroco!!! (inteso solo quale responsabile del campanile). A Taurasi c’è un campanile che ogni quarto d’ora ricorda agli abitanti che ora è… è impossibile a Taurasi non sapere l’ora, anche volendo… ogni quarto d’ora, come un campanile svizzero, i battagli definiscono esattamente il tempo, due note che rimbombano nel cuore della notte… gli abitanti di Taurasi sono abituati, tutti gli altri purtroppo no, e proprio quando il sonno sta per prevalere DAN! DAN! din!din!din! (queste erano le Tre meno un quarto di notte!), ecco che una serie di martellate esattamente al centro degli occhi ci riporta alla lucidità… è qui che nasce l’espressione “mi faccio un quarto d’ora di sonno”, di più è davvero impossibile. Ma a parte questa piccola, scherzosa (ma comunque drammatica,nda) digressione, dobbiamo infine convenire che la fiera enologica di Taurasi è uno straordinario evento che merita di esser vissuto pienamente, magari pernottando come abbiamo fatto noi nelle strutture di ricezione (tanto accoglienti e funzionali quanto economiche) distribuite nel centro storico, per avere la possibilità di poter ammirare la splendida cornice naturalistica e visitare le numerose cantine aperte per l’occasione, con i vinificatori ed i produttori che, muniti di grande entusiasmo e disponibilità, vi apriranno le loro porte. Qui, infatti, tutti sono coinvolti in prima persona per il successo della manifestazione, tutti si impegnano al massimo con una disponibilità commovente e non solo nei giorni della fiera, possiamo dire per tutto l’anno, perché grande è la loro volontà di mostrare e condividere i propri tesori. Un rituale, in particolare, mi ha colpito più di tutti e con esso voglio chiudere questo report: le pulizie del mattino. Quando la marea di giovani (i quali restano a far chiasso fino all’alba) si ritira lentamente, lascia una quantità di bottiglie e di immondizia tale che nemmeno Bertolaso potrebbe far raccogliere in tempi brevi se non accadesse un piccolo miracolo che, grazie al famoso campanile di cui sopra, ho potuto vedere con i miei occhi… dalle prime luci del mattino, come tante piccole formiche, molte donne ed uomini del paese si riversano in strada per ripulire una porzione di via, racimolando i rifiuti della notte appena passata in tanti cumuli che vengono poi prelevati immediatamente dalle strutture di competenza, in meno di un’ora i lastricati di pietra calcarea tornano a risplendere al sole nascente ed il paese è pronto per la sua nuova giornata… un incredibile e “spontaneo” segno di collettività che testimonia lo spessore civile delle popolazioni dell’entroterra campano ed in particolare di queste zone… che se il vino è, come spesso ci ripetiamo, la vera sintesi di un territorio, il Taurasi a questo punto non poteva non essere il gran vino che è.
Se tutto funzionasse in Campania come l’Ais…Complimenti e sempre grazie
Caro Franco,
riesci sempre ad essere un “appassionato raccontatore” di tutte le manifestazioni a cui partecipi ed a mantenere la grande qualità della concretezza.
Un saluto.
Siamo rimasti sinceramente stupiti nel vedere tanta gente a Taurasi sabato scorso, una marea di gente. La cosa ancor più stupefacente è che nella baldoria abbiamo apprezzato un certo ordine ed una certa organizzazione grazie alla quale questi eventi arrivano all’avventore di turno con una forte motivazione. Ho partecipato alla presentazione della guida di Luciano e sono rimasto piacevolmente colpito dalla fermezza con la quale tutti i relatori hanno espresso necessità di grande condivisione in questo momento di crescita esponenziale del fenomeno Taurasino. La festa seguita, un grande Baccanale dove trascorrere una piacevole serata ferragostana. Assolutamente imperdibile!
Caro Luciano,
grazie per i complimenti che ci fanno davvero piacere…”qualcuna” di nostra conoscenza direbbe la Campania che va o che almeno ci prova…
La Grecia che va
…leggo proprio in questi minutiun comunicato stampa ufficiale che parla di circa 60.000 persone che hanno “vissuto” la fiera enologica di Taurasi. Numeri assolutamente alti e per quel che ho visto veritieri. Complimenti vivissimi!
@Luciano
si proprio quella…speriamo che va e che torna prima o poi!
<p>Comunicato Stampa</p>
<p>TAURASI (AVELLINO) – Oltre <strong>60mila presenze </strong>in cinque giorni, 300 etichette in degustazione per 65 aziende vitivinicole, 50 aziende di prodotti tipici presenti e un programma ricchissimo fatto di degustazioni e banchi d’assaggio, laboratori enogastronomici, musica live con più di dieci concerti, film a tema, visite alle cantine, spazi espositivi, spettacoli itineranti, estemporanee di pittura, il confronto con la realtà vitivinicola della Lombardia, regione ospite di quest’anno, la presentazione della guida sui vini d’Irpinia di Luciano Pignataro e la giornata dedicata a “Le donne del borgo”, focus sul lavoro al femminile nelle zone rurali.</p>
<p>E’ il bilancio della Fiera Enologica, che quest’anno, per la sua decima edizione, taglia un altro importante traguardo, superando le 60mila presenze e rappresentando ormai di diritto uno dei maggiori eventi dell’estate campana, garantendo anche un indotto decisamente positivo per l’economia di Taurasi e dell’intera zona: nei giorni della manifestazione si è infatti registrato il tutto esaurito nei bar, nei ristoranti e negli agriturismo della zona.</p>
<p>Una edizione studiata nei minimi dettagli, con l’allestimento curato dall’architetto Gaetano Iannuzzi e la partecipazione di uno staff di oltre 80 persone, con la preziosa collaborazione del paese. Cinque giornate che si sono svolte nella massima tranquillità e sicurezza, chiuse dal gran finale con fuochi pirotecnici che hanno illuminato il paese.</p>
<p>”Ringrazio tutto lo staff della Pro loco Taurasi – commenta il presidente Antonio Tranfaglia – per la preziosa collaborazione. Senza di loro la manifestazione non potrebbe avere il successo che ogni anno conferma. Ma intendo dire il mio più sentito grazie all’intera comunità di Taurasi che si prodiga durante i giorni della rassegna e anche in quelli precedenti per assicurare un buon esito alla Fiera Enologica. Tutto questo per noi è di grande stimolo ed è il segno di un lavoro che viene apprezzato da tutti i taurasini e non solo. Per l’anno prossimo, dunque, assicureremo tante sorprese ed un’edizione ancora più ricca della Fiera Enologica Taurasi”.</p>
<p>”Il bilancio di questa edizione della Fiera non può che essere estremamente positivo sotto vari aspetti – afferma il presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio – ovvero sia dal punto di vista dell’offerta complessiva dell’evento che per la qualità delle degustazioni, nonché per il numero di aziende presenti e soprattutto per l’afflusso di gente che si è registrato nei cinque giorni della manifestazione. Un grandissimo risultato che va senza dubbio confermato anche negli anni a venire, e che rappresenta la conferma di come la Fiera Enologica rappresenti un evento di primaria importanza sul piano regionale. Viene infine confermata l’intuizione che da nove anni portiamo avanti, e cioè che i prodotti irpini devono legarsi sempre più al proprio territorio. Una formula che, come è sotto gli occhi di tutto, è sicuramente vincente”. </p>
<p>”L’impegno delle istituzioni e della comunità – afferma il Sindaco di Taurasi, Antonio Buono – deve concretizzarsi ancora di più nello sviluppo della cultura dell’accoglienza. Dobbiamo prendere coscienza delle nostre potenzialità e proprio per questo a breve organizzeremo dei corsi di accoglienza. Il turista si aspetta da noi la stessa qualità che trova nel nostro vino, ed è su questo – e su un’offerta che va portata su 365 giorni l’anno – che dobbiamo lavorare”.</p>
<p>”In questa manifestazione – afferma il direttore dello Stapa Cepica, Alfonso Tartaglia – non si celebra solo il vino, ma la correlazione di vari prodotti, ed è proprio sui binomi agricoltura-turismo e agricoltura-impresa che bisogna insistere. Diversi sono i treni che arriveranno a breve, e che non possiamo permetterci di perdere, dal PSR al PIF e, se è vero che bisogna fare partenariato, è anche vero che sul versante della filiera istituzionale questo si sta già facendo, mentre va potenziata la componente privata. Le nostre aziende devono capire l’importanza del partenariato con il pubblico”. </p>
<p>L’appuntamento è per il 2009 con la undicesima edizione della Fiera Enologica</p>
Un ringraziamento particolare a tutti i sommelier e degustatori AIS che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento. Sicuramente la vostra professionalità ha dato un valore aggiunto alla manifestazione.
Un caloroso grazie ed un arrivederci a presto……….. Alessandro Barletta
Grazie a te Alessandro.
Tommaso
Carissimo,
leggendo il tuo bel resoconto, m’hai fatto pentire di essere stato in quei giorni in vacanza!!
Che incredibile comunicatore che sei.
Saluti Max.
Dopo la fine della fiera sono scappato in vacanza in Provenza, e solo oggi leggo i resoconti e i commenti.
Ho potuto vedere in pochi giorni la realta campana e quella francese.
Appeno possibile cercherò di darvi le mie impressioni.
Franco ha descritto con sapienza l’essenza della manifestazione.
Sono contento che (anche dal resoconto e dai numeri)
sia riuscita,gli organizzatori e gli amici di Taurasi,Federico,Alessandro,Emilio.. sono stati veramente deliziosi per la loro disponibilità e per l’ospitalità.
La presenza di Luciano ,con la sua nuova pubblicazione ha permesso anche di fare una interessante discussione ed una riflessione sulla realta Irpina e sulle sue prospettive.
La campania puo’ andare se le persone ci mettono il cuore nelle cose che fanno.
Quelli che vanno ,devono avere la forza di coinvolgere anche quelli che oggi non vanno!.
Pasquale.
[…] 2001 di Antica Hirpinia. Ma di questo vi ha già ampiamente descritto Franco De Luca nel suo pezzo (qui). Quello che voglio aggiungere personalmente è che l’ospitalità ricevuta è stata degna di […]