Tranquilli, niente paura, nessuna nostalgia dei bei tempi che furono quando i treni arrivavano in orario e si poteva dormire con la porta aperta… solo il naturale accompagnamento musicale all’ultimo vino degustato e commentato (sigh!) dal giornalista Bruno Vespa per il settimanale Panorama. Una descrizione inarrivabile pure per il più ispirato dei sommeliers (ed a noi la fantasia non manca di certo…). Il blogger genovese Fiorenzo Sartore gli ha dedicato il post che “copio ed incollo” di seguito, post riportato, ça va sans dire, anche dalla puntuale rassegna web di Franco Ziliani che non conosce pause nemmeno a ferragosto. (T.L.)
GIU’ IL CAPPELLO…
Interrompiamo l’ozio ferragostano per segnalare la prosa vinosa del mese. O dell’anno, temo.Nel belmondo duepuntoqualchecosa, fatto di bloggaroli che contano come il two of spades quando la briscola è fiori, siamo da sempre acidissimi con Bruno Vespa; ma perché, perché proprio a lui è concessa la rubrica delle rece a Panorama? Lui che quando scrive scopre solo etichette déjà vu, note a millanta enofili, lui che ti narra, come fosse un oracolo, che ha assaggiato quel certo incredibile sconosciutissimo siciliano, e ti parla di Planeta. Argh. Oh, quanto meglio sapremmo noi fare il suo mestiere. Ma che dico noi, siamo sinceri: intendevo scrivere io. Ma poi, oggi, sull’ultimo numero del settimanale, ti inchioda alla sdraio con una descrizione che nemmeno Luca Maroni (in piedi, quando si pronucia il Suo nome). Eccola qua riprodotta, leggetela bene. C’è tutto un mondo, dentro.
“… Malvasia Nera in purezza, ha un corpo bruno e profondo come quello di una bella eritrea che mi è capitato di vedere in uno sbarco di clandestini a Lampedusa” [Panorama, 21.8.2008]
Fonte:Vinotecaonline
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