Di Franco De Luca
Mi è stato chiesto di scrivere due parole riguardo il terzo incontro con il Riesling, di sostituire l’insostituibile Claudio nelle note degustative… lo volevo fare, ve lo giuro, mi son messo al PC armato di buona volontà ma mi viene di scrivere altro…come tutti dovremmo fare più spesso, ho deciso di seguire il mio istinto che mi porta a non soffermarmi troppo sui dettagli della serata ma sul valore che essa nasconde…
Potrei dirvi che il nostro incontro è cominciato come al solito con una cornice introduttiva di Fabio Cimmino, una presentazione così coinvolgente che dopo 5 minuti ho guardato l’orologio ed era passata un’ora! Ci ha tenuti con il fiato sospeso a parlarci di Mosella, Palatinato, Auslese, Kabinett, Spatlese ecc., ad immaginare gli incredibili filari a rittochino su pendenze del 70%, di vitigni che crescono su terreni di ardesie di ogni colore, della capacità del Riesling di assorbire mineralità in un posto dove i terreni tra l’altro sono ricchi di sostanze minerali, degli straordinari invecchiamenti che il vino può affrontare… dovrei dirvi che ne abbiamo bevuto uno di 22 anni e sembrava un bambino, che aveva sentori nuovi di idrocarburi, più delicati ma tanto decisi e originali che è stato necessario coniare la nuova classe “Tratto autostradale Barra-San Giovanni a Teduccio” (quello che costeggia la raffineria per intenderci…ndr) e vi assicuro che era proprio lui.
Dovrei fare tutto questo ma voglio invece raccontarvi altro, voglio parlare della “generosità”.
La generosità degli organizzatori di questi eventi, questa è la cosa che colpisce più di ogni altra, una volta tanto il bilancio non quadra e si ha a che fare con persone “squilibrate” verso il “dare” piuttosto che l’”avere”… ieri, a causa di impreviste e disdicevoli defezioni dell’ultimo minuto, eravamo quattro gatti, ma questo non ha smorzato nemmeno di un micron l’entusiasmo dei tre padroni di casa, l’atmosfera era di quelle che alla fine ti viene voglia di dire grazie!!!
Non mi dilungo, ma dopo un anno di attività di questa giovane delegazione viene davvero da dire grazie e non ho paura di sbilanciarmi credendo (in buona fede) di interpretare un sentimento molto condiviso, il sentimento di riconoscenza verso chi si impegna a farci conoscere meglio questo mondo, a “prezzo di costo” e con sacrificio del proprio tempo… un apprezzamento che si estende agli organizzatori del fantastico Simposio, ai direttori ed agli assistenti ai corsi, ai responsabili del gruppo servizi, a tutti coloro cioè che ci credono e che non hanno paura di sacrificarsi per passione… ed anche grazie al delegato che, vi posso dire io, dedica quasi tutto il suo tempo a questa delegazione e che forse per quel che scrivo non pubblicherà (o lo farà maledicendomi) questo intervento tanto è riservato e modesto.
Mi fermo qui, non era mia intenzione celebrare chi non ne ha bisogno, volevo solo fare un elogio alla generosità, sperando che non sia mai troppa e che non svanisca mai nel nostro cuore di appassionati, e concludo con un piccolo cadeau per farmi perdonare l’audacia: nessuno è più generoso di un innamorato ed anche se quella di Petrarca si chiamava Laura e non Riesling o Chardonnay, la passione è sempre la stessa e resta l’unico vero motore della vita
…
pace non trovo e non ho da far guerra
e temo e spero, e ardo e sono un ghiaccio
e volo sopra il cielo, e giaccio in terra
e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio
…
Grazie per le belle parole. Mi accodo a te nei complimenti a tutti voi: a questa giovane e brillante delegazione.
Ho sempre pensato – fin dall’inizio del mio viaggio vinoso – che il vino è fondamentalmente una sola cosa: “condivisione”. Non ha senso, almeno per il sottoscritto, di comprare bottiglie per invecchiarle in una buia cantina, per bersele chissà quando e con chissà chi…. se poi mia figlia dovesse prendere dalla mamma (vin-astemia cronica) stiamo rovinati…
Questo è il senso di queste serate: condividere bottiglie, percorsi, esperienze, una chiacchiera e qualche risata. Cercando sempre di imparare. E sono io che ringrazio tutti voi per continuare a darmi questa possibilità.
folgorato da una metafora aromatica sulla via di sangiovanniateduccio!
signore, ma lei è un fine dicitore e lasciava che timidezza e ritrosia l’avessero vinta? nietsche diceva che tutto ciò che è profondo ama la maschera. sto scoprendo che in molti grandi lettori abitano potenzialità di scrittori. caro “zio” franco, adesso che abbiamo assaggiato non lasciarci a lungo con l’acquolina…!
a presto con affetto
luca