Una tre giorni presso la Country House della Azienda Agricola Cefalicchio di Canosa di Puglia, in provincia di Bari, per discutere di agricoltura biodinamica, viticoltura e medicina antroposofica. Agli incontri e ai seminari in programma, tenuti da prestigiosi esperti del settore, il convegno internazionale di studi “Guarire la terra per guarire l’uomo“, alterna momenti enoturistici con degustazioni di menù di prodotti biologici tipici pugliesi, spettacoli e visite. I Lavori iniziano la mattina di sabato prossimo (ore 9,30) con l’incontro “L’agricoltura biodinamica:un investimento per la salute dell’uomo, degli animali e della terra” per concludersi il giorno 23 giugno 2008.
Fra qualche giorno il resoconto dei nostri inviati in terra di Puglia…
Qui il Programma
Fonte: Campaniachevai
<< <em>(…) Il mondo ha fame. Il carocibo rischia di azzerare i progressi degli ultimi sette anni in termini di sviluppo economico, condannando 100 milioni di persone alla povertà. Ma c’è chi, pur di continuare a coltivare il proprio orticello, prende a schiaffi il buonsenso. Chiede decrescita, anziché sviluppo. Afferma che invece di aumentare la produzione agricola, dobbiamo coltivare il pianeta a biologico. Teorizza che anziché modernizzare l’agricoltura africana, dobbiamo rallegrarci che continuino a coltivare semi a bassa resa, regalando gran parte del raccolto ai parassiti e rompendosi la schiena per estirpare manualmente le erbacce. Sostiene che invece di aprire il mercato dei paesi ricchi alle esportazioni dei paesi poveri, dovremmo mangiare solo prodotti locali. Sono i Carlo Petrini, le Vandana Shiva, i Serge Latouche.</em>>>
Basta questo stralcio dell’articolo di Anna Meldolesi apparso il 19.06.08 sul Riformista, per dare il senso della politica ambientalista in Italia e nel mondo in genarale. L’etorodissia ambientalista ormai è priva di qualsiasi fondamento scientifico.
Nel contempo la rivista Science, pubblica un articolo dal titolo che lascia pochi dubbi: LE 10 ERESIE VERDI.
Cari amici, se vi va di leggere qualcosa di veramente scientifico consiglio il seguente URL: http://www.salmone.org/?s=biologico
saluti Riformisti.
Tendo ad avere nel caso di specie un approccio più pragmatico senza scomodare questioni di carattere etico: penso che nel mondo del vino ci sia spazio per tutti e che la “selezione” debba spettare unicamente alle nostre papille gustative evitando pregiudizi o fondamentalismi da una parte e dall’altra. Non credo , ma la mia è un’opinione strettamente personale, che produttori come Zind Humbrecht in Alsazia, Anne-Claude Leflaive in Borgogna o Didier Dagueneau nella valle della Loira Rodano abbiano scelto di sposare la causa biodinamica soltanto per la loro sensibilità alle tematiche ambientaliste…secondo me c’è qualcos’altro! Magari ne riparliamo davanti ad un buon champagne di Jacques Selosse. Tanto per restare in argomento (T.L.)
A Tommaso: L’etica c’entra sempre.
A Guido: non credo si tratti (non è certo materia di cui mi occupo, sovente) di aumentare la produzione alimentare (che basta e avanza, se evitassimo di buttarla al macero) ma di distribuzione.
Concordo: l’etica ispira ogni agire umano…qui intendevo dire che preferisco farmi sorprendere dalla qualità (altro argomento capace di innescare infiniti dibattiti!)del vino che ho nel bicchiere, meglio se in “blind tasting” per poi discutere dopo di come viene prodotto e magari scoprire di dover fare un atto di umile contrizione.
…probabilmente vi ho sottoposto un argomento poco “sensibile” alle vostre papille gustative.
Ad ogni modo, essendo un fautore del motto “tanto mercato quanto possibile, tanto stato quanto necessario” non faccio crociate contro le scelte che Anne-Claude o Didier Dagueneau o Zind Humbrecht hanno fatto. Quello che però mi chiedo è:
se accettassimo di coltivare viti GM, per poi lasciare alle papille gustative del libero consumatore di fare la propria scelta, in termini di strategia di marketing, quale sarebbe la risposta dei suddetti?. Come si dice a pensare male si sbaglia ma spesso s’indovina, credo che inizierebbe una campagna denogratoria, antiscientifica su colture GM.
In merito poi al fatto che la produzione alimentare basta e avanza..beh dovete spiegarmi per quale motivo ormai tale problema è un punto principale nell’agenda politica di qualsiasi paese mondiale?.
Caro Mauro, il problema esiste e come, e non lo si risolve andando a scavare al macero.
per Guido
A proposito di papille gustative…il punto è proprio questo! Il vino, da tempo ormai, non svolge più esclusivamente una funzione di sostentamento “alimentare” e quindi ci consente di poter considerare il valore aggiunto della qualità sensoriale anche da un punto di vista più prettamente edonistico. Per queste considerazioni non credo che la questione della coltivazione delle viti OGM possa essere affrontata facendo riferimento alla necessità, peraltro incontestabile, di modernizzare l’agricoltura africana.
Il problema reale è quello dell’informazione corretta…E’ non è un caso che avevamo pensato ad un seminario su questi argomenti (come tu ben sai e non dispero di riuscire ad organizzarlo dopo l’estate, anche grazie al tuo aiuto!)
Ribadisco che preferisco parlare davanti ad un bicchiere…preferibilmente non vuoto
e come posso rifiutare un invito davanti ad un bicchiere non vuoto?
Saluti
Concordo sul fatto che il problema esista, ho i miei dubbi (ricordando che mi occupo d’altro, è la mia non è nè più nè meno di un’opinione di un comune cittadino) che la soluzione sia semplicemente aumentare la produzione piuttosto che distribuirla meglio. Tutto qui.