In questo ponte che ha abbracciato il week-end di fine maggio e la festa della Repubblica l’Ais Napoli è stata in piena attività: sugli scudi il gruppo servizi, con oltre sessanta sommelier impegnati con il coinvolgimento dei colleghi delle altre delegazioni regionali. Quale miglior viatico per il “Concorso miglior sommelier della Campania 2008”, che si terrà il giorno 16 Giugno 2008 presso il Palazzo Del Genio a Cerreto Sannita in provincia di Benevento. (info e prenotazioni:0823.345188).
Intanto registriamo sul Corriere della Sera di sabato 31 maggio l’articolo di Christopher Hitchens dal titolo “Bevitori unitevi. Rivolta a tavola”(qui). L’autore britannico si scaglia contro la figura del sommelier, e in genere tutti quei personaggi rei, secondo lui, di praticare un’alquanto strana “consuetudine barbarica…come intrufolarsi e versare le libagioni di propria iniziativa”, riferendosi a coloro che con solerzia, non trovando di meglio da fare, passano il tempo saltellando tra un tavolo e l’altro, ed appena scorgono un bicchiere vuoto piombano come falchi ad interrompere “i lieti conversari e l’ allegro banchetto”. Certo il tono scanzonato smorza un pò la polemica, se non rincarasse la dose Aldo Grasso (qui), giornalista di casa nostra, che parla addirittura di battaglia di civiltà e della necessità di sostenere questa crociata per restituire ai commensali il piacere di versarsi da bere da soli …Solo una provocazione?
Comunque, cari colleghi, mala tempora currunt… e meno male che almeno Francesco Arrigoni (qui) ci viene in soccorso ricordando che per il sommelier lasciare un cliente con un bicchiere vuoto sia “un affronto alle regole delle buona cortesia e il mancare al proprio dovere professionale”. Equilibrato e centrato l’intervento di Antonio Santini, patron del Pescatore di Canneto sull’ Oglio, che afferma: “il vino deve essere servito da un sommelier. Non è un optional, fa parte di un servizio di qualità…sempre rispettando ciò che il cliente desidera”A voi il commento…(T.L.)
C’è sempre qualcuno per cui il rispetto delle regole di galateo viene considerato come una sovrastruttura…
i nostri insegnanti non l’hanno mai trascurato… il sommelier deve sempre immergersi nella “psicologia del cliente”… se è vero (come è vero) che lasciare il bicchiere vuoto può considerarsi un atto di scortesia è altresì vero che la solerzia eccessiva sfiora talvolta l’invadenza, è un equilibrio molto precario, bisogna imparare ad essere bravi acrobati… è meglio cercare di capire sempre chi abbiamo davanti e regolarci di conseguenza…
è tra i requisiti del sommelier no? l’intuito psicologico? se vogliono bere in pace lascialomoli fare.. ma se vogliono ascoltare la storia del vino è opera nostra!:)
In alcuni casi è scomodo (quando non addirittura impraticabile) servirsi il vino da soli. Allora ben venga il solerte sommelier che prontamente si attiva per ricolmare il bicchiere. Onestamente però quando il vino è sulla tavola e non c’è alcuna necessità di questo intervento può apparire una pratica quanto meno sospetta. E’ come quando, soprattutto all’estero, ti portano la birra in tempo quasi reale e poi ti fanno aspettare ore prima di servirti da mangiare. In questi casi se non si è bevitori morigerati il rischio di consumarne 2 o tre prima ancora di cominciare a mangiare è piuttosto alto. Succede un pò lo stesso quando il servizio di mescita del vino diventa troppo incalzante, almeno al sottoscritto….
..perciò, cari sommellier, non rompiamo i cosiddetti e lesciamoli bere in santa pace. Cum grano salis.