Di Enrico Bruzzano
Se si soffre un pò l’auto, dobbiamo procedere lentamente. Ci sono un pò di tornanti ad attenderci, nella campagna toscana, ma la strada che parte da Chianciano e porta a Montalcino è davvero degna di nota. Dopo le terme ed un numero considerevole di alberghi che suggeriscono un’idea di relax e tranquillità, ci si immerge rapidamente in un’atmosfera coinvolgente e romantica: sulla “Via del Vino Nobile di Montepulciano”, contornati da vigneti ed uliveti, passando per il suggestivo borgo di Pienza, ci avviciniamo sempre più a Montalcino. Domenica 25 Maggio 2008, e’ il giorno di “Cantine Aperte”, e la tentazione di fermarsi in tutte le suggestive cantine che aderiscono all’iniziativa è davvero grande!La vista di Montalcino e’ davvero suggestiva. Un panorama intatto, selvaggio, dove le condizioni geografiche regalano una tra le migliori espressioni del vitigno Sangiovese: il Brunello.La “Fattoria dei Barbi” è vicina… è il momento di visitare le sue cantine e lasciarsi guidare nella degustazione. Il percorso è affascinante, tra botti di rovere di Slavonia e preziose bottiglie, sapientemente disposte tra affreschi che raccontano la storia della famiglia Colombini di Montalcino, e sembra quasi di “vivere” tutti i passi precisi e meticolosi che trasformano il Sangiovese nel tanto declamato Brunello. Ed ecco che, dal basso della mia pallida esperienza, mi appresto a degustare i 3 vini proposti al termine della passeggiata.
Morellino di Scansano D.O.C: uno dei due vini della Fattoria che non viene prodotto esclusivamente con Sangiovese, ma anche con Merlot, Ciliegiolo ed Alicante. Ha un colore rosso rubino, limpido o quasi cristallino, ed abbastanza consistente, al naso rivela subito finezza ed una certa intensità e complessità. Colpiscono subito le note fruttate, che ricordano more mature e polpose, seguite da spezie nostrane e l’inconfondibile aroma delle botti di rovere. Fine all’olfatto, lo è forse ancora di piuù al gusto, dove la morbidezza ed il calore compensano una fresca acidità ed una piacevole sapidità, non eccessiva, e la sensazione provocata dai tannini, presenti in maniera equilibrata per nulla fastidiosa, si fonde con una buona persistenza. E’ un vino di corpo, abbastanza armonico ed equilibrato, che forse va “aspettato” ancora per un pò…
Birbone Toscano I.G.T.: nasce dall’unione degli aromi e delle peculiarità del Sangiovese e del Merlot. La sua cristallinità e consistenza suscitano quasi allegria muovendo il bicchiere per sprigionare al meglio i profumi. Presenta un piacevole colore rosso rubino, e si lascia attraversare con armonia dalla luce, a tal punto che potrebbe distogliere l’attenzione durante l’analisi dei profumi. E’ un vino fine, abbastanza complesso ed abbastanza intenso, dove sembrano prevalere note di spezie, pepe nero, legno e frutta non eccessivamente matura, come una mela rossa croccante. Può essere definito sicuramente fine, abbastanza intenso al gusto, che forse è meno complesso rispetto alle sfumature odorose, ma di certo di corpo e gradevolmente sapido.
Brunello di Montalcino D.O.C.G. 2003: si presenta con un colore rosso rubino ed una vivace limpidezza e consistenza. L’intensità dei profumi colpisce immediatamente, con un bouquet “classico” di frutti a bacca rossa e l’impronta del legno di rovere. Un profumo fine, che fa pensare ad una pari finezza del gusto. E quest’ultima è sicuramente confermata, in questo vino che appare in giusta misura caldo e tannico, abbastanza sapido e morbido. Piacevolmente persistente, è un vino abbastanza equilibrato, che forse potrà dare davvero il meglio di sè tra qualche anno, aspettando i suoi estimatori coricato nella giusta cantina. Ma la fortuna è stata dalla mia parte, durante questa piacevole visita, in quanto ho avuto l’occasione di degustare, in “esclusiva”, uno dei pezzi forti della Fattoria dei Barbi, il Brunello D.O.C.G. Vigna del Fiore, 2003. La “Vigna del Fiore” è una delle vigne più antiche della zona di Montalcino, coltivata fin dal sedicesimo secolo, e le sue condizioni microclimatiche e di terroir regalano al Sangiovese caratteristiche uniche. Alla vista, il Brunello Vigna del Fiore appare subito consistente, limpido e dal colore rosso rubino. All’olfatto colpisce immediatamente la sua intensità e la sua complessità: presenta un bouquet davvero ampio, con note di frutta a bacca rossa matura, spezie, un sentore di cuoio misto ad un delicato profumo di fiori. Sicuramente fine, dà il meglio di sè al gusto. Regala una notevole armonia tra tutte le sue componenti. Morbido, caldo e giustamente acido e tannico, è sorprendentemente persistente, fine e maturo, in grado di migliorarsi continuamente con un lungo invecchiamento.
Forse per un “novizio” come me, è stata una fortuna davvero grande poter partecipare ad un evento come questo, che avrei piacevolmente condiviso con “veri” sommelier, per poter capire fino in fondo le mille sfaccettature di questi vini. Mi auguro di poterlo fare al piu’ presto. Ad maiora.
Beato te, per cantine aperte mi sono dovuta accontentare dell’Irpinia!! (ovviamente scherzo alla grande!)
Ah, che proprietà di linguaggio!
Ma come hai fatto a passare dal I° al III° livello così velocemente?
Complimenti ingegnè