<p><strong>Barolo, un vino da sposare</strong></p>
<p>Ho partecipato alla verticale di Barolo Borgogno, annate 1961,67,82,96. Ero estremamente curiosa di conoscere i più datati, 61 e 67 riserva, essendo profondamente innamorata del Barolo, specialmente di quello classico, creato rispettando appieno la tradizione, con lunghe fermentazioni che gli consentono di invecchiare a lungo. Non vedevo l’ora che FRANCO De Luca ultimasse la sua interessantissima introduzione alla degustazione per immergermi<br />
in questo viaggio a ritroso nel tempo. L’aspetto del vino nel calice<br />
era gia molto sorprendente in quanto sia il 61 che il 67 mantenevano straordinariamente un colore molto vivo e luminoso,rubino granato,non molto diverso dall’82 e il 96, nonostante la differenza d’età. Anche al naso non dimostravano minimamemte l’età, il 61 si presentava poco ampio ma con piacevolissime note di amarena,liquirizia,pepe e leggere sfumature balsamiche,IL 67 invece presentava ancora i sentori floreali di viola. Finalmente Franco tace e posso quindi assaporare il vino, prima il 61, e con grande sorpresa questo cinquantenne presentava ancora grande nerbo, con tannini dal carattere deciso un’acidità ancora vivace,lunga persistenza e grande eleganza. Anche il 67 al gusto è potente,di buona lunghezza, con tutti gli elementi ben fusi tra loro,vellutato e suadente.In passato mi era capitato gia due volte di degustare un Barolo così datato, e anche in quel caso è stato straordinariamente sorprendente, di gran carattere e vivacità. Quindi un vino che con il tempo non delude mai,sempre fedele,conserva validamente il suo vigore anche dopo i cinquant’anni, di carattere, mordente,di gran fascino. Ecco perchè ritengo sia un vino…da sposare.Siccome quando un vino mi emoziona così tanto,automaticamente il mio cervello lo abbina ad un brano musicale,in questo caso lo accompagnerei con la <strong>Ballata n.1 in sol minore,op.23 di Chopin</strong>.</p>
<p> Marina ALAIMO</p>
<p><strong>Barolo, un vino da sposare</strong></p>
<p>Ho partecipato alla verticale di Barolo Borgogno, annate 1961,67,82,96. Ero estremamente curiosa di conoscere i più datati, 61 e 67 riserva, essendo profondamente innamorata del Barolo, specialmente di quello classico, creato rispettando appieno la tradizione, con lunghe fermentazioni che gli consentono di invecchiare a lungo. Non vedevo l’ora che FRANCO De Luca ultimasse la sua interessantissima introduzione alla degustazione per immergermi<br />
in questo viaggio a ritroso nel tempo. L’aspetto del vino nel calice<br />
era gia molto sorprendente in quanto sia il 61 che il 67 mantenevano straordinariamente un colore molto vivo e luminoso,rubino granato,non molto diverso dall’82 e il 96, nonostante la differenza d’età. Anche al naso non dimostravano minimamemte l’età, il 61 si presentava poco ampio ma con piacevolissime note di amarena,liquirizia,pepe e leggere sfumature balsamiche,IL 67 invece presentava ancora i sentori floreali di viola. Finalmente Franco tace e posso quindi assaporare il vino, prima il 61, e con grande sorpresa questo cinquantenne presentava ancora grande nerbo, con tannini dal carattere deciso un’acidità ancora vivace,lunga persistenza e grande eleganza. Anche il 67 al gusto è potente,di buona lunghezza, con tutti gli elementi ben fusi tra loro,vellutato e suadente.In passato mi era capitato gia due volte di degustare un Barolo così datato, e anche in quel caso è stato straordinariamente sorprendente, di gran carattere e vivacità. Quindi un vino che con il tempo non delude mai,sempre fedele,conserva validamente il suo vigore anche dopo i cinquant’anni, di carattere, mordente,di gran fascino. Ecco perchè ritengo sia un vino…da sposare.Siccome quando un vino mi emoziona così tanto,automaticamente il mio cervello lo abbina ad un brano musicale,in questo caso lo accompagnerei con la <strong>Ballata n.1 in sol minore,op.23 di Chopin</strong>.</p>
<p> Marina ALAIMO</p>
non ho p
il che è tutto dire…
prova con le q