A poco più di un mese dall’inaugurazione, a cui avevamo dato ampio risalto (qui), l’Altrestelle cambia drasticamente e decisamente rotta…Non sappiamo a quali lidi gastronomici approderà ma una cosa è certa: Fabrizio Erbaggio, Pino Savoia, Raffaele D’Addio, Nicola Miele, Francesca Martusciello, Angelo Guastaferro, Alessandra Masi e molti degli altri componenti del “Dream Team”, messo in campo per quello che aveva tutti i requisiti per ambire ad essere uno dei luoghi dell’eccellenza enogastronomica campana e non solo, dal 1 Febbraio non faranno più parte dello staff dell’Altrestelle! Non ne conosciamo le ragioni, ma non possiamo che dire che si tratta di un vero peccato: si era imboccata una strada che avrebbe portato, senza ombra di dubbio, a grandi soddisfazioni e a prestigiosi riconoscimenti non solo dagli addetti al settore ma anche e soprattutto da parte della clientela gourmet, sempre alla ricerca di una seria alternativa di qualità rispetto alle banalità proposte da tanti esponenti della ristorazione campana…E dire che in pochi giorni l’Altrestelle si era guadagnato l’attenzione della stampa gastronomica locale (qui) e nazionale (qui), il tutto senza ricorrere agli effetti speciali di P.R. ma approfittando del genuino e disinteressato passaparola della clientela soddisfatta. Per non parlare delle bellisime serate organizzate dall’Ais Napoli (qui, qui, e ancora qui). E’ inutile dire quanto siamo tutti dispiaciuti per la disavventura lavorativa ed umana dei nostri amici, ai quali auguriamo di vero cuore di rifarsi al più presto. In bocca al lupo!
Tommaso Luongo
Delegato Ais Napoli
…non conosco le ragioni di tutto ciò, ma mi vien facile immaginarle…che tristezza, i soliti problemi atavici da cui la ristorazione partenopea pare non riesca ad uscire. Un gran peccato viste le capacità delle persone coinvolte.
Un’altra occasione persa per i Campi Flegrei…
Peccato!!!
w il “Dream team”
AD MAIORA SEMPER
spiace vedere come questa città in senso lato non lasci altra strada che alzare le mani, davvero il mare non bagna Napoli.
Forza Ragazzi!
sarebbe presto diventato un riferimento e forse, ad un mese dall’apertura, già lo era… il problema è che non riusciamo a vedere oltre il nostro naso e ad uscire dalla logica della “pizza”… in cui stiamo soffocando
Gentili Signori, per quanto si possa condividere il commiato per dei seri e bravi professionisti che rinunciano al proprio posto di lavoro per uniformità al proprio modo di interpretare il lavoro di sommelier rimango sconcertato dalla faziosità con la quale si esprimono certi giudizi (soprattutto se rapportata alla notizia “entusiasmante” dell’apertura di questo ALTRESTELLE)
Lasciatemi poi esprimere una nota polemica per il Signor Luongo curatore del blog. Il suo ruolo istituzionale non le concederebbe di esporsi in tale maniera, è mai possibile che l’era CONTINISIO non abbia lasciato nulla su cui riflettere…
Gentile Dott. Febbraro, la ringrazio della sua critica che trovo legittima ed opportuna ma mi lasci solo sottolineare che non si tratta di faziosità, il dispiacere che ho espresso (e forse quello delle altre persone che hanno lasciato il proprio commento) è probabilmente unilaterale ma in minima parte è un atto di solidarietà verso dei colleghi sommelier, è infatti soprattutto il rammarico di aver perso la possibilità di avere nel nostro territorio un nuovo ed importante riferimento eno-gastronomico. Non ci sono altri posti dove poter scegliere un vino a bicchiere tra 100 tipologie diverse (forse in tutto il sud italia), se lei c’è stato saprà che non si trova facilmente una simile cura per il cliente ed una tale varietà ed originalità gastronomica. La prego di leggere la mia (nostra) delusione solo in funzione di questo, qui non si attacca nessuno, semplicemente si esprime un dispiacere… ed è grazie al nostro delegato se abbiamo questa nuova ed innocua possibilità. Spero di conoscerla personalmente. Franco De Luca
Ex cinere resurgo, la lotta è dura ma non ci fa paura,quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare…, voglio dire che non dobbiamo smettere di sognare e di perseguire i nostri obiettivi anche se ,lo so, sono difficili da realizzare in una città come la nostra.Ristorazione di qualità,carta dei vini intelligente,staff appassionato, no servizio no coperto. Sono le mie idee ma anche quelle di tanti altri e allora uniamoci per farle vincere!
Il VERITAS è con il DREAM TEAM.
Nel rispondere al Sig. Febbraro colgo l’occasione per alcune puntualizzazioni di carattere generale:
1) sulla asserita faziosità di alcuni commenti: il blog è un luogo virtuale di confronto dove ognuno è libero di esprimere la propria opinione e i propri giudizi, nei limiti della buona educazione e della continenza, firmando ed assumendo le responsabilità delle proprie affermazioni;
2) sul perché della comunicazione: il particolare interesse con cui l’AIS Napoli aveva guardato all’apertura dell’Altrestelle era giustificato dalla presenza assai significativa di tanti e qualificati sommelier della nostra Delegazione, i quali a vario titolo erano inseriti nello staff (un “evento” piuttosto raro se non unico), accanto a quella del talento creativo degli chef Raffaele D’Addio e Nicola Miele, che abbiamo avuto modo di apprezzare in numerose occasioni sempre legate all’AIS Napoli…Ed è proprio per queste considerazioni che avevamo deciso di dare tanto risalto all’inaugurazione, non solo con l’inserimento sul blog, come in questo caso, ma diffondendo altresì la notizia via e-mail a tutti i soci Ais della Campania. Era dunque doverosa la successiva informazione della fine, sul nascere, di quella che pareva poter essere una splendida realtà;
3) circa il richiamo personale al Delegato: l’infondatezza della critica è dimostrata dal fatto che non è stata presa alcuna posizione sulle ragioni che sono alla base di questa repentina rottura, essendo stato semplicemente comunicato un dato oggettivo e del tutto verificabile;
4) infine: il riferimento a quella che è stata definita l’“era Continisio” è di difficile intelleggibilità, e sarebbe gradita una chiara spiegazione sul punto, magari via e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica [tommasoluongo@yahoo.it] in modo da non usare questo spazio per alimentare oltremodo una discussione del tutto fuori tema.
Tommaso Luongo
Delegato Ais Napoli
Una semplice riflessione: è triste credere nella formazione di professionalità specializzate, e poi inutilizzate da un mercato che segue logiche folkloristiche. Eduardo De Filippo disse “Fujtevenne”, purtroppo evidentemente ancora valido. Per chi intende restare e non arrendersi accade di ritrovarsi incollocabile. E allora quello che rincuora è l’effetto spontaneo di umanità e di solidarietà verso chi ha investito energie, speso risorse, ore di studio prima e di lavoro poi per voler realizzare le proprie scelte convinte. Per favore rispetto, quando c’è chi mette in gioco la propria visibilità. Un abbraccio
Non aggiungo altre considerazioni a quelle lette, ma una sola grande speranza che e’ quella di rivedere presto, magari in un locale piu’ “compresso” ma di loro proprieta’, i nostri amici divertirsi a far star bene i propri ospiti.
Massimo
C’è voluta la considerazione del Dott. Carlo Febbraro, per accendere finalmente un dibattito su questo formidabile blog. Io conosco Pino quanto basta per conoscerne le doti umane, la professionalità e l’abnegazione con la quale affronta ogni sfida, e senza fare demagogia, pur non conoscendo i motivi di questa scelta, non posso sottrarmi dall’esprimergli tutta la mia solidarietà ed un in bocca al lupo per le sfide future.
Giorgio Napolitano
Buongiorno a tutti, da premettere che non sono ne sommelier ne un’addetta al settore ma una semplice appassionata leggendo il blog e avendo avuto modo anche io di visitare il Ristorante in questione vorrei esprimere il mio semplice parere.
penso e sono sempre più convinta che a Napoli abbia la meglio e forse apprezzato di più chi intraprende progetti solo per scopo lucrativo anche a discapito di qualità della materia prima, affidabilità, educazione e servizio offerto al consumatore.
non capisco come alla luce di tutto quello che accade ed è sempre accaduto a Napoli nessun imprenditore voglia “sacrificarsi” per migliorare l’immagine della città, sopratutto quando si trovano validi e giovani collaboratori.
Credo che questa sia la cosa su cui tutti dobbiamo riflettere…
ps.trovo strano che anche adesso non si perde occasione per farsi pubblicità..
Un in bocca al lupo a questi ragazzi e complimenti per il sito.
Leggo con piacere che le mie considerazioni seppur polemiche hanno avuto un buon riscontro; Mi occupo, tra le tante cose di critica letteraria, pertanto conceetemi il pregio di essere sincero…
Grazie al mio lavoro sono spesso in giro per il mondo e giusto per evidenziare come la pens, anch’io ho serie difficoltà ad orientarmi in una Napoli dove l’offerta enogastronomica ha troppi integralismi e soprattutto cattivi interpreti, e per me che mi porto dentro esperienze uniche come il “Cesca di New York ed il beefbar di Montecarlo diviene sempre troppo complicato condividere buone esperienze “gourmet” sotto o’Vesuvio;
Pertanto ribadisco, e qui chiudo il mio intervento sulla questione, la mia solidarietà nei confronti dei protagonisti della vicenda e trovo fuori luogo ed alquanto fuorviante che il responsabile di delegazione intraprenda iniziative di comunicazione di tale faziosità.
Per meglio precisare questo mio punto di vista rispondo ai punti esposti dal Sig. Luongo alla sua maniera.
Punto 1- bastava non apporre la sua qualifica al suo nome.
Punto 2- Mi sembra un pò scontato che L’Ais Napoli veda di buon occhio l’apertura di una nuova struttura dove figurano tra i gestori diversi esponenti del consiglio direttivo…(come appare dal Vostro sito).
Punto 3- rilegga bene le sue comunicazioni! Non è normale comunicare ai soci …CLAPS YOUR HANDS ecc… ecc… e bla… bla… per poi prendere le distanze da una attività della quale non sà a quale lidi andrà a parare, scansando pregiudizialmente la stessa Ais Napoli da tale ristorante: saranno mica appestati coloro che subentreranno?
Punto 4- non vi è nulla di cui non si possa dibattere apertamente, posso vantarmi di avere diversi amici bravi sommeliers, Le basti solo pensare che il messaggio che arriva oggi, più di ieri, è che Ve la scrivete, suonate e cantate tra Voi…
In bocca al lupo.
Nonostante non sia stata data cortese risposta ad una mia domanda non intendo alimentare polemiche per cui mi limiterò a ribadire che siamo ben contenti di ospitare le idee e i giudizi di tutti, anche e soprattutto di chi la pensa diversamente, e pertanto ringrazio il sig. Febbraro dell’apporto di competenze ed esperienze, anche di enogastronomia internazionale, che offre e potrà offrire al nostro blog.
Tommaso Luongo
la dimostrazione che si sbaglia è la sua stessa presenza su questo blog, le sue considerazioni non sono polemiche ma fuoriluogo. Inopportuni e poco eleganti riferimenti al passato che non c’entrano nulla con quello che accade ora… Avrà certamente delle “ragioni particolari” per dire quello che dice, faccia pure, come vede qui nessuno se la canta e se la suona, qui non esiste nessun tipo di pregiudizio, qui si parla di vino, di cibo e, semmai, di qualche occasione sprecata, forse talvolta con eccessiva passione ma in maniera corretta e leale, il resto lo vede soltanto lei!
no comment
Permettemi, prima di dire due cose, di esprimere la mia forte delusione per la morte di un bambino mai nato, o se volete ammazzato nella culla prima di nascere. Per me che lavoro in questo territorio da anni il progetto “altre stelle” rappresentava realmente la nascita di un nuovo percorso, che avrebbe potuto far da traino ad altre esperienze di qualità, l’effetto domino che ha rappresentato don alfonso in costiera. Per quanto riguarda la polemica su tommaso luongo,evviva dio se qualcuno ci mette la faccia nelle cose che fa e che dice, in un paese dove tutti tendono sempre a nascondersi dietro a qualcosa. Mi sembra umano e leggittimo per chi ha investito in un progetto ed un territorio manifestare la propria delusione ad un sogno infranto,visione la mia certamente romantica. Io conosco sia fabrizio erbaggio che i proprietari del locale e mi piacerebbe che entrambi dicessero la loro su questa querelle, per rispetto di tutti coloro che hanno creduto a questo loro progetto, senza lasciare spazio a sterili polemiche.
con cordilità
rosario mattera
Salve apprendo solo adesso che Fabrizio & co. abbandonano….che peccato.
Come sempre la proposta ristorativa a Napoli è sempre deficitaria e di certo,escluso qualche caso,non si va oltre il NORMALE,lasciatevelo dire da chi coi ristoratori ci lavora e sa la fantasia di chi opera in questo campo, per la gran parte, non va oltre gli “spaghetti ai frutti di mare”.
FABRIZIO NON DEMORDERE
<p>Ho partecipato all’incontro “S come Sauvignon” organizzato dall’AIS presso “Altrestelle”, ricevendo la percezione “oggettiva” di una ristorazione di alto livello, sia nei contenuti, sia nel servizio, sia per l’ambiente, ben al di là della stima e della fiducia “preventiva” che si può nutrire verso gli amici e colleghi sommeliers della brigata di sala.<br />
I commenti positivi sono stati ritrovati nel parere di amici che ho avuto modo di incontrare fortuitamente nel locale, la sera stessa.<br />
Alla richiesta di un consiglio da parte di un ulteriore amico sul dove portare le moglie per S. Valentino non ho avuto dubbi: “Altrestelle” a Pozzuoli.<br />
Ho rimediato una pessima figura; solo alcuni dei suoi commenti: “ritardi e confusioni nel servizio”, “alla richiesta di cosa c’è per pesce, mi hanno brutalmente risposto solo orata!”, “mi hanno caricato sul conto una bottiglia di vino per 64 euro, che, oltre al fatto di non averla ordinata, era inesistente anche sulla carta dei vini….” “..inoltre, il cameriere è venuto ben tre volte al tavolo a controllare l’etichetta della bottiglia che avevo effettivamente ordinato, come se stessi io tentando di fregare qualcuno!” “ho pagato con carta di credito, mi hanno portato una sola ricevuta al tavolo e, alla mia richiesta della copia, me ne hanno portata una già firmata da qualcun altro”.</p>
<p>Il risultato si commenta da solo.</p>