tocai75.jpgFriulano” per l’estero; “Tocai friulano” o “Friulano” per il mercato domestico: è questo il compromesso raggiunto a Trieste, al tavolo tecnico-legale sul problema del vino Tocai rimasto senza nome dopo gli accordi Italia-Ungheria del 1993, che affidavano al solo paese danubiano la possibilità di commercializzare il proprio “Tokaj”, e l’impossibilità di chiamarlo con il sinonimo Friulano dopo due pronunce contrarie del Tar del Lazio.
È stata individuata questa soluzione-ponte in attesa di trovarne una condivisa che corrisponda agli interessi di tutti i produttori del Friuli Venezia Giulia e soprattutto in attesa della sentenza della Corte di Giustizia europea di Lussemburgo alla quale avevano fatto ricorso alcune cantine friulane intenzionate a continuare a chiamare con il nome Tocai il noto vino bianco del Friuli Venezia Giulia.In pratica sono state recepite le indicazioni contenute nell’ordinanza del Tar del Lazio – che per due volte aveva respinto il decreto ministeriale che imponeva il sinonimo “Friulano” – per pervenire ad una modifica del decreto stesso che assicuri, in via transitoria, l’utilizzo della denominazione “Friulano” solo all’estero e, a scelta dei produttori, della denominazione “Tocai Friulano” o “Friulano” sul mercato nazionale come suggerito nell’ultima ordinanza dello stesso tribunale.
In attesa della sentenza della Corte Europea festeggiamo il raggiunto compromesso con il travolgente sound della Crazy Etilic Band, formazione musicale made in Friuli, che ha pensato bene di metabolizzare la ventilata scomparsa del Tocai friulano con un brano ricco di dissacrante ironia, impreziosito dalla straordinaria partecipazione della voce mundial di Bruno Pizzul. (T.L.)

Fonte: Sommelier.it