La scorsa settimana è stata impegnatissima per il Gruppo Vignaviva. Sembrava la settimana del vino in Veneto. E per il Gruppo Vignaviva degli enologi Fortunato Sebastiano e Gennaro Reale, il Veneto ha dato a loro l’occasione perfetta per presentare più di una dozzina cantine tra Vinitaly, Vivit, ViniVeri e VinNatur. Aziende vinicole provenienti da diversi territori che hanno una filosofia in comune. Un Grande vino inizia con una grande uva. E se questo vitigno è coltivato organicamente, ancora meglio. Quasi tutte le cantine che fanno parte del Gruppo Vignaviva sono con certificazione biologica. Quelle che non lo sono ancora stanno seriamente prendendo in considerazione questa possibilità. Sono stata ad un appuntamento con Gennaro Reale alle 12.30 Martedì 27 Marzo. Gennaro era appena arrivato al Vinitaly dopo aver trascorso l’intera mattinata a solo mezz’ora di distanza da Fiera Verona in compagnia di altre cantine per la manifestazione ViniVeri. Ci siamo incontrati nel padiglione Campania e ci siamo fiondati direttamente in Irpinia … ad una cantina nuovissima chiamata Vigne Guadagno.Questo è il loro primo Vinitaly e Reale mi ha spiegato che avremmo degustato i campioni che l’azienda aveva prelevato direttamente dalle vasche. I loro vini non sono pronti per essere imbottigliati ancora, mi disse. Hanno bisogno di più tempo. Come ad esempio un Fiano di Avellino DOCG 2011 dai vigneti di Montefredane. Vigneti che, secondo Reale, avrebbero regalato, in prospettiva, questo vino splendidi profumi ed una bella acidità.
Greco di Tufo DOCG 2011 da vigneti scelti per un matrimonio tra freschezza gustativa e mineralità nei comuni di Chianche e di Tufo. Il Falanghina Irpinia DOC 2011 trascorre un paio d’ore a contatto con le bucce durante la macerazione. Poi matura da due a tre mesi sur lies per produrre un vino di grande eleganza. Abbiamo poi assaggiato un giovanissimo Aglianico 2011 da vigneti di Montemarano e Paternopoli. Un Aglianico che riposa solo in acciaio, non in legno. Vini , mi dice Reale, che vogliono comunicare solo ciò che la vite e il vino ha da dire …
Da questa cantina giovane, siamo passati ad una cantina con qualche vendemmia in più…Calafè. La prima risale al 2006. Il primo bicchiere che Reale mi ha versato era un Greco di Tufo DOCG 2009. Il risultato di una vendemmia tardiva e poi 12/18 mesi di con le fecce. il proprietario Benito Petrillo crede fermamente nella necessità di un lungo affinamento per i suoi vini prima di essere messi sul mercato. Così è stato assai interessante assaggiare il Greco di Tufo DOCG 2006 subito dopo. Da segnalare e da discutere le differenze e somiglianze tra le due annate. Un convincente naso da Riesling per il 2006, Reale mi ha detto…Non ricordavo di aver assaggiato un Taurasi di questa cantina durante Anteprima Taurasi 2008 appena un paio di mesi fa. Questo è perché sta ancora maturando, mi ha detto Reale. Abbiamo provato un bicchiere del Taurasi DOCG 2006. Un bicchiere di vino rosso dal rubino intenso proveniente da vigneti sparsi tra i comuni di Paternopoli, Montemarano e Castelfranci. Un Taurasi che spende più tempo in legno. Grandi botti di rovere, non barriques.
Era giunto il momento di andare avanti…
E perché avevamo proprio voglia di continuare con i rossi, Reale ha deciso di portarmi a degustare Terre Irpine. Un bicchiere di Aglianico Irpinia 2008 da vigneti in quel di Castelfranci. Stavo imparando ad apprezzare come Aglianico Irpinia sia in grado di arrotondare le sue naturali asperità con un periodo di lungo affinamento in bottiglia, e senza tempo trascorso in botti di legno.
Terre Irpine utilizza botti solo per il Taurasi, così ne abbiamo provato un paio. Primo della Corte Aglianico 2007 … un vino che potrebbe essere considerato un “piccolo Taurasi” grazie ad un passaggio di 12 mesi in barriques. Lasciamo che i nostri vini facciano quello che vogliono fare, mi dice Reale. Beh, ero curiosa di sapere cosa il loro Taurasi DOCG 2006 volesse fare. Credo che questo vino assieme anche al Taurasi Riserva 2005 abbia voluto condividere con me una serie di spettacolari profumi accompagnati da profondi colori scuri. Con una grande austerità e un sapore secco ed asciutto …
Credo che questo vino, insieme a tutti i vini che ho assaggiato in quel pomeriggio abbiano raccontato fedelmente i loro territori e le loro storie.
Credo proprio che ho bisogno di un altro appuntamento con Reale, ma non a Verona.
In Campania … nelle cantine … nei vigneti …
Gruppo Vignaviva
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