Vinitaly può essere schiacciante. Un enorme quantità di vino, un enorme quantità di territorio. Non avevo molto “tempo libero” e quindi avevo bisogno di un aiutino…una guida “spirituale”. E ne ho trovato una che faceva proprio al mio caso: Vincenzo Mercurio. Vincenzo è un enologo e lavora con un numero di aziende vinicole nazionali ed internazionali. Un identik perfetto… sarebbe stata la persona ideale per accompagnarmi in un personal tour in diversi territori d’Italia. Per mia fortuna è stato felice di condividere un paio di ore con me durante il suo Vinitaly per discutere di varie tradizioni, il terreno e il vino.
Il nostro viaggio è iniziato in Sardegna … un’isola situata al largo della costa occidentale d’Italia. Un parco giochi estivo per i ricchi e famosi con il suo mare cristallino e spiagge bellissime. Mi ha presentato una terra nel bel mezzo della provincia di Sassari, ai piedi del Monte Santu. Un fertile area vulcanica. La Cantina Poderosa, 6 ettari di vigneto immerso in una terra ricca di antiche tradizioni e di cultura. Mentre mi parlava di ques’azienda continuava a fissare tre bottiglie che erano sul tavolo tra di noi. Le bottiglie avevano lo stesso nome, Lunàdu, e la stessa uva:Vermentino. Ho dovuto guardare da vicino l’etichetta per riuscire a comprendere quali fossero le differenze. Ah, lì, la luna. Un piccolo disegno di una luna su ogni bottiglia, la luna crescente, la luna calante e la luna piena. Un vitigno, tre vini, ognuno che si caratterizzava per la potatura eseguita durante una fase diversa della luna. Antiche tradizioni che sono state rinnovate in questo esperimento di Mercurio, che si considera uno scienziato più che un filosofo. E quali sarebbero differenze? Mi sono chiesta. E’ arrivato il momento di capire mentre lui iniziava a versare i tre bicchieri di Lunàdu 2009, 100% Vermentino.
Prima di tutto, ogni vino era di uno splendido color oro. E ‘stato molto interessante (se non divertente) notare le differenze tra i primi due vini con la crescente intensità degli aromi agrumati di pompelmo. Uno aveva una maggiore struttura ed un corpo importante. L’altro era carico di di alcool ben15% … ma nel contempo fresco e saporito.
Una luna piena può essere veramente incantevole. Lunàdu-luna piena era proprio così. Oltre al lavoro nei vigneti effettuati durante la fase di luna piena, questo vino ha subito un processo di macerazione simile ad un rosso. Poi 15 giorni in legno prima di continuare la sua strada ed unirsi alle altre due bottiglie sul tavolo. Meno evidenti i profumi di agrumi, più espansive le note floreali con un tocco garbato di spezie. Un sapore molto diverso …una scia affumicata solcava il finale di bocca.
Per quanto incantevole è stato questo bicchiere, ancora più accattivanti erano le storie che Mercurio mi ha raccontato. Come quella di Gavino Ledda, l’autore di Padre e Padrone, che ha studiato l’antica lingua sarda, e che ha dato un nome ai diversi vigneti che Poderosa possiede.
Abbiamo parlato di come in passato, il pane veniva immerso nel vino. Solo il vino che era stata assorbita dal pezzo di pane era bevuto/mangiato. E mentre il racconto continuava abbiamo degustato il prossima vino: il Monte Santu, il vino del Pane 2008. Ecco un vino rosso rubino, e mi ho immaginare di immergervi dentro un croccante un pezzo di pane. Tre uve, Cannonau, Cagnulari e Monica. Non avevo mai provato queste tre uve, e mi piaceva il sapore di questo rosso leggermente tannico.
L’ultimo vino provato da questo interessante pezzo di Sardegna è stato il Lierra-enigma di libertà 2008. Un vino che esprime la propria libertà attraverso selvatici aromi dolci. Un vino, fatto con di Cagnulari in purezza, che mi ha fatto vedere come possono essere saporiti i vini di una parte d’Italia che conosco, ahimè, molto poco.
Allora, questa e’ la Sardegna, ho pensato … la Sardegna di Vincenzo Mercurio . Una piccola parte di un’isola che egli condivide con Cantina Poderosa. Con una cantina con il quale è in grado di sperimentare con Vermentino, Cannonau, il Cagnulari, e Monica. Dove, ai piedi del Monte Santu, in questo fertile, territorio vulcanico, si può esprimere una cultura, delle tradizioni ed un territorio con un bicchiere proprio come è successo a Vinitaly in quel pomeriggio ….
Dove andiamo adesso, Vincenzo?
Puglia … andiamo in Puglia …
Ok, la Puglia…
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