Di Karen Phillips
Non so in quale preciso momento mi sono accorta che, stavolta, la mia “Vineyard Hopping” con Antonio Dente, agronomo di Mastroberardino, sarebbe stata molto diversa. Ma ad un tratto sulla A3 Autostrada Napoli-Salerno sono rimasta colpita. Perché in questo giorno, Antonio ha deciso di portarmi non in Irpinia ma a Pompei per la vendemmia di Piedirosso. Per raccogliere le uve che sarebbero diventate Villa dei Misteri.
Pompei … traffico, bancarelle di souvenir, negozi, ristoranti. Pompei non il luogo tipico di un vigneto. Oppure si ?
Dentro le rovine di Pompei, un bel progetto è in corso dal 1996. Una collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei e l’azienda Mastroberardino. Un progetto pensato per riportare ‘in vita’ Pompei … nei vigneti. Un progetto grazie al quale gli archeologi hanno studiato e scoperto dove gli antichi romani avevano piantato i loro vigneti. Antonio, insieme con Dario Pennino di Mastroberardino e la biologa ambientale Annamaria Ciarallo della Soprintendenza hanno spiegato a me ed ad un piccolo e “fortunato” gruppo di giornalisti, tutti i dettagli.
In principio hanno lavorato su circa 1,5 ettari disposti su 5 aree diverse. Hanno identificato 8 varietà di uve. Cinque i bianchi, Greco, Fiano, Caprettone, Coda di Volpe e Falanghina. Tre rossi, Piedirosso, Aglianico e Sciascinoso.
L’ anno 2000 … dopo aver individuato i vigneti, hanno ristretto la scelta a solo due uve a bacca rossa, Piedirosso e Sciascinoso. Antonio ci ha spiegato quanto fosse importante, per lo spirito di questo straordinario progetto di recupero dei vigneti di Pompei, riprodurre fedelmente la disposizione dei filari alla maniera degli antichi Romani. Era essenziale ricostruire la densità d’impianto dei vigneti degli abitanti di Pompei di tanti anni fa. Gli archeologi durante le loro ricerche hanno scoperto delle cavità nel terreno. Attraverso dei calchi in gesso sono riusciti a scoprire esattamente dove i singoli paletti di castagno che sorreggevano le viti sono stati piantati. Filari di vigneti con 1,2 metri di distanza, in righe di 1,2 metri tra loro. Paese che vai, usanza che trovi… . Mastroberardino ha poi piantato secondo le precise direttive della Soprintendenza. Viti sostenuta da pali di castagno e barbatelle innestate per la presenza della fillossera rilevata nel terreno. E filari e filari di viti ordinate perfettamente…
Ho avuto l’opportunità di visitare 3 aree con Antonio. La Domus del Triclinio Estivo. Un piccolo giardino vicino all’Anfiteatro. Una zona tranquilla, con una magnifica fontana a mosaico in mezzo. Una semplice passeggiata in questa piccola vigna e stavo iniziando a sentire una grande emozione. Stavo cominciando ad avere la pelle d’oca osservando i vendemmiatori vestiti nel loro blu Mastroberardino. Una vendemmia in antichi giardini tra antiche rovine. Una zona che, nei tempi antichi, i visitatori avrebbero affollato per gustare del vino dopo un evento presso l’Anfiteatro. Un’antica festa romanea.
Prossima fermata, Foro Boario. La più grande area, di fronte al teatro. Appena ho varcato il cancello sono stata sopraffatta dal paesaggio. File e file di Piedirosso. Piedirosso dolce e zuccherino… pronto per il raccolto. Piedirosso con le foglie vestite dei colori del’autuno vicino le casse in giallo aspettando il loro turno per essere riempiti di questo meraviglioso vitigno. E lo sfondo … da un lato, l’anfiteatro, che getta un’ombra su una parte del vigneto in mattina particolarmente caldo e soleggiata di ottobre. E dall’altro, il Monte. Vesuvio. Innocente, tranquillo, spettacolare.
L’ultima tappa. Una sosta per un vigneto ‘in progress’, come si dice. Un vigneto che produce l’Aglianico in tempo per il raccolto 2011. Un’altra uva rossa che fa parte di questo vino storico, Villa dei Misteri. Un vigneto che cresce in silenzio accanto a cumuli di resti di scheletriche riportano alla mente quanto accaduto nel 79 d.C. Pelle d’oca …
Ed è a questo punto che tutto si è compito… Ho fatto un passo indietro, mi sono guardata intorno, e ho pensato a cosa stavo assistendo. A questa Vineyard Hopping a Pompei, a questa decima vendemmia tra le rovine di una città antica…è stato unica. Non c’è un altro vigneto come questo nel mondo.
La pelle d’oca è ritornata. Così come la mia ammirazione per la Campania …
Per ulteriori informazioni su Villa dei Misteri, vai al link sul sito web di Mastroberdino
Scrivi un commento